domenica 27 novembre 2016

Vittoria etiope alla 33/ma Firenze Marathon

E' l'esordiente Teshome Shumi Yadete, etiope, a vincere in 2h11'57" la 33esima Firenze marathon corsa stamani a Firenze. Tra le donne prima la keniana Winny Jepkorir in 2h28'46". Ma c'è anche l'Italia sul podio, sia maschile che femminile: terzo tra gli uomini è arrivato il giovanissimo ed esordiente Eyob Gebrehiwet Faniel con 2h15'39", di origine eritrea ma da 20 anni in Italia mentre è seconda l'azzurra Fatna Maraoui, classe 1977.    Secondo classificato tra gli uomini il keniano Richard Kiprotich Sigei in 2h14'15", per le donne terza la bielorussa Nastassia Ivanova.    La maratona fiorentina, per numero di partecipanti - oltre 9.000 gli iscritti - è la seconda in Italia. Tra le novità di quest'anno, il nuovo percorso, con partenza e arrivo in piazza del Duomo.

Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 23 novembre 2016

33° CONGRESSO NAZIONALE DEI MEDICI DI FAMIGLIA (SIMG)

A Firenze, 24 al 26 novembre 2016 presso il Palazzo dei Congressi (Piazza Adua 1) si terrà a Firenze  il 33° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG). Si tratta del più importante appuntamento scientifico della medicina generale italiana. A Firenze saranno approfonditi temi istituzionali e scientifici di grande attualità e rilevanza sociale. Verranno affrontate patologie che colpiscono milioni di cittadini (influenza, ipertensione, diabete, osteoporosi, dolore cronico e depressione) e discusso il ruolo che può avere il medico di famiglia nel migliorare l’assistenza e le cure dei pazienti.


Il Congresso Nazionale della SIMG rappresenta un’occasione unica di incontro e dialogo per i rappresentati della professione, della medicina specialistica, dell’Università, degli infermieri, delle Istituzioni e dei cittadini. 

Del Bimbo Fabrizio

martedì 22 novembre 2016

Indossa il mio abito mentale, viaggio empatico, a cura di Ilaria Magni





Con inaugurazione 26 novembre ore 17.30
                                                                                      
 ASSOCIAZIONE MULTIMEDIA91

Fondata sui valori di fratellanza, uguaglianza e giustizia, l’economia sociale e solidale, è l’unica in fase di crescita; mette al centro l’uomo e l'ambiente con il fine ultimo di soddisfare i bisogni di intere comunità in tutto il mondo.  Costretti a rivedere i vecchi parametri del fare business di successo, non più basati sul possesso, i millennials si sfidano sulla capacità di creare relazioni fino al punto che l’economia del futuro sembra sia solo quella della “condivisione”. Questo è dimostrato anche dal continuo interesse della politica in questo settore e dalle banche che stanno pianificando nuove agevolazioni.
Alla base di questo successo c'è  la capacità di assumere un comportamento empatico nei confronti della condizione dell’altro,  caratterizzato da una forma di  comprensione indipendente da legami affettivi personali e giudizi morali.
Un atteggiamento empatico racchiude in se infinite potenzialità inclusa quella di stabilire relazioni di lavoro e sviluppare occasioni per fare impresa.
Senza questo atteggiamento empatico  emergono   in modi violenti e narcisistici quelle ombre di ciascuno non riconosciute e accettate. E' assodato infatti che l'atteggiamento empatico si rivela come la modalità più adeguata  oggi ad affrontare la complessità delle società multiculturali che se, avvicinate con l'attenzione e la sim-patia adeguate, rivelano il loro  potenziale creativo ed economico.
L’empatia è la modalità con cui, anche nel processo artistico, Gloria Campriani ha affrontato il tema dell'abito mentale.  Entrare in relazione con l’altro diventa  un vero e proprio viaggio  stimolante tanto quanto l'esplorazione di nuove terre  o la  lettura di un libro.  In questa interazione si va costruendo un vero e proprio  racconto , un percorso ravvivato dalle stesse emozioni che si possono provare di fronte a un'opera d'art . L'approccio empatico ed emotivo è quindi il paradigma relazionale e cognitivo a cui l'artista si affida nella sua personale conoscenza dell'altro nella forma dell “'abito mentale”.
L'indagine è infatti rivolta all'abito inteso come espressione di culture superando l'approccio descrittivo per rivelare, dietro ogni forma determinata storicamente, quelle ambiguità  e rigidità che   impediscono l'interazione con l'altro, con l'ambiente e anche con se stesso.
Alcune opere metto in evidenza i blocchi, le limitazioni e i confini di un atteggiamento non empatico nei confronti dell’altro. (Ingessati, Ruota, Il tessuto si sfila)   In Anfora  si esalta la ricchezza di antichi intrecci culturali, in Meteora l'abito-corpo si apre e si chiude contemporaneamente al sogno, Totem ricompone figurazioni e materiali etnici alla  ricerca di una  radice comune. In Ingessati l'incapacità di scegliere direzioni blocca nell'immobilità una struttura in sé dinamica,  in Ruota l'energia primaria si spegne  in un invecchiamento immobilizzante,  mentre  Tessuto si sfila è metafora di una condizione sociale  bisognosa di una struttura più forte per potersi aprire senza lacerarsi. In Arlecchino a perso il capo perché gli mancano dei pezzi si rilegge la storia del costume che, nell'apparente sincretismo, si rivela una somma metamorfica di identità ambigue.
Centro Visite Borghetto, loc. Bagnolo, Via Bagnolo di Sopra, 24 -
59013 Montemurlo (Prato)
26 novembre – 8 dicembre 2016
Ore 17.30 presentazione di Ilaria Magni, intervento di Franco Bertini, brindisi inaugurati
Gloria Campriani. Indossa il mio abito mentale, viaggio empatico, a cura di Ilaria Magni,
è stato promosso dal Comune di Montemurlo (PO) e Proloco di Montemurlo (PO)
in collaborazione con Associazione Multimedia91
Con il patrocinio di Comune di Montemurlo (PO) e Proloco di Montemurlo (PO),
Partner: Gruppo Filpucci industrie filati di Campi Bisenzio (FI)
Ingresso libero
La mostra è visitabile dal 26 novembre al 8 dicembre nei seguenti giorni e orari:
Sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.00/dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Oppure su appuntamento telefonando ai seguenti numeri:
347 6419142 o 348 4013707
Del Bimbo Fabrizio








LIBRO “TOSCANITÀ” PRODOTTO DA “GIGLIO AMICO ONLUS”


·         E' una bellissima opera letteraria sulla Toscana, che ha anche un’utilità sociale grazie all’Associazione “Giglio Amico” che raccoglie risorse per gli ultimi. Alla pubblicazione hanno contribuito 150 autori di grande livello che, a titolo gratuito, hanno prodotto testi inediti per celebrare l’identità toscana in ogni campo.


 La geotermia è una fonte di energia rinnovabile, proveniente dal cuore della terra, è infatti una delle protagoniste del libro “Toscanità”, prodotto dall’associazione di solidarietà Giglio Amico Onlus di Firenze che dal 1996 opera per sostenere le persone più deboli.
Questo volume Toscanità, uscito pochi giorni fa con la stampa di Giunti Editore e curato da Marco Viani, Angela Manetti e Giovanni Gozzini con la prefazione di Sergio Zavoli, vuole far emergere l’identità e la peculiarità toscana in ogni campo e materia. Dall’arte alla lingua, alla cucina, alla storia, alla letteratura, al paesaggio, alla moda, alle tradizioni, allo sport, al giornalismo, alla musica, alla medicina, alla scuola, all’economia, all’associazionismo fino appunto all’energia geotermica e molto altro. 
Il libro, il cui ricavato sarà destinato da Giglio Amico alle persone bisognose, raccoglie gli appassionati e rigorosi scritti di 150 autori tra professori universitari, studiosi, giornalisti e scrittori, tutti consapevoli di partecipare a un’opera di pura solidarietà verso la quale essi stessi sono riconoscenti, ben lieti di offrire gratuitamente il loro talento. Si tratta di una pubblicazione strutturata in 21 Sezioni per un totale di 656 pagine, con ampio, inedito, bellissimo materiale fotografico, prodotta in una veste classica ed elegante. Un’opera davvero straordinaria, nonché preziosa per ogni bellezza che celebra, per la ricchezza dei suoi contenuti e per il prestigio trasmessole da autori di elevata e riconosciuta cultura.
Il capitolo “Tra lagoni e Fumarole”, che racconta la storia e gli sviluppi della geotermia toscana in modo affascinante e originale, è stato scritto da Giorgio Simoni, tecnico di Enel Green Power, residente a Pomarance nel cui territorio comunale vi è Larderello, capitale mondiale della geotermia, scrittore di gialli e appassionato della storia locale che gli è di ispirazione anche per molti suoi libri. La geotermia accede così a tutti gli effetti nel novero delle “Toscanità”, peculiarità nata e sviluppata in Toscana da dove ancora oggi fa scuola nel mondo. Enel Green Power ha espresso apprezzamento per l’opera e si è complimentata con Giorgio Simoni, autore del capitolo dedicato alla geotermia, e con Marco Viani, curatore del volume, anima e motore di “Giglio Amico” e delle molte opere benefiche promosse dall’Associazione.

Del Bimbo Fabrizio


mercoledì 16 novembre 2016

Il film “Un altro me” di Claudio Casazza inaugura il 57/mo Festival dei Popoli


Questo documentario sarà proiettato in prima mondiale venerdì 25 novembre al cinema La Compagnia di Firenze. 





Sarà la prima mondiale del documentario “Un altro me” di Claudio Casazza, sul tema della violenza sulle donne, a inaugurare la 57/esima edizione del Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, venerdì 25 novembre, al cinema La Compagnia di Firenze. Il documentario, prodotto da GraffitiDoc con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Piemonte Doc Film Fund, parteciperà al concorso internazionale del festival.
 Alla proiezione saranno presenti, oltre al regista Claudio Casazza, la produttrice Enrica Capra, l'onorevole Valeria Fedeli (vice presidente del Senato); l'onorevole Anna Rossomando (membro della Commissione Giustizia e del Comitato per le Pari Opportunità) e il criminologo Paolo Giulini, coordinatore dell’Unità di Trattamento Intensificato per autori di reati sessuali della Casa di Reclusione di Bollate a Milano.
Nel documentario Sergio, Gianni, Giuseppe, Valentino, Enrique sono condannati per reati sessuali e, una volta usciti dal carcere, è molto probabile che commettano di nuovo tale reato. Un’equipe di criminologi, psicologi e terapeuti porta avanti con loro il primo esperimento in Italia per evitare che le violenze siano ripetute. Il lavoro di Claudio Casazza, che ha seguito per un intero anno l’equipe dell’Unità di Trattamento Intensificato per autori di reati sessuali all’interno del carcere di Bollate, apre per la prima volta lo sguardo su chi sono queste persone, cosa pensano, inoltrandosi negli alibi culturali, nei tentativi di deresponsabilizzazione, nelle dinamiche profonde che li hanno portati a commettere violenza sulle donne.
Volevo riuscire a mantenere un terreno equidistante tra gli autori dei reati e l’istituzione che li cura -  ha spiegato Casazza - ponendomi virtualmente al centro tra gli uni e gli altri e rendere il film un territorio aperto”.
Gucci, sponsor ufficiale del Festival dei Popoli per la serata di apertura della 57a edizione, ha appoggiato l’iniziativa, supportandola attraverso la campagna della Fondazione Kering a favore dell’Eliminazione della Violenza sulle Donne, anche con la distribuzione del “Nastro Bianco” (White Ribbon for Women), una spilla disegnata da Stella McCartney (altro marchio appartenente al Gruppo Kering) che verrà distribuita a tutti gli spettatori. La campagna sarà promossa per il 5. anno consecutivo a livello mondiale in tutti i negozi del gruppo e online attraverso l’hashtag ufficiale #BeHerVoice dal 18 al 27 novembre.
Del Bimbo Fabrizio

PARTE A FIRENZE IL 72° CONGRESSO NAZIONALE DEI PEDIATRI ITALIANI

 

Dal 16 al 19 novembre 2016
Presso Palazzo dei Congressi (Piazza Adua 1 Firenze),



Inizia  il 72° Congresso della Società Italiana di Pediatria (SIP). Per 4 giorni piu' di mille specialisti, provenienti da tutta Italia, si occuperanno di temi di grande attualità e interesse sia scientifico che sociale. Tra gli argomenti al centro del Congresso: la tutela dei minori migranti; la cooperazione internazionale e i progetti che la SIP ha avviato in diversi stati del sud del mondo e i possibili effetti del terrorismo sui giovanissimi. Ampio spazio troveranno anche il preoccupante calo delle vaccinazioni nel nostro Paese (che sarà affrontato in una tavola rotonda alla quale prenderà parte tra gli altri il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi); i bambini con malattie croniche e rare e con problemi neurologici. Si parlerà inoltre di nutrizione in adolescenza, di scelte alimentari estreme e di nuove “mode nutrizionali”, di tumori pediatrici e di patologie respiratorie.
Sempre nel capoluogo toscano, la stessa sede ospiterà il Congresso Nazionale congiunto della Società Italiana di Pediatria, della Società Italiana di Neurologia Pediatrica (SINP) e dei Gruppi di Studio SIP per il Bambino Migrante e per l’Accreditamento e il Miglioramento della Qualità.
Del Bimbo Fabrizio

venerdì 11 novembre 2016

Con Flo Mani Facturing un laboratorio di sartoria "sociale"



Una nuova sfida per Flo: dopo lo store in Lungarno Corsini, apre i battenti la sartoria dove una squadra composta da una giovane fashion designer, un sarto professionista e un team
di assistenti danno vita alle collezioni a marchio Flo. Prodotti esclusivi e totalmente made in Florence realizzati con la collaborazione di personale svantaggiato.

Il progetto è stato reso possibile grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Unicoop Firenze e Fondazione Carlo Marchi

Un locale di 270 metri quadrati a due passi da piazza Beccaria per reinterpretare la moda nel segno di Flo. Il social business - il primo a Firenze a fare dello stile abbinato all'inclusione sociale la sua bandiera - ha deciso di investire sull'unicità del suo progetto allestendo un laboratorio sartoriale in piena regola, e ai tanti capi realizzati da giovani stilisti e piccole manifatture locali, da questa stagione affianca una linea marchiata Flo, totalmente made in Florence, pensata, disegnata e lavorata nel nuovo laboratorio sartoriale Flo MANI facturing.


Il quartier generale di questa fase 2.0 del social business nasce grazie al prezioso contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Unicoop Firenze (che ha messo a disposizione a condizioni agevolate i locali della sartoria e con cui Flo collabora attraverso il Progetto Tum Tum), Fondazione Carlo Marchi e con il sostegno di Sime Telecomunicazioni spa.
Flo MANI facturing trova la sua collocazione ideale in un grande open space in via Cimabue (il cui restyling d'interni è stato affidato a Stefano Giannetti dello studio d'architettura Ikare) all'interno del quale lavora una squadra composta dalla giovane fashion designer Viola Collini, dal sarto professionista Marco Silvestris, e da una rete di collaboratrici e volontarie, affiancate da ragazzi arrivati a Flo come inserimenti socio-terapeutici.
Flo MANI facturing: il sogno “sartoriale” diventato realtà
La sartoria era un sogno nel cassetto, che le socie fondatrici di Flo – Elisabetta Renzoni, Guia Michelagnoli e Maria Serena Asso - portavano con sé fin dal 2011, anno che segna l'inizio della storia imprenditoriale della cooperativa sociale Flo, un modello di business vincente fondato su un piccolo paradosso: lavoro inclusivo e prodotti esclusivi. “Ciò che ci ha sempre unite – spiega Elisabetta Renzoni – è la forte convinzione che grazie al lavoro si possa restituire dignità alle persone. È per questo che ci siamo sempre impegnate, nel nostro piccolo, a dare un ruolo, un valore, un'occupazione a chi si riaffaccia al mercato del lavoro, nonostante le difficoltà di un momento o della vita”.
E dopo l'esperienza dello store sul Lungarno Corsini (il civico è 30-34r), che nei primi sei anni di vita ha dato modo a molte persone di rimettersi in gioco e ha fatto da vetrina a un grande numero di piccoli brand di eccellenza (manifatture italiane, giovani designer, altre cooperative sociali disseminate sul territorio), oggi il team quasi tutto al femminile di Flo, ha deciso che era arrivato il momento di fare il grande salto e di “diventare grandi” dando vita a Flo MANI facturing, nome scelto ad hoc perché “crediamo che un prodotto di elevata qualità passi dal talento, e soprattutto dal lavoro e dalle mani delle persone”.

Da questa stagione dunque, nelle vetrine del Lungarno troverà spazio la prima collezione di abbigliamento e accessori a marchio Flo, a cui si affiancherà un'altra importante parte di lavoro del laboratorio, che vede la squadra - o meglio “la famiglia” come amano definirsi - impegnata in una serie di commissioni realizzate per l'esterno e in una specifica sezione dedicata al “su misura”, per le clienti che desiderano un prodotto ancora più unico.


Fabrizio Del Bimbo

lunedì 7 novembre 2016

Al Museo Horne disegni di Tiepolo restaurati grazie a due fondazioni americane

Un restauro lungo circa un anno ha interessato l’Album Horne che conserva 48 disegni di Giambattista Tiepolo (Venezia 1696-Madrid 1770), grazie a due fondazioni americane molto attive in Italia Friends of Florence e Save Venice. Una selezione di 26 fogli sarà esposta al pubblico  fino al 19 febbraio 2017 in una mostra allestita presso il Museo Horne e realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. L’intervento di restauro è stato reso possibile da una partnership tutta americana: la fondazione Friends of Florence e Save Venice, in occasione del 50° anniversario dell’alluvione del 1966 hanno sostenuto il progetto per porre l’attenzione sull’importanza di salvaguardare il patrimonio dalle calamità naturali che sempre più si abbattono in Italia. La collaborazione che ha un alto valore simbolico proprio nell’anno in cui si celebra il ricordo della catastrofe che duramente colpì cinquant’anni fa non soltanto Firenze, ma anche Venezia, testimonia la necessità di lavorare alacremente per la tutela della cultura e dell’arte italiana.


Con l’alluvione del 1966 il mondo rispose alla catastrofe con una solidarietà sconfinata: tantissime persone, fra le quali anche tanti americani e molte organizzazioni si mobilitarono per salvare i numerosi tesori coperti dal fango. Oggi Friends of Florence e Save Venice sono insieme a sostegno della cultura italiana con un progetto che abbraccia entrambe le città: accanto al restauro dell’album composto da 48 disegni di Giambattista Tiepolo al Museo Horne, Friends of Florence e Save Venice hanno collaborato insieme anche al recupero di uno dei più importanti dipinti del primo Trecento, “La Vergine in trono con Bambino e angeli” eseguito dal Maestro di Badia a Isola (attivo fra il 1290 e il 1320), contemporaneo di Duccio da Buoninsegna, conservato nella Galleria di Palazzo Cini, presentato nel mese di settembre a Venezia. La partnership fra Save Venice e Friends of Florence, è nata per celebrare il 50° anniversario del disastro naturale che stimolò una consapevolezza internazionale sul tema della conservazione del patrimonio culturale italiano. Le alluvioni del 1966 nel nord e nel centro Italia, segnarono un punto di svolta nel riconoscimento internazionale dell’importanza di preservare l’arte e l’architettura dal rischio di estinzione. Nei decenni successivi Save Venice e Friends of Florence, hanno avuto un impatto significativo sulla tutela dell’arte e della cultura in Italia, aprendo la strada a nuovi metodi di conservazione e sviluppando importanti modelli di filantropia privata. Così dopo cinquant’anni il gesto delle due fondazioni americane molto attive in Italia vuole essere prima di tutto un gesto di cura per l’Italia e per il suo patrimonio. “La nostra collaborazione è un gesto di rispetto verso l’Italia e verso il suo patrimonio così importante. Siamo stati felici di aver potuto collaborare al restauro dei disegni di Giambattista Tiepolo conservati al Museo Horne: ringraziamo per questo la Direttrice Dott.ssa Elisabetta Nardinocchi e i restauratori Yoshiko Kondo, Maurizio Michelozzi e Chiara Rigacci per il lavoro svolto. – hanno affermato  insieme Simonetta Brandolini d’Adda Presidente di Friends of Florence e Richard Almeida Presidente di Save Venice.


 I disegni di Tiepolo furono acquistati fra il 1740 e il 1760 da Herbert P. Horne (Londra 1864-Firenze 1916) presso Parson and Sons a Londra nel 1903 per 21 sterline e  ancora oggi sono conservati presso il Museo Horne di Firenze. Molto probabilmente l’album fa parte di un gruppo di nove volumi raccolti dal collezionista inglese Edward Cheney nella metà del XIX secolo, venduti all’asta presso Sotheby’s nel 1885. Due dei nove album sono oggi conservati al Victoria and Albert Museum di Londra e uno alla Pierpont Morgan Library di New York. La mostra di una selezione di 26 disegni, curata da Elisabetta Nardinocchi e Matilde Casati,  è stata realizzata con il contributo della Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che da anni sostiene le iniziative culturali del Museo Horne, la cui Fondazione è presieduta da Antonio Paolucci.“Ancora una volta la Fondazione Horne è impegnata nella conservazione del suo straordinario patrimonio artistico e dedicata alla sua valorizzazione e fruizione. L’iniziativa si colloca nell’ambito delle celebrazioni per il primo Centenario della Fondazione Horne.Il Museo ha cambiato il giorno di chiusura che è ora il mercoledì, senza aumentare il biglietto di ingresso.Info: www.museohorne.it

Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 2 novembre 2016

Poiano Resort, dove il soggiorno è un'esperienza unica

 Il Poiano Resort, una delle strutture ricettive più apprezzate d’Italia, situato a ridosso delle colline che sovrastano il lago di Garda festeggia i suoi trent’anni sottolineando l’attenzione per tutti i servizi complementari alla meeting industry e inaugurando una nuova grande spa.

Il resort (120 camere e 160 appartamenti) è dotato infatti di un ampio centro congressi e questa spa si posiziona anche come integrazione a una proposta Mice che già si avvale di numerose strutture sportive interne e, in funzione della vicinanza del lago, di proposte outdoor di cui Poiano è coordinatore e centro focale.


Alla nuova spa – che offre sauna, bio-sauna, bagno turco, piscina salata, docce emozionali, area relax e tisaneria, oltre a ben quattro sale per massaggi e trattamenti – fa da riscontro il Centro Congressi Poiano, che dispone di 6 sale riunioni, la maggiore delle quali è in grado di ospitare fino a 250 persone (il totale è di 600 posti a sedere). 


Il parco privato, con i suoi sessanta ettari di verde, è adatto a dimostrazioni pratiche di ogni tipo ed è ideale per attività di team-building. Sono inoltre disponibili strutture sportive all’avanguardia: piscina olimpica, palestra con personal trainer, campo da beach volley, campo da calcetto, 6 campi da tennis in terra rossa e 8 campi da golf convenzionati, da 18 a 36 buche, nel raggio di 40 chilometri.

Poiano Resort s’è fatto carico di coordinare un’offerta collaterale di prodotti e servizi unici nel loro insieme, proprio in funzione delle tipicità della terra. Al Resort fanno capo, in ottica Mice, le tenute vinicole Guerrieri Rizzardi, il centro di fornitura sportiva Titasport e la fotoottica Risari, le cui lenti sono sviluppate per migliorare l’esperienza golfistica mentre i paesi del comprensorio offrono a loro volta straordinarie tipicità.

www.poiano.com

Fabrizio Del Bimbo

Stasera al cinema Principe Pif presenta il suo "In guerra per amore"

Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, è nato a Palermo e nel suo cinema questo si sente molto. Sono solo due i film da regista per lui, ma in entrambi le radici e le vicissitudini dell'isola siciliana si avvertono con forza. Non a caso la sua opera prima - La mafia uccide solo d'estate (2013) - fece il pieno di premi (David di Donatello, Nastri d'argento, Globo d'oro, Ciak d'oro e festival vari) raccontando una pagina drammatica della storia patria con  grande partecipazione.  Gli stessi che potremmo trovare anche in questo suo nuovo In guerra per amore", presentato stasera al pubblico alke 20.30 al cinema Principe di Firenze pif saluterà il pubblico alle 20.


Da Palermo però stavolta ci si è spostati a Erice- dove Piazza della Loggia e gli altri punti diinteresse turistico si sono trasformati in set per almeno un mese - per raccontare l'Odissea di Arturo, costretto ad arruolarsi nell'esercito americano alla vigilia dello sbarco in Sicilia per riuscire a raggiungere il padre dell'amata e chiedergli la sua mano, prima che la ragazza vada in sposa a un importante boss di New York. Un viaggio 'piccolo' che si intreccia con spostamenti dal peso storico non indifferente e con il ricorrente tema del radicamento della mafia sul nostro territorio. Ma nessun viaggio è piccolo, sembra raccontarci Pif, per il quale la coppia di innamorati potrebbe avere persino delle connessioni con quella vista nel precedente film… "Arturo e Flora potrebbero benissimo essere i loro nonni", dice riferendosi alla omonima coppia di protagonisti odierni prima di spiegare che il paese dove la storia si ambienta "è inventato. Questo perché girare aGela, Scoglitti o Licata, dove erano sbarcati davvero gli americani, era impossibile dal punto di vista produttivo, perché completamente cambiati". "Erice - aggiunge, riguardo alla location principale del film, - aveva tutta una serie di caratteristiche che mi piacevano. E mi piaceva l'idea di essere in un paesino dove la sera passeggi e c'è la troupe, avere la sensazione di andare in posti dove la gente ancora non è abituata al cinema e ha entusiasmo".Nove settimane in Sicilia - più altre quattro a Roma - spostandosi dal trapanese all'agrigentino, tra Realmonte e Cattolica Eraclea (dove son stati sfruttati gli sfondi delvecchio carcere vicino alla chiesa della Mercedee il palazzo del marchese Borsellino in piazza Roma), trovando sempre una grande collaborazione da parte di tutti, popolazione e istituzioni. Come nel caso di Scala dei Turchi, dove dal proprietario privato di una scogliera utilizzata al sindaco tutti son stati concordi nel definirla "una occasione importante per promuovere gratuitamente il nostro territorio". "Una storia d'amore - l'ha definita il sindaco di Erice Tranchida, invece, fattasi - ancor più profonda nel rivedere sul grande schermo gente, case, scorci e vicoli acciottolati della nostra/mia Erice, della Chiesa Madre, di Piazza della Loggia, del Castello di Venere, dei paesaggi che all’orizzonte degradano sul mare. È un bellissimo film, una commedia intelligente che provoca tante risate, ma è una storia profondamente vera! …quella della nostra terra". 

Fabrizio Del Bimbo

martedì 1 novembre 2016

Con Cenerentola il balletto di Mosca in scena il 29 novembre a Prato


Il mitico amore tra Cenerentola e il Principe; il nascere e il fiorire dei sentimenti umani, gli ostacoli e la realizzazione del loro sogno. Nella musica di Prokofiev si possono percepire tutti i caratteri della dolce sognatrice Cenerentola, del suo timido padre, della cavillosa matrigna, delle capricciose sorellastre, del fervido giovane Principe, in una maniera che lo spettatore non rimane indifferente alle loro gioie e ai loro dolori. La danza è gioiosa, vivace, frizzante, poetica e il Ballet of Moscow ci presenta una Cenerentola sempre più dolce e sognatrice: la scarpetta scompare; al suo posto il Principe va alla ricerca di una fanciulla dal piede puro - che a ben guardare è anche il punto di forza del danzatore, dal quale trae forza, equilibrio ed elevazione. La fanciulla, guidata dal ricordo della madre, intraprende la propria strada alla ricerca della sua identità e dell’amore. Cenerentola non è solamente un personaggio delle favole - diceva Prokof’ev - è soprattutto una creatura che palpita, inducendo alla commozione, alla tenerezza.


L’appuntamento, a PRATO con questa produzione è fissato per il 29 Novembre 2016 alle ore 21.00 al Teatro Politeama. Il New Classical Ballet of Moscow è stato fondato nel 2001 da Timur Gareev, ad oggi, è ancora uno dei migliori balletti internazionali. Il repertorio include alcuni classici del patrimonio artistico-musicale come Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, La Bella Addormentata, Cenerentola, appunto, Biancaneve, Giselle, Don Chisciotte, Carmen, Coppelia e tanti altri.
Questa entusiasmante produzione, che conta della partecipazione di ballerini come Andrei Sorokin, solista del Teatro Marinsky di S.Pietroburgo ed Kristina Kochetova, solista del Teatro di Ekaterinburg,, deve la sua particolarità al romantico finale Tutto intepretato perfettamente dal famoso New Classical Ballet of Moscow crea un’atmosfera in cui si culla nel sogno esoterico di una scenografia da “ Mille e una notte”…. Basandosi sulle grandi tradizioni del balletto russo, intende evocare le rappresentazioni più ammirate dallo spettatore moderno. Così il fine del Ballet of Moscow è di far vibrare le corde dell’ anima, per renderla sempre più sensibile a un tipo di arte che ha la peculiarità di commuovere in un epoca che ha reso l’uomo un oggetto privo di modelli…

CENERENTOLA - Ballet of Moscow
29 NOVEMBRE 2016 ore 21.00
TEATRO POLITEAMA PRATESE
Prevendita Botteghino Teatro tel.0574.603758
Biglietti online e punti vendita: www.boxofficetoscana.it – www.boxol.it
Infoline: 334.1891173 www.moscowballet.eu

Fabrizio Del Bimbo

A Santa Maria della Scala le foto dei combattenti senesi della Grande Guerra



La mostra "Fotografi in trincea. La Grande guerra negli occhi dei soldati senesi" è il frutto di un lungo lavoro di ricerca che ha portato al ritrovamento di 22 archivi fotografici privati, per un totale complessivo di oltre 2500 scatti, e di 18 archivi cartacei composti da lettere, cartoline e diari. Da questo immenso materiale sono state selezionate 100 fotografie amatoriali, riprodotte in grande formato, scattate da soldati senesi appassionati di fotografia durante i 41 mesi di conflitto. Attraverso queste suggestive immagini è possibile riscontrare che non si tratta di veri e propri reportage ma di “racconti della guerra” illustrati da giovani senesi attraverso le loro macchine fotografiche. E’ stato possibile, inoltre, “isolare” le figure di 36 combattenti – dal boscaiolo al futuro generale, passando per tutti i gradi della scala sociale – che ha permesso di ottenere un quadro attendibile dei personaggi, sia per provenienza geografica che per estrazione sociale: aristocratici, borghesi, studenti universitari, artigiani e mezzadri. Dei trentasei soldati partiti per il fronte, sette muoiono in combattimento, per ferite o malattie; due sono congedati per le gravi offese fisiche subite e ventisette tornano alle loro case e ai loro affetti più o meno psicologicamente provati dall’esperienza bellica ma senza menomazioni. Indossati di nuovo gli abiti civili, gran parte di loro condurrà una vita anonima, il cui ricordo è rimasto confinato alla memoria degli eredi. Solo pochi conosceranno – talvolta in modo effimero, talvolta duraturo – onori, fama e celebrità. Tutti insieme ritornano oggi a raccontarci le storie di quel terribile e grandioso momento, autentico spartiacque della storia contemporanea.


Come afferma Daniele Pitteri, Direttore del Complesso Museale Santa Maria della Scala: “È in questa straordinaria frattura, semantica e narrativa, che si condensa il senso di questa mostra che rimanda, per la prima volta, la rappresentazione della guerra allo sguardo dell’uomo. Di quei 36 uomini, partiti, con la loro passione, per un lungo viaggio nell’orrore”.

La Grande Guerra – prima grande catastrofe del XX secolo – rivive nella documentazione fotografica, per la massima parte inedita, custodita dagli eredi dei trentasei giovani uomini di Siena e della sua provincia. Risultano assenti nelle immagini le crudeltà della guerra combattuta; ben presenti, invece, gli effetti dei combattimenti e dei devastanti bombardamenti di artiglieria, con i feriti, i corpi insepolti e le distruzioni arrecate all’ambiente e ai centri urbani. Un materiale eterogeneo e sorprendente, lontano dall’iconografia ufficiale e in grado di documentare tutti i fronti della guerra ‘15-18’, dal remoto scenario albanese al ben più conosciuto fronte dell’Isonzo fino al “fronte interno” di Siena e della sua provincia.


La guerra rivive anche nei brani tratti dai diari, lettere, cartoline e memorie conservate da ufficiali e soldati. Questi testi affiancano le immagini nel percorso espositivo e restituiscono la complessa polifonia dei sentimenti maturati nelle trincee, nei ricoveri e nelle retrovie.

Ampliano la prospettiva dell’esposizione quindici dipinti di Giulio Aristide Sartorio – facenti parte dell’ampia collezione del Ministero degli Affari Esteri – realizzati tra il settembre 1917 e il giugno 1918 sulla base di scatti fotografici e di rapidi schizzi colti dall’autore sulla linea del fronte. Opere che conservano la freschezza e l’immediatezza dell’immagine fotografica da cui traggono origine.

La mostra, promossa dal Comune di Siena con il patrocinio del Comitato provinciale per il centenario della Prima Guerra Mondiale è corredata da un catalogo contenente oltre alle immagini, alcuni brevi saggi.

Info e contatti

www.santamariadellascala.com

Biglietteria Tel + 39 0577 534571

La visita alla mostra è compresa nel percorso del Santa Maria della Scala

Orari
lunedì-giovedì 10.00-17.00
venerdì 10.00-20.00
sabato e domenica 10.00-19.00
martedì: chiuso


Fabrizio Del Bimbo