giovedì 18 maggio 2017

Porcellane Richard Ginori al Museo del Bargello






Nata per volontà del marchese Carlo Ginori nel 1735, l’omonima fabbrica di prestigiose porcellane sorse in una villa di sua proprietà a Doccia (oggi Sesto Fiorentino), trasformandosi in breve tempo in una delle più raffinate manifatture europee. I discendenti del marchese continueranno ad occuparsene fino al 1896, quando il marchio si fonderà con la milanese Richard, dando origine a quella che oggi è Richard Ginori.



Una lavorazione di pregio, con decorazioni e disegni originali che troveranno la massima espressione nelle decorazioni pittoriche “a veduta”, ad opera del fiorentino Ferdinando Ammannati, già pittore nella Reale Fabbrica di Re Ferdinando di Borbone, il quale trasferirà a Doccia il gusto neoclassico appreso e apprezzato a Napoli.
Famose le decorazioni con le vedute tipiche del tempo: dalle rovine di Pompei che caratterizzarono l’arte nella metà del ‘700 alternandosi a scene mitologiche, alla raffigurazione di piazze e palazzi di Napoli, Roma e del territorio toscano in genere.
Chi mi conosce sa che amo particolarmente questa fabbrica, a mio avviso tra le più raffinate e belle d’Italia, non solo per la sua produzione ormai storica, ma anche per le porcellane contemporanee dall’intramontabile gusto classico. Oggi alcune di quelle creazioni di pregio sono visibili all’interno del Museo di Capodimonte a Napoli, ma sono felice di segnalare una bellissima iniziativa culturale.
Il Museo Nazionale del Bargello a Firenze ha appena  inaugurato una mostra dedicata alle statue di porcellana prodotte a Doccia. La fabbrica della bellezza. La manifattura Ginori e il suo popolo di statue, questo il titolo, è la prima rassegna in Italia che pone al centro il noto marchio.
Fino al prossimo 1° ottobre 2017 i visitatori potranno ammirare la produzione di sculture prodotte nel primo periodo, che dialogheranno così con le collezioni permanenti del museo, ma anche con una serie di cere, terrecotte e bronzi che le hanno ispirate e ne hanno fatto da modello per la loro realizzazione.
Il percorso si articola in due principali nuclei, che racconteranno la storia di questa fabbrica, la sua nascita e la formazione e la trasformazione di una invenzione di scultura in porcellana.
Ma la mostra non ha soltanto un ruolo culturale, ma anche il compito sociale di porre l’accento sul Museo di Doccia, chiuso dal maggio del 2014, e tentare di scuotere l’opinione pubblica non solo dei i fiorentini, ma di tutti i visitatori.

Nicoletta Curradi

martedì 16 maggio 2017

Agli Uffizi i disegni di Giuliano da Sangallo


Apre il 16 maggio al pubblico, al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi (Sala Edoardo Detti e Sala Del Camino), la mostra Giuliano da Sangallo. Disegni degli Uffizi che espone un importante nucleo grafico di Giuliano da Sangallo (Giuliano Giamberi, Firenze, 1445 circa - 1516), uno dei più noti architetti del rinascimento maturo, contemporaneo di Leonardo da Vinci e Bramante, e attivo presso le corti di Lorenzo il Magnifico e dei papi Giulio II e Leone X. I disegni scelti dai curatori (Dario Donetti, Marzia Faietti e Sabine Frommel) non solo vogliono tracciare un profilo dell’arte di Giuliano da Sangallo, ma intendono anche indagare sulle tecniche grafiche diffuse nel periodo oggetto della mostra (gli ultimi decenni del Quattrocento e i primi del Cinquecento).
In mostra disegni per le architetture militari ma anche per i progetti destinati alle città in cui Giuliano da Sangallo lavorò oltre che i progetti per le chiese (come quello per la facciata della chiesa di san Lorenzo a Firenze, o quello per la pianta della basilica di San Pietro): opere che testimoniano il suo inserimento nei più alti ambienti culturali ed economici dell’epoca, ma anche il suo spiccato interesse per l’antico, che lo pone come diretto continuatore dell’opera dei grandi che lo hanno preceduto (come Brunelleschi e Leon Battista Alberti). Ai fogli di Giuliano da Sangallo sarà inoltre affiancato anche il modello ligneo di Palazzo Strozzi.


“L’eloquenza grafica di Giuliano da Sangallo”, si legge nella presentazione della mostra, “restituisce, nei manufatti esposti, un’immagine seducente dell’architettura rinascimentale: erudita, raffinata ed eminentemente disegnata, in una personale accezione di ritorno all’antico, che è anche della sua opera costruita”. Alla mostra s’accompagna anche un ricco catalogo di taglio monografico, edito da Giunti, che intende rivedere l’intero corpus storicamente attribuito a Giuliano da Sangallo: un’occasione buona per rileggere anche il suo ruolo all’interno dell’ambiente culturale dell’epoca in cui visse.
La mostra rimarrà aperta fino al 20 agosto 2017 ed è visitabile col biglietto per l’ingresso agli Uffizi (intero euro 13, ridotto euro 6,50 per cittadini UE tra i 18 e i 25 anni, gratuito per minori di 18 anni, diversamente abili e accompagnatore, docenti e studenti di architettura, beni culturali, scienze della ofrmazione, lettere con indirizzo archeologico o storico-artistico, insegnanti in servizio presso scuole pubbliche o paritarie). Aperto dal martedì alla domenica con orario  8:15-18:50.

Fabrizio Del Bimbo

sabato 13 maggio 2017

Novità per il Tempio di S.Biagio a Montepulciano



Il Tempio di San Biagio, capolavoro dell’architettura italiana del Rinascimento maturo, da oggi è più accogliente, sicuro e vigilato grazie alle Opere Ecclesiastiche Riunite.
Con la progressiva crescita de visitatori a Montepulciano e a seguito di produzioni cinematografiche in cui la chiesa e la città sono diventati magnifici set, è sorta la necessità di una maggiore tutela del luogo con la presenza assidua di una custodia e di un’offerta più ampia dei servizi aggiuntivi. In questa prospettiva, all’ingresso del Tempio, si trova una nuova struttura che si confà all’elegante architettura dell’interno che riflette le armoniche proporzioni esterne. 
Con il biglietto d’ingresso viene consegnata un’audiovideoguida in cui il visitatore, attraverso uno strumento digitale, puo' seguire testo/immagine e la spiegazione del monumento in relazione alle fotografie di riferimento. La novità di questo racconto e' l’intervento dello stesso architetto, Antonio da Sangallo, detto il Vecchio, che presenta il suo capolavoro, il Tempio di San Biagio, a coloro che ascoltano l’audiovideoguida. D’altra parte l’architetto fiorentino è colui che più ha delineato l’aspetto di Montepulciano, in cui eleganti palazzi si susseguono nelle vie cittadine offrendo prospettive sorprendenti. Per questo la visita prosegue nel centro storico della città con l’ausilio di una app. Dopo la visita del Tempio di San Biagio, il visitatore può continuare il suo percorso scaricando tramite il proprio smartphone l’app-guida di Montepulciano, con testi brevi, ma efficaci, corredati da immagini. 
Le Opere Ecclesiastiche Riunite di Montepulciano si sono avvalse di un gestore, Opera-Civita, per il nuovo riordinamento dei servizi , auspicando una fruizione più consapevole del Tempio da parte dei turisti. Qui paesaggio e architettura, patrimonio di una terra ricca di storia e di cultura, si confondono in forme armoniche e danno vita  ad uno scenario unico. La chiesa si colloca infatti al centro di un prato pianeggiante là dove la Val d’Orcia s’innesta nella Val di Chiana e la sua posizione, fuori della città, in mezzo a uno scenario naturale d' impareggiabile bellezza, ne evidenzia la grandiosità.
Info www.tempiosanbiagio.it

Fabrizio Del Bimbo

A Montepulciano una mostra celebra il genio leonardesco

La mostra "Leonardo da Vinci Visions", aperta fino al 17 setttembrecalla Fortezza di Montepulciano, presenta alcuni ambiziosi progetti di Leonardo, che ben illustrano la sua attitudine a cimentarsi con temi di complessità inaudita. Sogno dell’uomo fin dai tempi più antichi, il volo prende forma nei suoi studi e nelle macchine da lui disegnate. Leonardo si misura anche con l’idea di conferire il movimento a oggetti inanimati: il carro semovente e il leone meccanico sono eloquente testimonianza dei risultati dal potenziale fortemente innovativo che egli raggiunse. Infine, il progetto per la gigantesca statua equestre in bronzo in memoria di Francesco Sforza costituisce un’ulteriore prova dell’eccezionale intelligenza e tenacia con le quali Leonardo affrontava le più audaci sfide tecnologiche e artistiche. Visions è una rielaborazione delle mostre Gli ingegneri del Rinascimento (1995), L’automobile di Leonardo (2004) e La mente di Leonardo (2006), ideate dal Museo Galileo e allestite in prestigiose sedi in Italia e nel mondo.

Fabrizio Del Bimbo

Un nuovo simposio della Fondazione Internazionale Menarini a Firenze

Il simposio internazionale  dal titolo "The 3rd International Symposium on:The Calcium-sensing Receptor (CaSR" svoltosi a Palazzo Ximenes-Panciatichi a Firenze dall'11 al 13 maggio, ha riunito gli scienziati di base e clinici dalle varie discipline che studiano la biologia molecolare, la fisiologia e la patofisiologia delle malattie CaSR e clinici della funzione CASR. Il programma è stato caratterizzato da recenti ricerche sul ruolo del CASR nella fisiologia scheletrica, calcificazione vascolare, funzione polmonare, lesione neuronale, fisiologia paratiroidea, metabolismo minerale, exocrine e funzioni di trasporto nell'intestino e rene, biologia della pelle e segnalazione delle cellule tumorali. Gli usi clinici dei modulatori CaSR per trattare le malattie umane, le funzioni strutturali e di segnalazione del CASR e le interazioni fra il CASR e l'altro GPCR sono stati punti salienti del convegno.

Fabrizio Del Bimbo

venerdì 12 maggio 2017

Al cinema "Tutto quello che vuoi"





Francesco Bruni presenta il suo ultimo film, "Tutto quello che vuoi", una commedia che scalda il cuore.

Questa è la vicenda:
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Alessandro, ventidue anni, è trasteverino ignorante e turbolento; Giorgio, ottantacinquenne, è un poeta dimenticato. I due vivono a pochi passi l'uno dall'altro, ma non si sono mai incontrati, finché Alessandro è costretto ad accettare un lavoro come accompagnatore di quell'elegante signore in passeggiate pomeridiane. Col passare dei giorni dalla mente un po' smarrita dell'anziano poeta e dai suoi versi, affiora progressivamente un ricordo del suo passato più lontano: tracce per una vera e propria caccia al tesoro che incuriosisce progressivamente Alessandro e accende la cupidigia dei suoi amici che pensano di trovare chissà quale bottino.

Nasce da un vissuto familiare questo film che si colloca al vertice della filmografia di Francesco Bruni da sempre regista e sceneggiatore di qualità. Suo padre, scomparso di recente, era da qualche anno affetto dal morbo di Alzheimer e ha progressivamente sviluppato una regressione verso il passato che ha fatto divenire 'reali' persone e accadimenti che avevano avuto luogo decenni prima. Uno di questi risaliva all'epoca del cosiddetto 'passaggio del fronte' in Toscana nel corso della salita degli americani verso il Nord durante la seconda guerra mondiale.
Da questo episodio è nata in Bruni l'idea del film nel quale si percepisce ad ogni battuta la sua straordinaria capacità di scrittura attenta, in ogni situazione, ad evitare ogni traccia di retorica o di sentimentalismo. Bruni ci porta a passeggiare insieme a questo anziano signore a cui la malattia non ha fatto perdere la signorilità del gesto e la sensibilità del poeta.

Lo fa grazie ad uno straordinario Giuliano Montaldo che dà corpo, con l'adesione umana che ha sempre avuto come regista, a un Giorgio che è costantemente 'vero' a differenza degli anziani sopra le righe del cinema americano. 


 Andrea Carpenzano regge il confronto, indubbiamente per doti personali ma anche per una sorta di fluido che da Montaldo si trasferisce in lui sotto il vigile sguardo di Bruni. Il quale non si limita a proporci l'incontro tra due persone e caratteri profondamente differenti, ma riesce ad andare al di là del gap tra generazioni. Perché il rapporto di Alessandro è complicato sia con il padre e la sua nuova compagna sia con la madre di uno dei coetanei del suo giro di quartiere.

 Bruni ci ricorda con il suo film che è grazie alla presa di coscienza della nostra storia, che passa attraverso quella di chi ci ha preceduto, che si può camminare verso il futuro.

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Fabrizio Del Bimbo





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giovedì 11 maggio 2017

L'atelier Marco Bagnoli arricchisce Montelupo Fiorentino per l'apertura



“Non è solo un contenitore di opere d’arte, ma è un’opera d’arte in sé” racconta Pier Luigi Tazzi, curatore dell’apertura, avvenuta lo scorso 5 maggio.L’edificio, nato da una profonda collaborazione tra Marco Bagnoli e l’architetto padovano Toti Semerano, non è solo lo studio dell’artista, ma sarà uno spazio pluriarticolato, sede dell’associazione Spazio x Tempo, archivio, laboratorio e in futuro anche residenza d’artista. Un luogo concepito in funzione dell’opera che deve accogliere, pronto a modificarsi nel tempo.L’allestimento previsto, definito temporaneo e in progress, come l’edificio stesso, è composto da una cinquantina di opere disposte nell’Atelier, non con un ordine cronologico, ma in un ordine dettato da continui rimandi tra arte e spazio.Fulcro dell’intero progetto è un’opera in mattoni di terracotta e lastre in pietra serena, Altare (1994), attorno alla quale è stato progettato l’intero Atelier. Bagnoli e Semerano lo considerano il “punto energetico” che dà origine all’aspirale, alla rampa che permette allo spettatore di vedere e di vivere le opere da diverse altezze e angolazioni e che dinamizza tutti i corpi che costituiscono l’edificio.Alla base del pensiero progettuale c’è sicuramente l’idea dell’impermanenza che porta l’architetto a scegliere materiali che con il tempo si trasformeranno, a partire dal giunco che ha un ciclo di vita di 30 anni o dal legno usato come una pelle, che invecchia a contatto degli agenti atmosferici e che cambierà colore, confondendosi con il territorio circostante. L’edificio piano piano sparirà, avvolto dalla vegetazione, lasciando solo una traccia di sé.Seguendo l’idea del cambiamento e del divenire, Semerano racconta come l’Atelier non è concluso, ma si svilupperà in futuro con un braccio ipogeo, penetrando nella collina, senza sottrarre più spazio alla natura.Durante l'inaugurazione del 5 maggio è stato organizzato un omaggio a Michael Galasso, compositore americano ormai scomparso, con il quale Bagnoli ha più volte collaborato.

Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 10 maggio 2017

Festival dei cortometraggi a Casciana Terme




 

III edizione del “Festival dei corti” al Teatro Verdi Giuseppe di Casciana Terme (Pisa) che per 3 giorni somiglierà un po' di più a Cannes e Venezia. Da venerdì 12 a domenica 14 maggio 2017 alle 21,00 sarà proiettato il meglio del panorama toscano, italiano, europeo ed anche mondiale. In sala, autori, registi e attori introdurranno e presenteranno i propri lavori.
Questa è una vetrina per giovani artisti ed anche un modo per metterli a confronto. Un piccolo trampolino per grandi salti. All’interno della sezione “Cinema dal vivo” della stagione “Teatro Liquido” di Guascone Teatro.
Si tratta di un concorso di cortometraggi che giunge alla edizione numero tre con proposte, sembra, davvero interessanti. «In questi anni – spiega Andrea Kaemmerle, direttore artistico di Guascone Teatro - abbiamo visto ottimi lavori, conosciuto nuovi aspiranti maestri della settima arte e ci siamo lasciati conquistare dalla forza dei personaggi dei vari corti». Quest’anno sarà alzato ancora di più il livello cercando piccole perle in giro per il mondo. «Vogliamo esplorare, con la compagnia del pubblico – aggiunge Kaemmerle - il mondo dei cortometraggi, indagarne il fascino per una tre giorni ricca di sorprese».
Per informazioni: 328 0625881 - 320 3667354 – info@guasconeteatro.it - www.guasconeteatro.it. 
All’interno del cartellone “Teatro Liquido”, ovvero “Utopia del Buongusto” (il festival estivo) in tempi freddi, che coinvolge le quattro città d’acqua di Bientina, Casciana Terme Lari, Livorno e Pisa. Oltre 50 spettacoli che da novembre 2016 a maggio 2017 trovano casa alle Sfide di Bientina e al Teatro Verdi Giuseppe, fu Carlo oste di Casciana Terme. Da quest’anno alcune date saranno anche al Lux di Pisa e al Teatro delle Commedie di Livorno. Una stagione smisurata e pazzesca per le forze di Guascone Teatro di Pontedera che ne cura l’organizzazione.
E’ anche una delle date della seconda “Grande stagione del nuovo Comune” Casciana Terme Lari. Il cartellone unificato che porta la firma dell’Amministrazione comunale, di Scenica Frammenti e Guascone Teatro. Insieme propongono quarantacinque appuntamenti in programma da dicembre a giugno 2017 tra il Teatro di Lari e il Verdi di Casciana.
La stagione del Teatro Liquido di cui fa parte anche Bientina, è un progetto che porta la firma di Guascone Teatro, sostenuto e promosso dal Comune di Bientina e Casciana Terme Lari, che prende forma da un’idea di Andrea Kaemmerle, direttore artistico anche dell’estiva “Utopia del Buongusto”. Con il sostegno di Regione Toscana, Provincia di Pisa, Toscana Energia e Coop-Unicoop Firenze Sezione Soci Valdera. Un ringraziamento particolare a Terzo Studio, Fondazione Sipario Toscana, Accademia Verdi e Casciana Cultura. 
Del Bimbo Fabrizio
 

martedì 9 maggio 2017

35^ Torneo Internazionale Under 18 Città di Prato



Entra nel vivo con i big in campo il  35^ Torneo Internazionale Under 18 Città di Prato. Per le  femmine sarà la lituana Daniela Vismane la favorita (vincitricè a Salsomaggiore) con la cinese Fernanda Labrana come seconda testa di serie. Al maschile è il giocatore di Taipei Yu Hsiou Hsu a essere il numero uno mentre il secondo favorito sarà il messicano Alan Fernando Rubio Fierros. Da seguire con attenzione la giocatrice di casa Lisa Piccinetti che arriva al Tc Prato dopo la finale persa a Salsomaggiore. Tra le donne da seguire la giocatrice croata Noa Krznaric nata il 19 aprile 2003, la più giovane tra le giocatrici nel man draw insieme all'americana Victoria Hu del 2002. Entra in tabellone tra le qualificate Alessandra Mazzola che supera nel turno decisivo Sophie Muntean
per 6-3 6-4. Tra i maschi entrano in tabellone dopo tre turni Flavio Cobolli che supera Casati 6-1 6-2, Marco Furlanetto 76 63 a Quinzi, Battista 63 16 60 a Mazza, Duccio Petreni 61 64 a Tortora, Edoardo Cecere 62 60 a Pieri. Tra gli italiani da tenere sott'occhio Mattia Frinzi che sarà uno dei favoriti con il giocatore del Tc Prato Federico Iannaccone che entra in tabellone e vorrà andare avanti il più possibile nel suo circolo. " Il torneo entra nel vivo - spiega il ds del Tc Prato Aldo Marchi - avremo giocatori da ben 35 nazioni e sarà davvero bello scoprire il prossimo Federer. Avremo i nostri giocatori e il risultato di Lisa Piccinetti a Salsomaggiore ci entusiasma e l'attendiamo protagonista anche a Prato". Con ingresso libero al Tc Prato.

Del Bimbo Fabrizio

ENEL E ALD AUTOMOTIVE LANCIANO LE OFFERTE DI MOBILITA’ ELETTRICA PER TUTTE LE ESIGENZE


 Enel e ALD Automotive Italia hanno siglato un accordo di partnership per la promozione e diffusione della mobilità elettrica, con una serie di offerte dedicate che combinano la guida dei veicoli elettrici con la possibilità di utilizzare le infrastrutture di ricarica.

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Questo progetto  di Enel e ALD è composto da tre pacchetti pensati per rispondere alle esigenze di un pubblico vasto, dalle grandi realtà corporate alle Pmi, dai professionisti alle partite iva, fino ai clienti privati:
  • E-Go Ricaricar: abbina la mobilità elettrica a Ricaricar, l’innovativa soluzione pay per use per pagare solo per i chilometri effettivamente fatti; il cliente sceglie il veicolo elettrico e i chilometri, ricaricando ogni volta che vuole quelli necessari grazie all’app e al sito dedicato;
  • E-Go Noleggio a Lungo Termine: combina i vantaggi del noleggio a lungo termine con quelli di un veicolo elettrico;
  • E-Go Car sharing: pensato per offrire un servizio di corporate car sharing a zero emissioni.
Grazie alla collaborazione tra Enel e ALD per la prima volta vengono offerte soluzioni specifiche ai bisogni di diverse tipologie di clienti. Ad esempio, con un unico canone mensile i privati potranno avere la E-Go Ricaricar, che permette di scegliere il modello di auto elettrica preferito e avere l’installazione nel proprio garage di una box station per la ricarica domestica, pagando solo i chilometri effettuati in modalità pay per use.
Allo stesso modo una piccola impresa ha la possibilità di integrare le soluzioni E-Go Noleggio a Lungo Termine e E-Go Ricaricar, differenziandole ad esempio per modelli e percorrenze, utilizzando la propria infrastruttura di ricarica (pole station) compresa nell’offerta, per entrambe le tipologie di servizio.
Per le aziende di maggiori dimensioni, invece, E-Go Car Sharing permette di dotarsi di un parco auto elettrico in modalità car sharing, con stazioni di ricarica dedicate presso la propria sede.
E inoltre chi si mette alla guida di un veicolo elettrico ha infatti l’accesso gratis alle ZTL di molte città, il parcheggio libero nelle strisce blu e il bollo gratuito. Inoltre la app dedicata (My E-go) permette, tra le altre cose, di localizzare le colonnine di ricarica, monitorare le percorrenze e gestire i veicoli in car sharing.
La mobilità elettrica è ormai un’alternativa valida soprattutto per chi vuole spostarsi in maniera sostenibile e non più uno strumento a disposizione di pochi appassionati. Proprio per questo, Enel è stata la prima azienda nel mondo delle utilities a definire accordi con le maggiori case automobilistiche per lo sviluppo di auto elettriche in edizioni speciali – afferma Nicola Lanzetta, Responsabile Mercato Italia di Enel. “L’accordo con ALD ci permette di proseguire il percorso arricchendo la gamma di servizi studiati appositamente per rispondere alle esigenze di diverse tipologie di clienti, dai privati alle Pmi, fino ad arrivare alle grandi aziende”.
“L’ambizione che ci muove tutti i giorni – dichiara Andrea Badolati, Amministratore Delegato di ALD Automotive Italia – è quella di disegnare nuovi confini per il mercato della mobilità, offrendo così soluzioni positive per la vita reale delle persone. Oggi la partnership con Enel ne rappresenta bene una delle prospettive più innovative: vogliamo infatti contribuire alla costruzione e diffusione sul territorio di un nuovo modello di mobilità, che favorisca una reale evoluzione del tessuto socio-economico del nostro Paese e un cambiamento in ottica sostenibilità ambientale. Affrontiamo questo lancio con grande fiducia, e con la volontà e la capacità di sviluppare questo programma su larga scala”.
Del Bimbo Fabrizio

venerdì 5 maggio 2017

Morte di Danton al Teatro della Pergola

9 – 14 maggio | Teatro della Pergola
(ore 20:45, domenica ore 15:45)
Teatro Stabile di Torino

MORTE DI DANTON
di Georg Büchner
traduzione Anita Raja
regia e scene Mario Martone
con (in ordine alfabetico) Giuseppe Battiston, Fausto Cabra, Giovanni Calcagno, Michelangelo Dalisi, Roberto De Francesco, Francesco Di Leva, Pietro Faiella, Gianluigi Fogacci, Iaia Forte, Paolo Graziosi, Ernesto Mahieux, Paolo Mazzarelli, Lino Musella, Totò Onnis, Carmine Paternoster, Irene Petris, Paolo Pierobon, Mario Pirrello, Maria Roveran, Luciana Zazzera, Roberto Zibetti
e con Matteo Baiardi, Vittorio Camarota, Christian Di Filippo, Claudia Gambino, Giusy Emanuela Iannone, Camilla Nigro, Gloria Restuccia, Marcello Spinetta
costumi Ursula Patzak
luci Pasquale Mari
suono Hubert Westkemper
registi collaboratori Alfonso Santagata e Paola Rota
scenografo collaboratore Gianni Murru
si ringrazia per la collaborazione Bruno De Franceschi
 
Durata: 3h e 15’, intervallo incluso.
 

 
PREMIO UBU 2016
a Paolo Pierobon come migliore attore
 
PREMIO LE MASCHERE DEL TEATRO ITALIANO 2016
a Paolo Pierobon come migliore attore protagonista
a Ursula Patzak per i migliori costumi
a Pasquale Mari per le migliori luci
 
 
Al Teatro della Pergola da martedì 9 a domenica 14 maggio Mario Martone dirige 29 attori, tra i quali Giuseppe Battiston (nel ruolo di Danton), il Premio Ubu e le Maschere Paolo Pierobon (nel ruolo di Robespierre), Iaia Forte, Paolo Graziosi, nell’avvincente ‘kolossal’ Morte di Danton di Georg Büchner sugli ultimi giorni del Terrore, l’amicizia prima e il conflitto poi tra Danton e Robespierre. La nuova traduzione è di Anita Raja. La produzione è del Teatro Stabile di Torino.
“Sotto l’apparenza del dramma storico – afferma Martone – Morte di Danton nasconde i nervi scoperti della condizione umana, così come sarà rivelata un secolo dopo, nel Novecento, con uguali forza e illusione”. Il suo Danton prima compagno e poi nemico di Robespierre, è un uomo condannato a “non poter cambiare – prosegue – i destini dell’umanità, né vincere le ingiustizie terrene”.
Capace di esercitare ancora oggi una potente attrazione, Büchner nutre il dramma di temi tutti rilevanti per il nostro tempo: la natura della rivoluzione, il rapporto tra uomini e donne, l’amicizia, la classe, il determinismo, il materialismo, il ruolo del teatro stesso.
Giovedì 11 maggio, ore 17, allo Spazio Alfieri di Via dell’Ulivo, alla presenza di un attore della Compagnia verrà proiettato Danton il film di Andrzej Wajda del 1983 interpretato da Gérard Depardieu sulle ultime settimane di vita Georges Jacques Danton. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
 
Morte di Danton descrive l’atmosfera degli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilien de Robespierre. Nei soli ventiquattro anni in cui si consuma la sua appassionata e tormentata esistenza, Georg Büchner ci ha lasciato alcuni tra i testi più significativi del teatro moderno, come Woyzeck e Leonce e Lena.
Scritto in sole cinque settimane tra il gennaio e il febbraio del 1835 dal ventunenne scrittore e anatomista, in fuga dalle autorità dell’Assia dove era stato coinvolto in una rivolta, Morte di Danton si concentra proprio sulla contrapposizione tra i due protagonisti della Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi destinati alla ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Dopo le Operette Morali di Giacomo Leopardi e il film Il giovane favoloso sul poeta di Recanati, Mario Martone mette in scena al Teatro della Pergola da martedì 9 a domenica 14 maggio l’inevitabilità con cui un moto di popolo finisce per divorare se stesso, e una sommossa nata per i motivi più sacrosanti diventa spietato regime.
“La lucidità di Büchner oggi non sembra meno formidabile della sua preveggenza – afferma Mario Martone – Danton non crede alla necessità del Terrore e difende una visione del mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione rivoluzionaria; Robespierre, invece, incarna la linea giacobina, stoica, intransigente e furiosa”.
Testo poco frequentato in Italia (Strehler lo allestì nel 1950, più di recente, all’estero, Wilson, Ostermeier e Marthaler), Morte di Danton racconta quando, a colpi di ghigliottina, si fronteggiavano le fazioni dei girondini, fedeli a Georges Jacques Danton e propensi a far prevalere l’ordine istituzionale repubblicano, e dei giacobini, capeggiati da Maximilien de Robespierre, intransigenti e furiosi fautori di un clima rivoluzionario permanente che facesse piazza pulita di qualsiasi oppositore. A fronteggiarsi in scena sono Danton (Giuseppe Battiston) e Robespierre (Paolo Pierobon): il primo liberale, tollerante e consapevole dei limiti della Rivoluzione, il secondo fanatico e luciferino nella difesa di un’algida virtù, che giustifica il bagno di sangue del Terrore come necessario momento di rinnovamento dello Stato. Insieme a loro ci sono Iaia Forte (la moglie di Danton), Paolo Graziosi (Payne), Fausto Cabra nel ruolo del violento tribuno Saint-Just, Giovanni Calcagno, Michelangelo Dalisi, Roberto De Francesco, Francesco Di Leva, Pietro Faiella, Gianluigi Fogacci, Ernesto Mahieux, Paolo Mazzarelli, Lino Musella, Totò Onnis, Carmine Paternoster, Irene Petris, Mario Pirrello, Maria Roveran, Luciana Zazzera, Roberto Zibetti, Matteo Baiardi, Vittorio Camarota, Christian Di Filippo, Claudia Gambino, Giusy Emanuela Iannone, Camilla Nigro, Gloria Restuccia, Marcello Spinetta. I costumi sono di Ursula Patzak, le luci di Pasquale Mari, il suono è di Hubert Westkemper.
“Per Büchner, come per Leopardi (La Ginestra è di un anno dopo), la Storia non è che una macchina celibe, anche se le ragioni per scatenare la rivoluzione – conclude il regista – sono sempre tutte vive e presenti. Quello che commuove in Morte di Danton è la fragilità: sembra un paradosso, trattandosi di vicende che raccontano i protagonisti di un tempo in cui si è sprigionata una forza di cui ancora oggi sentiamo la spinta. Eppure, nessuno di quegli uomini ha potuto sottrarsi, oltre che alla ghigliottina, alla verifica della propria impossibilità di invertire la rotta assegnata (da Dio? dalla Natura? dal nulla?) agli esseri umani, nonché di porre rimedio all’ingiustizia che da sempre regna sovrana”.
La fatica di Danton, che si contrappone con lucida razionalità al fanatismo del suo rivale, altro non è che la sfiducia nella possibilità di trasformare il mondo, una visione che tuttavia non incrina la volontà di lotta e la coscienza di trovarsi dalla parte giusta della storia. La genialità Büchner consiste anche in questo guardare tutti i lati della questione ed entrare nella testa dei personaggi, ciascuno dei quali, come in Čechov, descrive se stesso e non ascolta gli altri.

Nicoletta Curradi
 
 

Fave di cacao tostate in granella bio della Melandri Gaudenzio srl




La Melandri Gaudenzio srl, azienda della Romagna è nata nel 1947. E' oggi fra i leader italiani nell’import e nella distribuzione di legumi, cereali e semi, arricchisce la linea “I Semi del Benessere” - una gamma di semi oleosi biologici pensata per il consumatore attento al proprio stile di vita, in cerca di una alimentazione sana con valenza salutistica senza comunque rinunciare ai piaceri della buona cucina - e lancia sul mercato due nuove referenze: Fave di cacao bio e un inedito e goloso mix biologico.
Le Fave di cacao tostate in granella Bio, sono un nuovo esclusivo ingrediente in cucina: una granella dalla consistenza croccante e dal sapore amaro, intenso, tostato e carico dell'aroma del cioccolato.
Le Fave di Cacao sono i semi dei frutti dell'albero del cacao. Fermentati ed essiccati sono la più importante materia prima per la produzione del cioccolato, del burro di cacao e della polvere di cacao.
E se il cacao è conosciuto fin dall’epoca delle antiche civiltà sudamericane come il “cibo degli Dei” (i semi di cacao venivano utilizzati dai Maya e dagli Atzechi come moneta di scambio e avevano un grande valore sia come genere alimentare sia come simbolo religioso), le fave di cacao sono il modo migliore per approfittare degli effetti benefici del cacao: forniscono energia, lavorano sugli stati umorali, sono un buon antidepressivo, mantengono giovani, proteggono il cuore e migliorano la concentrazione.
Diverse sono le proprietà nutrizionali. Contengono ingenti quantità di antiossidanti, flavonoidi e polifenoli che contrastano l’azione dei radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento delle cellule. Aumentano il livello di energia grazie al contenuto di teobromina, uno stimolante del sistema nervoso centrale. Contengono triptofano, un amminoacido importante e necessario per produrre la serotonina, che allevia l'ansia e migliora l'umore. Sono buona fonte di fibra, che aiuta a controllare la pressione sanguigna e livelli di glucosio nel sangue. Sono buona fonte di magnesio e di fosforo.
Le novità sono che le fave di cacao, insieme allo zenzero candito, ai preziosi semi di zucca e girasole sono i protagonisti del nuovo “mix” biologico CaoZen Seed mix: un mix sfizioso di semi oleosi, arricchito da un goloso connubio in cui i toni amari e tostati delle fave di cacao incontrano le note dolci e piccanti dello zenzero candito. Così i quattro ingredienti si fondono e confondono regalando un risultato davvero strepitoso, anche per i palati più esigenti e per gli amanti degli accostamenti più insoliti.
Si trovano in una  pratica busta da 150 g, confezionata in atmosfera protettiva per una perfetta conservazione, il nuovo mix è ideale da sgranocchiare come snack; nello yogurt e gelati; in dessert, dolci al cucchiaio e macedonie di frutta; in pane e prodotti da forno; in aggiunta a cereali da colazione, muesli e granola.
Del Bimbo Fabrizio

Il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani in visita istituzionale in Toscana

Il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani venerdì 5 e sabato 6 maggio è  in visita istituzionale in Toscana.
Dopo il suo intervento a Firenze allo State of the Union a Palazzo Vecchio, venerdì  alle ore 11 Tajani sarà alla Camera di Commercio del capoluogo toscano, presso il Cortile Michelozzo  a Palazzo Vecchio, per conferire un riconoscimento a tre imprese dell’area metropolitana fiorentina che si sono particolarmente distinte nell’utilizzo dei servizi messi a disposizione dalla rete Enterprise Europe Network.
Nel pomeriggio il Presidente Tajani si trasferirà poi a Lucca dove, nel Complesso di San Francesco, incontrerà i rappresentanti di Confindustria Toscana Nord.
 
Nella mattinata di sabato 6 maggio, ad Arezzo, il Presidente Tajani  inaugurerà il museo “Casa dei tesori” e la mostra della Minerva (bronzo etrusco ritrovato ad Arezzo nel 1541 e conservato fino ad ora a Firenze), insieme al sindaco Alessandro Ghinelli.
Alle ore 11, Tajani taglierà poi il nastro inaugurale della fiera OroArezzo. La cerimonia di apertura della fiera si terrà nel Quartiere fieristico di Arezzo.

Al termine della visita alle ore 13, il Presidente Tajani incontrerà il consiglio direttivo di Confindustria Toscana Sud.


Il 4 maggio il Presidente ha tenuto il discorso di inaugurazione della Casa della Storia Europa a Bruxelles in presenza dell'ex Presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Pöttering e del Presidente del Comitato Accademico Prof. Włodzimierz Borodziej e di altri distinti ospiti.
Ecco il suo discorso:
“Signore e Signori,
è un immenso piacere trovarci qui oggi in questa Casa della storia europea.
È un piacere ritrovarsi tra tanti amici e vedere il lavoro e gli sforzi che sono stati investiti in questo progetto, giunto finalmente in porto.
Questa Casa rispecchia la nostra storia comune, che è stata caratterizzata da tempi difficili e da tempi più facili.Essa rispecchia la tragedia della guerra e l'ingiustizia della separazione tra le nostre nazioni e i nostri popoli, ma anche la promessa della pace europea dei nostri padri fondatori e il nostro sforzo comune per unificare il continente.Ogni singolo oggetto raccolto per questo progetto rappresenta un pezzo della nostra storia.Un segno nella nostra memoria collettiva. Un simbolo del compromesso fatto da molti europei, prima di noi, nella loro vita quotidiana, per contribuire alla realizzazione del progetto più ambizioso e fruttuoso della storia europea.
Questi oggetti e le loro storie ci permettono anche di riflettere su chi siamo oggi.
Infatti, questa non è solo la Casa della storia europea, è anche la Casa dell'identità europea. Alcuni dicono che non esiste una chiara identità europea.
Io dico che la nostra identità comune sta nei valori che condividiamo.
La nostra unità nella difesa dei diritti umani e contro la pena di morte.
La nostra difesa della Democrazia e dello Stato di diritto.
La promozione della libertà e della solidarietà. Questa identità è stata forgiata dalla nostra storia comune. Ci sono stati tempi in cui vi erano cittadini liberi a Bruxelles e a Parigi, mentre vi era oppressione a Budapest e a Praga.
A quell'epoca, abbiamo lavorato per estendere la nostra libertà ad Est. I nostri valori comuni alla fine ci hanno consentito di sconfiggere l'oppressione e di riunirci in un'unica Unione europea. La storia europea ci mostra la via per un futuro insieme. La nostra civiltà si è arricchita nello scambio delle idee, nella dialettica continua, nella mescolanza del pensiero, delle arti e delle scienze.
Il nostro Rinascimento si è ispirato al sapere antico tramandato nelle abbazie, dando vita ad uno spazio europeo che ha consentito ad artisti e scienziati di imparare gli uni dagli altri, ispirandosi a vicenda.
Caravaggio e Rembrandt, così come Liszt, Shakespeare, Enescu e Mickiewicz, hanno vissuto l'Europa senza frontiere ben prima della nostra Unione.
Oggi l'Europa è nuovamente una grande occasione.
È l'Europa per gli studenti, i lavoratori, gli imprenditori, gli artisti, i ricercatori, i turisti e i consumatori. Vi sono opportunità da cogliere per tutti.
Cari colleghi e amici,
desidero rendere omaggio all'impegno del mio predecessore, Hans-Gert Pöttering, che ha avviato questo progetto che inauguriamo oggi.
Desidero inoltre rendere omaggio al contributo di tutti coloro che hanno partecipato a questo progetto: i colleghi dell'Ufficio di presidenza, il Segretario generale Klaus Welle e tutti i colleghi dell'amministrazione, gli storici, gli architetti e tutti gli specialisti coinvolti in questo progetto.
Vi ringrazio tutti per l'energia e l'impegno che avete dedicato a questo progetto.
Occorre far sì che questa Casa accolga i nostri concittadini, affinché possano scoprire la storia europea: la loro storia.
I dati dell'ultimo Eurobarometro ci danno un messaggio chiaro: i cittadini ci chiedono un'Europa forte e presente, che dà risposte in un contesto di globalizzazione che incute paura. Dobbiamo far capire ai nostri cittadini che l'Europa c'è ed è unita e pronta ad affrontare insieme nuove sfide.
I nostri concittadini devono conoscere e comprendere meglio il nostro progetto. Da dove veniamo, come ci siamo costruiti e come il progetto europeo ha contributo concretamente alla loro vita.
Abbiamo un obbligo chiaro, anzi il dovere, di far conoscere la verità sull'Europa a tutti, a cominciare dai più euroscettici. Senza dimenticare i bambini, gli scolari, gli studenti, i lavoratori e i pensionati.
Dobbiamo rispondere alla sete di Europa con maggiore informazione e con un dibattito aperto. Sono stato eletto Presidente del Parlamento europeo con uno scopo preciso e dichiarato: quello di ravvicinare l'Europa ai cittadini.
Dobbiamo trovare delle soluzioni concrete ai loro problemi. Penso alla sicurezza, all'immigrazione e all'occupazione.
Sono orgoglioso di essere qui con voi oggi e immagino le famiglie, gli studenti e i cittadini di ogni età, nazionalità e lingua, che visiteranno le esposizioni, guarderanno i video, useranno i tablet e si interrogheranno sulla nostra storia comune. Questa Casa della storia europea permetterà a migliaia di cittadini di scoprire meglio chi siamo e cosa ci unisce.
Dobbiamo mettere in risalto la nostra storia comune perché ci insegna che, anche se siamo tanto diversi per lingue, tradizioni e abitudini, siamo chiaramente uniti da un destino comune, da memorie comuni e da una meta comune. Se guardiamo indietro all'Europa del dopoguerra, vediamo i nostri padri fondatori uniti nella visione di un'Europa in pace.
I nostri padri e le nostre madri hanno forgiato la nostra identità comune, attraverso una visione comune che crea maggiore prosperità e promuove i nostri valori di unità e solidarietà. Questa, cari amici, potrebbe essere la nostra visione comune per il prossimo capitolo della storia europea: un'Europa vicina ai suoi cittadini, forte nella sua identità e nei suoi valori, promotrice di pace e di libertà nel mondo. Dobbiamo avere fiducia nella nostra identità europea e nel nostro destino comune. Scriviamo insieme le prossime pagine della nostra storia!


Fabrizio Del Bimbo
















mercoledì 3 maggio 2017

Sta per iniziare il 35/o Torneo Internazionale Under 18 "Città di Prato" di tennis

Il 35° Torneo Internazionale Under 18 Città di Prato si svolgerà dal 7 al 14 maggio sui campi del Tc Prato. "La manifestazione si contraddistingue,  come sua tradizione, per la presenza di tanti giovani tennisti - spiega il presidente del Tc Prato, Leonardo Pugi - provenienti da oltre 35 nazioni che cercheranno di conquistare la vittoria sui campi del circolo pratese per poi cercare la loro consacrazione nel circuito mondiale". La manifestazione prenderà il via domenica 7 maggio per concludersi domenica 14 maggio e offrirà uno spettacolo tennistico unico.





Alla presentazione di oggi, 3  maggio,  tante personalità dal Sindaco Matteo Biffoni "Prato ha sposato lo sport e questa manifestazione ne è l'esempio". Dal prefetto Rosalba Scialla, il questore Paolo Rossi, il comandante della Guardia di Finanza Luca Albanese, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani "Venti anni dalla vittoria di Federer e il torneo è sempre di altissimo livello". Il presidente onorario della Federtennis Paolo Galgani, a cui sono state consegnate delle foto della Coppa Davis tra Italia e Svezia del 1987, il consigliere nazionale Fit Guido Turi, Massimo Taiti come Coni di Prato. "Avremo la presenza di tutta la squadra italiana under 16 femminile che dopo 30 anni ha riconquistato il titolo europeo a squadre - spiega il responsabile tecnico under 18 Giancarlo Palumbo - oltre ad atleti under 16 che si stanno mettendo in luce". Nel maschile il favorito è l’atleta di Taipei Yu Hsiou HSU, che è il numero 10 del ranking Itf. Come seconda testa di serie il messicano Alan Fernando Rubio Fierros  (39 al mondo). Gli altri due favoriti sono il coreano Uisung Park e l’altro giocatore di Taipei Chun Hsin Tseng. Nel femminile la giocatrice da battere sarà la lettone Daniela Vismane numero 38 della classifica giovanile che precede la cinese Fernanda Labrana (45) e la giapponese Naho Sato (49). Come quarta testa di serie si presenta la rumena Mihaela Lorena Marculescu. Da seguire l’altra giocatrice di Taipei, nazione in forte ascesa a livello giovanile, Pei Hsuan Chen. Tra gli italiani da seguire Mattia Frinzi (attualmente numero 82 del ranking Itf) che potrebbe inserirsi tra i favoriti oltre al giocatore di casa Federico Iannaccone che negli ultimi mesi è cresciuto molto e avrà il tifo dalla sua parte. Tra le azzurre è Lisa Piccinetti ( 125 al mondo e portacolori del Tc Prato) a tenere alta la bandiera italiana. Insieme a lei Monica Cappelletti, Giulia La Rocca, Nuria Brancaccio e Giulia Carbonaro. La competizione giovanile laniera si distingue come una delle manifestazioni che ha visto ben 29 giocatori, tra quelli che hanno calcato i campi dello Sporting, poi conquistare le top ten del tennis mondiale ( 14 nel maschile e 15 nel femminile). "In questa edizione avremo la forte presenza di giocatori dei paesi asiatici (Cina, Corea, Taipei, Giappone, Thailandia) - spiegano i direttori sportivi del Tc Prato Aldo Marchi e Guido Nesti -  oltre a quelli europei e sudamericani  questo dimostra che il tennis è davvero uno sport  mondiale". Da Roger Federer  a Andy Murray, Tommy Haas e Ivan Ljubicic a livello maschile  mentre nel femminile i nomi più rappresentativi sono quelli di Dinara Safina, Ana Ivanovic, Vera Zvonareva, Kim Clijsters e alle nostre Roberta Vinci e Flavia Pennetta. Come ogni anno verranno assegnati diversi  riconoscimenti.  Il Trofeo Banca Popolare di Vicenza alla nazione che vedrà i suoi atleti classificarsi nelle migliori posizioni. A questo premio si affiancheranno il Trofeo Logli Massimo Glass System Technology, Marini Industrie e il Trofeo Lenzi Automobili per i vincitori del singolare maschile, femminile e dei doppi  mentre verrà consegnato il Trofeo dell’indimenticabile Loris Ciardi a chi per due anni consecutivi riuscirà a vincere il singolare maschile o femminile. L’inizio delle qualificazioni sarà domenica 7 maggio con termine lunedi  8 maggio 2017. Il tabellone principale prenderà il via martedi  9 maggio 2017 e si concluderà domenica  14 maggio 2017 con le finali.   Il direttore del torneo sarà Antonio Maccioni mentre il Referee sarà Stefano Sacchi. Il tabellone maschile sarà composto da 48 giocatori mentre al femminile il main draw sarà di 32 giocatrici. Le wild card saranno assegnate parte dal circolo ospitante e dal settore tecnico della Federtennis che prima del torneo organizzerà un mini torneo di qualificazione a Tirrenia fra i giocatori under 16.
Come sempre per tutta la durata della competizione l’ingresso al Tc Prato (via Firenze) sarà libero e i risultati del torneo potranno essere seguiti attraverso il sito internet www.tennisclubprato.com  con aggiornamenti e notizie della manifestazione.

Fabrizio Del Bimbo
 
 
 

giovedì 20 aprile 2017

Adriano Veldorale in ' RESURREZIONE' domani Sabato 29 aprile 2017 presso il Battistero di San Giovanni in Corte Piazza del Duomo – Pistoia


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L'esposizione è promossa da Oltre l’Orizzonte Onlus

A cura di Caterina Morelli
Introduzione di Kira Pellegrini
Presentazione critica di Ilaria Magni
Letture sceniche a cura di GAD Città di Pistoia

Inserita nella programmazione ufficiale di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017, realizzata in collaborazione con il Capitolo della Cattedrale di Pistoia
e l’associazione culturale Musikè

Domani sabato 29 aprile alle ore 16:30 all’interno del Battistero di San Giovanni in Corte in piazza del Duomo a Pistoia si inaugura la scultura “Resurrezione” di Adriano Veldorale, all’interno di un progetto espositivo nato da un incontro di intenti fra l’artista pistoiese e l’Associazione Oltre l’Orizzonte Onlus, guidata da Kira Pellegrini, che da quasi venti anni combatte l’indifferenza, l’ignoranza e la ghettizzazione verso le persone affette da disturbi psichici, al fine di un riconoscimento dei loro pieni diritti di cittadini.

Aprirà ufficialmente l’evento un’introduzione di Kira Pellegrini e della curatrice del progetto Caterina Morelli, dopodichè avrà luogo la presentazione critica della scultura e della sua valenza come metafora nella società contemporanea, anche in relazione alla scelta della collocazione nel Battistero di Pistoia, ad opera dalla storica d’arte Ilaria Magni. L’inaugurazione sarà anche l’occasione per presentare al pubblico il catalogo, edito da Settegiorni Editore, a cura di Caterina Morelli, con saggi critici di Lucia Fiaschi, Niccolò Lucarelli e Ilaria Magni. Completeranno la serata, a ingresso libero, una serie di letture sceniche a cura del GAD Città di Pistoia.
L’evento rappresenta il cardine di un progetto culturale più ampio, promosso dall’Associazione Oltre l’Orizzonte Onlus per l’annus mirabilis di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017, Resurrezione: percorsi di rinascita sociale per persone con disagio psichico è il titolo del ciclo di esperienze culturali diverse (conferenze, proiezioni, spettacoli teatrali) che hanno visto impegnata l’Associazione per la sensibilizzazione della comunità sulle forme di recupero di identità sociale della persona affetta dalla malattia mentale.

La scultura “Resurrezione”
La mostra espone una sola opera, una Resurrezione, composta da circa 16500 triangoli d’acciaio saldati a formare una sagoma del corpo del Cristo Risorto, posta sopra il celebre fonte battesimale di Lanfranco da Como (risalente al 1226), come ad elevarsi a partire dalla sua sommità. L’artista plasma il ferro per “frantumarlo”, disgregandolo in triangoli e poi ricomponendolo, traendone come risultato una stoffa malleabile e adatta a descrivere con efficace versatilità l’intimismo di un’emozione. Veldorale afferma, con la potenza visiva del ferro forgiato, la metafora del Cristo Risorto, il quale prima di tutto è un Uomo che ha sofferto sulla croce, come chiunque soffra una malattia. Ecco quindi l’analogia fra “Resurrezione” e la missione di rinascita sociale che l’associazione promuove per le persone che ivi sono accolte: acquisire la consapevolezza della propria vulnerabilità, i persistenti segni della Passione, ed avere coscienza degli strumenti per controllarla. L’opera parla a tutti noi di come si può rinascere dal proprio calvario, di come la croce della malattia, in qualsiasi forma, non debba essere un limite invalicabile, ma un ostacolo da imparare a superare, come la pietra, pur pesante, del sepolcro.
“Resurrezione” è un messaggio di speranza di ricostruire una nuova vita, è il simbolo di una riabilitazione sociale dell’uomo contemporaneo, a fronte della discriminazione con cui la nostra attualità pregiudica, giudica, e addita alla diversità dell’altro.

Adriano Veldorale
L’artista nasce a Pistoia nel 1976.  Scultore autodidatta, nel periodo più recente concentra la sua attenzione sul plasmare materiali rigidi per antonomasia, come il ferro, per “frantumarli”, disgregandoli in triangoli (paradossalmente forma indeformabile) e poi ricomporli a suo piacimento.


Adriano Veldorale
RESURREZIONE
29 aprile - 28 maggio 2017
Battistero di San Giovanni in Corte, Piazza del Duomo - Pistoia
INGRESSO LIBERO
Orari di apertura
Da martedì a venerdì: 10:00-13:00/ 15:00-18:00
Sabato e domenica 10:00-18:00

Info
www.adrianoveldorale.com
www.oltrelorizzonte.org
Del Bimbo Fabrizio