mercoledì 30 dicembre 2015

Tommy Hilfiger per Pitti Uomo 89

Il Gruppo Tommy Hilfiger, interamente controllato dalla società Phillips-Van Heusen Corporation [NYSE: PVH], festeggia il lancio della nuova campagna Spring/Summer 2016 negli spazi del negozio Tommy Hilfiger di Firenze in occasione di Pitti Immagine Uomo 89.
Situato nel centro storico della città, in Piazza Antinori 3/B, il punto vendita fiorentino ha aperto le porte nel novembre 2006.  Oggi, a seguito di un importante intervento di restyling nel gennaio 2014, lo store fiorentino ospita le collezioni Tommy Hilfiger Uomo, Donna, Bambino e Accessori, Hilfiger Collection e la linea sartoriale maschile Tommy Hilfiger Tailored, su una superficie complessiva di 528 mq con 5 vetrine distribuite su due lati.
Il prossimo 13 gennaio, in occasione di Pitti Immagine Uomo 89, il monomarca Tommy Hilfiger festeggerà il lancio della nuova campagna Spring/Summer 2016 con un cocktail su invito accompagnato dalla performance live della band Boxerin Club e dalla selezione musicale curata da Gommage Dj Team. 

Fabrizio Del Bimbo
Nicoletta Curradi
 

Il debutto di Federico Curradi a Pitti Italics in occcasione di Pitti Uomo 89

Pitti Italics, il programma della Fondazione Pitti Discovery che promuove e supporta le nuove generazioni di fashion designer italiani con grandi potenzialità internazionali, accende i riflettori a questa edizione su FEDERICO CURRADI


Fiorentino, alle spalle un decennio di esperienze nelle maison più prestigiose, da Ermanno Scervino ad Iceberg, a Pitti Uomo 89 lancerà con una performance speciale - martedì 12 gennaio negli spazi della Dogana di Via Valfonda - la prima collezione che porta il suo nome. 
“Abbiamo seguito con interesse il percorso e la carriera di Federico Curradi, e l’evolvere delle sue creazioni all’insegna di uno stile assolutamente contemporaneo”, dice Lapo Cianchi direttore comunicazione & eventi di Pitti Immagine e responsabile della Fondazione Pitti Discovery. “Siamo felici di offrirgli il palcoscenico e la platea di Pitti Uomo per presentare in anteprima il suo brand”.
“Sono onorato di lanciare a Pitti Uomo il brand che porta il mio nome” dice Federico Curradi.“Pitti Immagine mi ha dato l'opportunità di esprimermi liberamente, senza dovermi troppo preoccupare delle regole del mercato. Voglio che ad emergere sia la mia identità, trasmettere un messaggio che nasce dal mio modo di essere. Inquinamento e natura, industria e artigianato, corrotto ed etico: parte da questi temi la mia prima collezione. E sono orgoglioso di presentarla all’interno di una manifestazione internazionale che si svolge a Firenze, la mia città, che mi ha visto crescere professionalmente e non solo”.
Pitti Italics è uno dei progetti nell’ambito di Pitti Immagine Uomo dove si sviluppa la partnership tra MINI e Pitti Immagine. In particolare, la partecipazione di MINI a Pitti Uomo è focalizzata sui progetti riservati a giovani brand emergenti e alle tendenze più innovative nella moda maschile contemporanea.
bio.
Federico Curradi nasce a Firenze nel 1975. Dopo una prima esperienza in una sartoria fiorentina – dove apprende i segreti del mestiere - poco più che ventenne si trasferisce a New York dove produce una sua collezione di pantaloni da uomo. Successivamente progetta una collezione dedicata al mercato americano, e subito apprezzata nei migliori fashion store della Grande Mela. Rientrato in Italia, viene notato dallo stilista Ermanno Daelli che gli affida l'ufficio stile uomo di Scervino. In seguito, diventa responsabile della collezione uomo Roberto Cavalli e, successivamente, direttore creativo di Iceberg Uomo, collaborando nel frattempo con altri marchi come Dunhill.

 PITTI ITALICS è un programma promosso da Centro di Firenze per la Moda Italianacon il contributo diMinistero dello Sviluppo EconomicoAgenzia ICE e realizzato da Pitti Immagine in collaborazione con Fondazione Pitti Discovery in occasione di Pitti Immagine Uomo n. 89.
Si ringrazia Ente Cassa di Risparmio di Firenze per il prezioso contributo ai progetti di promozione dei giovani talenti.
Pitti Uomo 89
12-15 gennaio 2016
Fortezza da Basso Firenze
Fabrizio Del Bimbo

lunedì 28 dicembre 2015

La "passeggiata" fiorentina di Ilaria Guidantoni


"La vita spesso ci riporta al punto di partenza": sono parole autografe della giornalista e scrittrice Ilaria Guidantoni che ben riassumono il contenuto della sua ultima fatica letteraria dal titolo "Viaggio di ritorno - Firenze si racconta", uscito nei giorni scorsi per i tipi di Oltre Edizioni. Il viaggio dell'autrice e' un ritorno  alla sua città' natale, Firenze, da cui e' partita bambina verso il Nord Italia, serbando nel cuore un senso di malinconia e un desiderio di fuga.

Ed allora ecco la "preziosa" Firenze, che nella sua storia e' passata da indiscussa culla del Rinascimento a città ripiegata su se stessa, con lo sguardo sempre rivolto ad un glorioso passato, che rivive nei musei e nei palazzi, oggi piena di turisti più che di cittadini, con la voglia di tornare ad essere capitale, crocevia di genti e culture. Questa e' la Firenze narrata da Ilaria Guidantoni,  suo malgrado "strappata" troppo presto alla sua amata città. E' il suo viaggio di ritorno, dopo aver vagato a lungo nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
La sua vuole essere una vera e propria passeggiata a braccetto con il lettore, alla riscoperta di luoghi da lei conosciuti in tenera eta' oppure vissuti attraverso i racconti di parenti e amici,  una passeggiata lunga un secolo, iniziando dal 1913, data di nascita della nonna dell'autrice, ma anche dello scrittore Vasco Pratolini che haraccontato il popolo, l’impegno politico e sociale, fino ad arrivare ai giorni nostri, al 2013. Quindi nelle pagine vergate dalla scrittrice, che da Firenze si trasferì' a Milano per impegni professionali del padre,  si susseguono oltre 40 istantanee in un ritmo incalzante e sempre accattivante,  episodi tra fantasia, cronache, letteratura e aneddoti, che raccontano Firenze, soprattutto attraverso incontri, vita quotidiana, quartieri popolari e nobiltà della città più aristocratica d’Europa, personaggi famosi e ricordi familiari di una viaggiatrice fiorentina. Il percorso cambia da musicale a letterario e diventa soprattutto gastronomico, tra cibi caratteristici, luoghi d’aggregazione sociale e l’immancabile mercato centrale, tra feste e ricorrenze piene di emozioni. 
Firenze è vista attraverso gli occhi degli altri, soprattutto gli stranieri che l’hanno amata e un po’ “invasa”, ieri persone di rango nobile, oggi gente in cerca di fortuna o di curiosità. 

Alcuni cenni biografici su Ilaria Guidantoni:

Giornalista e scrittrice fiorentina, vive tra Roma, Milano, la Toscana e Tunisi. Laureata in Filosofa teoretica all’Università Cattolica di Milano – un corso di Perfezionamento in Bioetica al Policlinico di Roma– si occupa di Mediterraneo e cultura araba nei paesi francofoni: multiculturalità, dialogo tra le religioni, movimenti femminili, corporeità e tradizioni alimentari nel Mediterraneo (Sommelier A.I.S.). E’ direttore responsabile del quotidiano culturale on line Saltinaria.it. 
Nel 2014 ha ricevuto il premio sui Diritti umani dedicato a Nelson Mandela Salento Porta d’Oriente, XV edizione.
Nel 2015 ha pubblicato Marsiglia-Algeri Viaggio al chiaro di luna (Albeggi Edizioni), Il potere delle donne arabe (Mimesis Edizioni) e Corrispondenze mediterranee, viaggio nel sale e nel vento (Oltre Edizioni)

Viaggio di ritorno - Firenze si racconta
di Ilaria Guidantoni
Oltre Edizioni, dicembre 2015
Info: www.oltre.it

Nicoletta Curradi

lunedì 21 dicembre 2015

"La città di Ercole" alle Reali Poste degli Uffizi

E' aperta nella sala delle Reali Poste degli Uffizi la mostra "La città di Ercole. Mitologia e politica", quindicesimo appuntamento della serie "I mai visti". Curata da Wolfger Bulst, con Francesca de Luca, Fabrizio Paolucci e Daniela Parenti, la mostra propone all'attenzione del visitatore ben 51 pezzi e resterà visibile fino al 31 gennaio 2016 e visitabile tutti i giorni (escluso il lunedì, Natale e Capodanno) dalle 10 alle 17, con ingresso libero. "La figura di Ercole, che nel Rinascimento era il simbolo della Repubblica di Firenze e dei suoi ideali politici, è un ottimo emblema anche della riforma odierna dei musei fiorentini e nazionali - afferma Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi -. Grazie alla dedizione e all'entusiasmo di dozzine di persone siamo riusciti a mettere in piedi questa mostra in meno di sei settimane tra la prima idea e l'inaugurazione di oggi. E in questo stesso spirito di collaborazione affrontiamo ora insieme le 'Fatichè della lotta contro l'Idra della burocrazia, contro l'approfittatore Caco, e con la stessa energia 'puliamo le stallè dalla disfunzionalità e dalla disorganizzazione". Soggetto raffigurato molto spesso nella statuaria antica (rappresentata in mostra da nove pezzi provenienti dai depositi della Galleria e da Villa Corsini), sia nella scultura a tutto tondo di grande e piccolo formato, sia nei rilievi, sia nella preziosa minuziosità della glittica, Ercole è l'incontrastato protagonista della mostra, qui celebrato per la sua forza straordinaria e per le sue gesta incredibili. La parte centrale della mostra affronta i temi delle fatiche, illustrati da incisioni, dipinti e altri oggetti d'arte, per poi illustrare temi iconografici specifici: il tema di Ercole al bivio fra il Vizio e la Virtù, che ebbe enorme diffusione come tema a sè stante dal Quattrocento al Settecento; l'eroe come oggetto di studio e documentazione da parte dell'antiquaria; la curiosa iconografia dell'Ercole gallico, che trascina le genti con la sua oratoria, rappresentata da catene d'ambra e d'oro originate nella sua bocca; il difensore delle muse, che protegge le arti dall'Avarizia dei mecenati, la loro più insidiosa nemica. Infine, a documentare l'aspetto più umano e più fragile di questo grande protagonista dell'immaginario eroico dell'umanità, il momento della satira, quando la regina di Lidia, Onfale, lo obbliga a svolgere lavori domestici come filare la lana, appropriandosi della sua leontè (la pelle del leone, conquista della sua prima fatica) e della clava.

 Fabrizio Del Bimbo

venerdì 18 dicembre 2015

Friends of Florence e Marchesi Antinori mecenati degli affreschi della Badia di Passignano

Sono terminati recentemente i lavori di completamento del restauro degli affreschi quattrocenteschi del meraviglioso Refettorio monastico all’interno della Badia di San Michele Arcangelo a Passignano (comune di Tavarnelle Val di Pesa in provincia di Firenze). L’intervento conclude il ciclo di lavori già iniziato più di 10 anni fa dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Firenze Prato e Pistoia ed è stato reso possibile grazie al contributo della Fondazione non profit americana Friends of Florence insieme a Marchesi Antinori. Un impegno per la salvaguardia delle bellezze storico-artistiche del territorio. “Siamo oltremodo felici di vedere finalmente completarsi il progetto di restauro del magnifico affresco del Ghirlandaio a Badia a Passignano e di aver avuto la possibilità di portare il nostro apporto a questa nuova meritevole iniziativa dei Friends of Florence" sottolinea il Marchese Piero Antinori. “Il connubio tra arte e vino è certamente vincente anche per il contenuto culturale del vino. In questo caso esiste anche uno stretto legame tra Antinori e la Badia di Passignano che ci ha indotto a contribuire al restauro del magnifico affresco del Ghirlandaio, che ridarà nuova vita e grande attrattiva a tutto il comprensorio”. Marchesi Antinori continua così il suo impegno a sostegno dell’arte in tutte le sue forme, attività a cui la famiglia Antinori si dedica fin dal 1385 parallelamente all’eccellente produzione vinicola. Oltre al contributo per il restauro degli affreschi di Badia a Passignano, la famiglia Antinori nel 2016 renderà possibile il restauro della lunetta di Giovanni della Robbia che fu commissionata da un antenato della famiglia e che fu acquistata nel 1898 dal collezionista d'arte americano A. Augustus Healy come regalo per il Brooklyn Institute. La lunetta farà parte della mostra ‘Della Robbia: Sculpting with Color in Renaissance Florence’ in programma dal 9 agosto al 4 dicembre 2016 presso il Museum of Fine Arts di Boston e dal 29 gennaio al 4 giugno 2017 al National Gallery of Art, Washington, DC. L’intervento di restauro della Sala del Cenacolo all’interno della Badia di Passignano è stato realizzato nel nome della collaborazione fra Marchesi Antinori e la Fondazione Friends of Florence e tutti coloro che ne sono coinvolti. La Sala del Cenacolo è stata così salvaguardata per consegnarla ai visitatori che potranno immergersi nella cultura e nella spiritualità di questo luogo. I LAVORI DI RESTAURO L’intervento sostenuto da Marchesi Antinori e dalla Fondazione Friends of Florence ha completato il progetto di restauro finalizzato a riportare la sala del Refettorio alla sua bellezza originaria: grazie a questo si è infatti concluso il restauro dell’affresco di Domenico Ghirlandaio, delle due scene realizzate da Bernardo Rosselli, del pulpito, degli ulteriori elementi lapidei e degli intonaci antichi. Il lavoro svolto sull’Ultima Cena ha portato a integrare le molte e diffuse lacune, valorizzando la qualità pittorica dell’opera che, in modo particolare per quanto riguarda le figure del Cristo e degli apostoli, può essere ricondotta al diretto intervento di Domenico Ghirlandaio, come peraltro attesta la documentazione archivistica che per l’occasione si è tornati a consultare e a interpretare in ragione dei dati raccolti grazie alla visione ravvicinata del lavoro e alle ulteriori analisi scientifiche realizzate. Le indagini, condotte dall’ing. Nicolino Messuti di ISTEMI (analisi igrometrica, riflettografica all’infrarosso e in fluorescenza ai raggi X) hanno accompagnato l’intervento dei restauratori dell’impresa Cellini, assicurando la completa rimozione delle ridipinture e ripristinando quindi l’autenticità di quanto oggi si propone ai visitatori e agli studiosi. Ugualmente fondamentale è stato l’apporto dato ai direttori dei lavori Giorgio Elio Pappagallo e Claudio Paolini dalla consulenza e dell’assidua presenza in cantiere di Sabino Giovannoni, già attivo presso i laboratori di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure e con un’importante esperienza nel restauro di affreschi quattrocenteschi. Nel corso dei lavori si è tra l’altro evidenziato come la bottega del Ghirlandaio già a questa data (siamo nel 1476) avesse definito una modalità operativa (a partire dai variati sistemi di riporto dei disegni preparatori sulla parete) e più in generale un’organizzazione del cantiere pienamente rispondente a quanto ben documentato per i più tardi affreschi di Santa Maria Novella. ALCUNI CENNI SULL’OPERA E SUL RESTAURO La sala del Refettorio fu realizzata nel periodo di massimo splendore del monastero quando, essendo succedutisi quali abati due personalità di grande prestigio e potere (Francesco Altoviti tra il 1440 e il 1455 e Isidoro del Sera tra il 1455 e il 1485), il complesso subì una radicale trasformazione con lavori per lo più riconducibili alla direzione del “maestro di murare” Jacopo di Stefano Rosselli. Nell’ambito della seconda fase di questi lavori fu appunto realizzato anche il nuovo refettorio dei monaci, una sala che si sviluppa su un lato del chiostro, coperta con volte a botte lunettate poggianti su capitelli in pietra serena, di grande ampiezza. Fu sempre l’abate del Sera che incaricò nel 1476 Domenico del Ghirlandaio di realizzare l’affresco de L’Ultima Cena, sopra al quale erano state dipinte pochi anni prima, nel 1474, da Bernardo Rosselli, due scene raffiguranti La cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre e Caino che uccide Abele. Dopo le soppressioni del 1866 che non risparmiarono neppure questo complesso, il monastero fu acquistato dai conti Dzieduszycki che lo ristrutturarono profondamente, trasformandolo nel loro castello. Fra i lavori di sistemazione ci fu anche il riassetto del refettorio che divenne un vero e proprio salone di rappresentanza. Arricchito attorno al 1890 da un grande camino esso fu messo in comunicazione con il chiostro antistante mediante l’apertura di due porte sul lato sinistro. L’intera sala fu poi decorata con riquadri geometrici e stemmi di gusto trecentesco, che la trasformarono in un ambiente suggestivo ma d’invenzione. “Purtoppo in questa occasione – sottolineano i direttori dei lavori – l’affresco di Domenico Ghirlandaio fu oggetto di pesanti ridipinture che celarono alla vista numerosi particolari fondamentali per comprendere l’altissima qualità dell’opera. Nel corso del cantiere aperto nel 2002, oltre a liberare la parete di fondo da queste ridipinture, furono riscoperte al di sotto delle decorazioni ottocentesche che interessavano le altre tre pareti della sala, ulteriori pitture ad affresco (ben documentate dalle carte d’archivio) eseguite da Benedetto e Cesare Veli nel 1598, raffigurante santi e beati vallombrosani. Il ritrovamento portò così alla decisione di eliminare le trasformazioni tardo ottecentesche per riportare la sala alla sua dimensione quattro cinquecentesca”. Attualmente l’ambiente si presenta nuovamente visitabile (così come lo è la chiesa e altri artistici ambienti del complesso), con del tutto risarcita la parete di fondo con gli affreschi di Bernardo Rosselli e Domenico Ghirlandaio e l’estesa volta lunettata, mentre gli affreschi tardo cinquecenteschi sono in attesa di essere definitivamente recuperati e restaurati.

 Fabrizio Del Bimbo

Ik 19 e 20 dicembre “Shenzhen significa inferno” al Teatro Manzoni di Calenzano



Sabato 19 alle 21.15 e domenica 20 dicembre alle 16.30, Stefano Massini firma “Shezen significa inferno” con Luisa Cattaneo, per un testo ispirato alla vera storia di una fabbrica-lager cinese in cui vengono assemblati i telefoni cellulari, che vede il patrocinio di Amnesty International: una sola voce per cinque personaggi, immersi dall’autore in un’atmosfera agghiacciante, a tratti quasi insostenibile, densa di martellanti interrogativi.
Chiusi per sessanta minuti in una stanza, quattro operai, due uomini e due donne, vengono sottoposti a un test spietato per mettere alla prova le loro attitudini e le latenti fragilità. Una psicanalisi alla rovescia, in cui ogni espediente viene utilizzato per azzerare o rilanciare l’autostima degli intervistati, in un continuo alternarsi di stati emotivi. Il testo è ispirato alla storia vera della fabbrica-lager cinese dove vengono assemblati i nostri telefoni cellulari che, con oltre ottocentomila dipendenti, è diventata famosa nel mondo dopo un’ondata di suicidi nel 2010. Il nuovo testo scritto da Stefano Massini non ha niente di tutto ciò che caratterizza solitamente i monologhi. Qui i personaggi sono addirittura cinque, immersi dall’autore in un’atmosfera agghiacciante, a tratti quasi insostenibile, densa di martellanti interrogativi. Perché in fondo tutta questa drammaturgia è una drammaturgia della domanda, un vero interrogatorio, un’inquisizione senza sosta né tregua, concepita per spiazzare e far emergere i punti di rottura.
Cartellone nel segno della femminilità e fuori dagli stereotipi, quello che segna la stagione 2015/2016 del Teatro delle Donne, il centro nazionale di drammaturgia ospitato dal Teatro Manzoni di Calenzano, tra Firenze e Prato.
Laura Sicignano, Amanda Sandrelli, Elena Arvigo, Ivana Sajko, Stefano Massini sono alcuni dei nomi che ricorrono negli oltre dieci spettacoli in programma fino maggio 2016, a conferma di un programma che spazia tra generi e temi legati all’universo femminile.
Amanda Sandrelli sarà di nuovo al Teatro Manzoni di Calenzano a gennaio, per salire in cattedra nella scuola di formazione del Teatro delle Donne con un corso sul testo di Concita De Gregorio “Una madre lo sa - Tutte le ombre dell’amore perfetto” e poi in marzo con lo spettacolo Maternity Blues (From Medea)” (4, 5, 6 marzo) per la regia di Elena Arvigo.
Sabato 9 gennaio, nuova produzione del Teatro del Carretto “Le Mille e una Notte”, con la drammaturgia e regia di Maria Grazia Cipriani. Il tema è solo un pretesto, il filo conduttore, la cornice che si fa elemento di raccordo tra visioni e frammenti di racconti felici o tragici tratti dalla mitologia, dalla fiaba, dalla letteratura e dalla drammaturgia fino a quelli tratti dalla cronaca dei nostri giorni: un universo onirico e visionario che il teatro può offrire e che poi ci viene incontro ogni giorno dai titoli dei giornali.
Da venerdì 22 a domenica 24 gennaio, l'autore e regista Giuseppe Manfridi mette in scena “La Ribelle”, con l'attrice Silvia Budri. Una prima nazionale che vede un testo molto forte, crudo, intenso, corrosivo, ma anche delicato e lirico per la struttura in versi, ricchissimo di pathos emotivo. Il rapporto tormentato e scavato profondamente dalla perdita del figlio, porta la donna a una ribellione tanto lucida quanto delirante nel dolore che accompagna le sue parole verso il divino.
E fino al 21 maggio tanti gli spettacoli in cartellone. Dalla novità assoluta “Glory Hole” di Ilaria Mavilla con Roberto Andrioli e la regia di Gherardo Vitali Rosati, alle “Relazioni Pericolose” liberamente ispirate al romanzo di Choderlos De Laclos con Elena Dragonetti e Aldo Ottobrino. Dalla nuova versione di “Donna non rieducabile” di Stefano Massini con Elena Arvigo, su Anna Politkovskaja, a una ricognizione sul tema della guerra affrontato da due diversi autori: Gianfranco Berardi con la nuova produzione ”La prima, la migliore”, testo sulla Grande Guerra, e da Ivana Sajko, autrice croata tradotta e rappresentata in tutta Europa, con “Rose is a rose is a rose is a rose”, testo in cui si analizzano i sentimenti e i rapporti in tempo di guerra.
Oltre alla stagione le attività del Teatro delle Donne comprendono: la Scuola Nazionale di Scrittura Teatrale fondata da Dacia Maraini, i corsi della Calenzano Teatro Formazione creata da Stefano Massini, l’attività di produzione, dal 2015 riconosciuta e finanziata dal Ministero per i beni e le attività culturali, l’archivio del centro nazionale di drammaturgia, una nuova rassegna di teatro emergente e quella per le scuole di Calenzano.
Del Bimbo Fabrizio

Castelfalfi Toscana Resort Castelfalfi è stato annoverato tra le “100 Eccellenze Italiane”



Castelfalfi, dicembre 2015. Toscana Resort Castelfalfi è stato annoverato tra le “100 Eccellenze Italiane” nel prezioso volume grazie al suo noto e apprezzato campo da Golf. Sviluppato sfruttando la topografia naturale per valorizzare e preservare il territorio circostante, il campo, sin dalla sua inaugurazione, è stato considerato uno dei percorsi più affascinanti d’Italia, riuscendo ad attirare golfisti professionisti provenienti da ogni parte del mondo. Per queste sue caratteristiche il campo è stato inserito all’interno del volume che ha come scopo la valorizzazione del Made in Italy, un marchio certificato e riconoscibile a livello mondiale, attraverso il racconto di storie di successo di ogni settore e categoria che danno vita a una “galleria su carta” di personaggi, marchi e aziende di pregio di tutta la Penisola.
Un inserimento che premia ulteriormente l’esclusivo Golf Club Castelfalfi con le sue 27 buche dislocate su oltre 9,400 metri di pendio e prati incastonati tra boschetti di ulivi. Sono due i percorsi su cui è possibile cimentarsi: il 18 buche Mountain Course (Par 72), ridisegnato dai premiati architetti Moroder e Preissman, si estende per 6,351 metri con ripidi dislivelli ed ostacoli d’acqua che lo rendono uno dei tracciati italiani più stimolanti e di sicuro richiamo. Ogni buca è caratterizzata da un carattere individuale, in piena sintonia con la vegetazione preesistente. Nel novembre 2011 è stato inaugurato il 9 buche Lake Course (Par 37), progettato anch’esso dagli architetti Moroder e Preissmann, che lo hanno studiato affinché fosse adatto a ogni livello di esperienza.
Grazie alla sua bellezza e alla sua capacità di coniugare natura, storia e tradizione, il Golf Club del Resort rientra a pieno titolo tra gli esempi più rappresentativi dell’innovazione italiana. Toscana Resort Castelfalfi raggiunge così un nuovo e importante traguardo che sottolinea ancora una volta quanto l’attuazione del suo impegnativo progetto si riveli, giorno dopo giorno, una scelta vincente. 
Del Bimbo Fabrizio

Dal 18 al 20/12 III appuntamento nel Saloncino della Pergola


18 – 20 dicembre, ore 18.45, Teatro della Pergola

Fondazione Teatro della Toscana
MADE IN CHINA
postcards from Van Gogh
uno spettacolo di Leviedelfool
drammaturgia Simone Perinelli
con Claudia Marsicano e Simone Perinelli
aiuto regia e consulenza artistica Isabella Rotolo
musiche Massimiliano Setti
disegno luci Marco Bagnai
foto Nico Lopez Bruchi
regia Simone Perinelli

Da venerdì 18 a domenica 20 dicembre terzo e ultimo appuntamento nel Saloncino della Pergola con le produzioni della Fondazione Teatro della Toscana all’interno della rassegna ‘A teatro prima di cena’, che consente, a chi vuole, di vedere una rappresentazione alle ore 18.45, mangiare qualcosa e assistere alla replica serale degli spettacoli in Sala Grande, per una vera applicazione del concetto di multiprogrammazione.
Leviedelfool mettono in scena Made in China – postcards from Van Gogh, un lavoro attoriale di Simone Perinelli e Claudia Marsicano, entrambi under 35, su una drammaturgia originale dello stesso Perinelli, fortemente condizionata dal pittore olandese, non solo dalla sua produzione pittorica, ma anche da quella letteraria: le lettere a Theo e soprattutto quelle a Émile Bernard e alla sorella Wilhelmina. Con uno stile che richiama l’universo kitsch ed effimero dell’oggetto cinese a basso costo, Made in China è la feroce e febbrile ricerca di un’autenticità e l’inevitabile azione dell’umanità che ne fa irrimediabilmente carne da macello, restituendone solo una mera imitazione e un palpabile senso di vuoto.

Una cartolina dall’Olanda: saluti da Parigi! Sotto: una foto di Hong Kong. Ecco il cortocircuito che prende vita e nella mente trasforma per qualche secondo un ombrellino cinese in un girasole in pieno ‘stile’ Van Gogh. Due universi molto distanti, eppure vicino Hong Kong esistono fabbriche a cielo aperto interamente dedicate alla riproduzione di opere d’arte destinate al merchandising dei Musei. Tra le opere più gettonate La Gioconda di Leonardo da Vinci e Dodici girasoli in un vaso di Van Gogh. Da questa avvincente suggestione nasce il nuovo spettacolo di Leviedelfool, Made in China – postcards from Van Gogh, scritto da Simone Perinelli e messo in scena alla Pergola da venerdì 18 a domenica 20 dicembre, ore 18.45, da Claudia Marsicano e dallo stesso Perinelli.
“Pensando all’opera d’arte e al suo significato di eternità”, afferma l’autore e interprete, “non potevamo non cadere nel suo contrario e cioè nell’opera ‘made in china’, effimera, a basso costo e destinata alla deteriorabilità. Un contrasto che dà vita a un luogo geografico e mentale: la Cina. Un luogo lontano, ma che ci dà la misura di fin dove sia arrivata (a sua insaputa) la fama del pittore; fabbriche a cielo aperto dove quotidianamente ‘artisti’ riproducono Van Gogh su richiesta e su misura”.
Van Gogh, l’artista/operaio (846 tele,1000 disegni, 821 lettere), e l’operaio/artista impiegato a Shenzen sono entrambi specializzati in ‘girasoli’, ma scommettono su destini diversi. Una contraddizione che rivive sulla scena attraverso una visione degna di un artista che ha reso poesia la sua vita stessa, e una macchina scenica kitsch ed effimera che ricorda la vita vissuta all’interno delle case arredate a basso costo o la peggiore rappresentazione dell’opera di Pechino.
Made in China parte da un’attenzione meticolosa ai dettagli degli ultimi quadri di Van Gogh”, spiega Simone Perinelli, “dipinti durante il periodo di maggiore agitazione psicotica. Proprio da questi dettagli il testo prende forma e scorre attraverso suggestioni e richiami a quattro dipinti scelti: Autoritratto con orecchio bendato, La sedia vuota, Notte stellata, La camera di Vincent ad Arles”.
Da una parte la solitudine, la follia, il caso, dall’altra la ricerca di un metodo infallibile per ripetere il caso, riprodurre miracoli a richiesta, una catena di montaggio in grado di pianificare la spontaneità.Due mondi lontani, quello del pittore olandese e quello dell’operaio cinese, persino geograficamente, a meno che non sia ‘il genio’ a colmare quella distanza, perfino al ‘prezzo’ della propria vita.
Made in China è uno spettacolo su Van Gogh, ma soprattutto per Van Gogh.

BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Online su http://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/IT/?A=137857 oppure tramite la App del Teatro della Pergola.
Circuito regionale Boxoffice.
Del bimbo Fabrizio

Al via la nuova stagione “Leggieri d’Inverno” (2015/2016) di Giardino Chiuso di San Gimignano



Questa stagione teatrale è sotto il segno della leggerezza e del viaggio intesi come luoghi del pensiero, per la rassegna “Leggieri d'Inverno” (la quattordicesima). Al via sabato 19 dicembre 2015 al Teatro dei Leggieri di San Gimignano (Siena) con la serata inaugurale che va sotto il titolo, appunto, di “Leggiermente”.
Alle 20.00 aperitivo di benvenuto a cura de La Bettola dei Vinandri. Alle 21.30 il recital di Sandro Buzzatti “Cantata per Josef” Quel viaggio da Nazareth a Betlemme, da In nome della madre di Erri De Luca.
Con l’attore e regista bellunese Sandro Buzzatti, con le musiche dal vivo di Francesco Ganassin e i suggerimenti di Luca Zanetti. Intervento coreografico di Luisa Guicciardini. Interprete Chiara Mazzoni. L’appuntamento fa anche parte del calendario “Accade d’Inverno”.
La stagione è a cura della compagnia Giardino Chiuso, Comune di San Gimignano, Regione Toscana. In carnet, prosa, danza, musica, incontri letterari e teatro ragazzi.
Come  sempre il programma è variegato, attento ai nuovi linguaggi contemporanei ed alla più classica tradizione teatrale. Un viaggio accompagnato da parole, gesti, immagini e musica.
Per il terzo anno “Leggieri d’Inverno” si lega al progetto Orizzonti Verticali, il Festival del Teatro e Danza che è inserito nella programmazione estiva della Val d’Elsa. Un percorso sulla promozione e la produzione del teatro e della danza che la compagnia Giardino Chiuso, riconosciuta dalla Regione Toscana come Residenza Artistica in Toscana, sta continuando con entusiasmo e professionalità sul territorio da più di un decennio.
ProgrammaSabato 9 gennaio musica con Peppe Voltarelli in “Voltarelli canta Profazio” (prima regionale). Sabato 23 gennaio teatro prosa con Vincenzo Pirrotta in “All’ombra della Collina”. Sabato 6 febbraio novità teatro con Octava Rima che presenta lo spettacolo “Tino e Desy, come foglie”, con Siliana fedi e Gabriele Ara. Una nuova pagina di drammaturgia firmata dalla regia di Mario Mattia Giorgetti. Coproduzione Fondazione Teatro Carlo Terron e Sipario – Mensile dello spettacolo. Sabato 27 febbraio teatro prosa con Oscar De Summa che interpreta il suo “Stasera sono in vena”. In collaborazione con Armunia – Festival Inequilibrio. Sabato 5 marzo tocca alla performance della coppia Bandelloni/Martinoli che presentano il terzo studio di “Esperimento Deserto”, in residenza ai Leggieri di San Gimignano. Sabato 19 marzo musica con la spumeggiante Microband che propone “Classica for Dummies”, musica classica per scriteriati. Divertimento assicurato. Sabato 2 aprile danza con E.Sperimenti Dance Company in “Hopera baby”. Una prima regionale per la regia e la direzione del team coreografico Federica Galimberti. Sabato 16 aprile teatro amatoriale con i Comici Ritrovati che mettono in scena “Tutto è cominciato così…” con tutti “I Comici ritrovati” di tutti i tempi riuniti per l’occasione insieme. Direzione artistica di Cledy Tancredi. Chiusura sabato 23 aprile con la prosa. Giardino Chiuso e Festival Dante 2021 mettono in scena “Il fiore di ser durante”. Adattamento teatrale di e con Virginio Gazzolo e i partecipanti al laboratorio teatrale del Festival Orizzonti Verticali.
Molti saranno gli eventi che completano la stagione Leggieri d’Inverno: gli incontri letterari, curati da Marco Lisi, i  “Racconti d’Inverno” che vedranno come unici protagonisti i bambini. 
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a: UFFICIO TURISTICO PRO LOCO DI SAN GIMIGNANO - Piazza Duomo 1, San Gimignano - Tel. 0577 940008 / fax. 0577 940903 - info@sangimignano.com; www.sangimignano.com
Del Bimbo Fabrizio

giovedì 17 dicembre 2015

TOSCANA: ALLA GEOTERMIA DI SASSO PISANO IL “PREMIO COSTRUIRE AL DI FUORI DELL’ALTO ADIGE”

Un nuovo prestigioso riconoscimento internazionale per la geotermia e per l’indotto turistico legato ai territori geotermici: il progetto di Sasso Pisano, con la centrale Enel Green Power “Sasso 2” e il sentiero “Energia e Vapore” che dalle fumarole di Sasso Pisano conduce a una “terrazza verde” sull’impianto geotermico, è stato premiato come migliore opera realizzata da architetti altoatesini fuori provincia nell’ambito del “Premio Architettura Alto Adige 2015”. L’iniziativa è nata per valorizzare l’architettura altoatesina in ambito internazionale; quest’anno è stata aperta una sezione per progetti di architetti iscritti all’ordine di Bolzano ma realizzati altrove e in questa prima edizione del “Premio costruire al di fuori dell’Alto Adige" è stato premiato proprio al progetto “Riqualificazione della Centrale Geotermoelettrica Sasso 2 con percorso turistico di visita, Sasso Pisano, Toscana” degli architetti Daniela Moderini e Giovanni Selano. La giuria internazionale ha inteso premiare la realtà geotermica di Sasso Pisano perché “il progetto di riqualificazione del sito geotermico di Sasso Pisano fa riferimento a un’idea di paesaggio complessa che considera le trasformazioni infrastrutturali come parte integrante del territorio. L’obiettivo dichiarato del lavoro, quello cioè di coniugare la produzione industriale di energia con lo sviluppo turistico escursionistico e didattico viene raggiunto attraverso l’individuazione chiara e precisa degli elementi del progetto: aree di pertinenza, accessi, recinzioni, percorsi pedonali e carrabili, illuminazione. Una strategia silenziosa che fa ordine nell’impianto esistente e organizza lo sguardo del visitatore, informa l’intero intervento, da quello sulle preesistenze architettoniche, alla scelta dei materiali, al concetto di illuminazione. Un progetto lucido e sobrio per un tema di grande rilevanza e attualità”. Complessivamente, tra le 166 opere inviate, sono stati sei i progetti premiati e dieci i menzionati selezionati dalla giuria composta da Donatella Fioretti, socia dello studio berlinese di successo BFM-Architekten e professoressa alla Technischen Universität Berlin; Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, architetta siciliana con grande esperienza nel progetto di restauro a cui tra l’altro è stata assegnata nel 2012 la Medaglia d’Oro alla Carriera della Triennale di Milano; Klaas Goris, da Gent (Belgio), socio dello studio di architettura Coussée & Goris architecten, professore alla Sint-Lucas Architecture Academy di Gent, frequentatore dell’Alto Adige in cui nel marzo scorso ha organizzato un seminario di progettazione con gli studenti. Del Bimbo Fabrizio

lunedì 14 dicembre 2015

Il primo laboratorio di autopsia virtuale nasce a Careggi

 L’ ospedale di Careggi, uno dei più importanti a livello nazionale, ospita il primo laboratorio in Italia dedicato alla autopsia virtuale che viene effettuata sulla salma attraverso tecniche radiologiche avanzate, non invasive, quali la Tac multistrato od altre metodiche diagnostiche. La nuova struttura, che sarà operativa entro il primo trimestre del prossimo anno, è frutto della collaborazione tra Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Regione toscana e l’ Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi ed è stata presentata il 14 dicembre alla stampa dal Vice Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Pierluigi Rossi Ferrini e dal Consigliere Giancarlo Berni, dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi Monica Calamai, dal Presidente dell’Ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Firenze Antonio Panti. Erano inoltre presenti i componenti del Comitato scientifico del progetto: Ilario Menchi, Gian Aristide Norelli, Adriano Peris, Gianluigi Taddei. 

Il progetto è interamente sostenuto dall’Ente Cassa con un primo stanziamento a Careggi di 100.000 euro destinato a coprire agli aspetti impiantistici e tecnologici, ed ad assicurare tre borse di studio per consentire la formazione del personale dedicato a questa nuova attività. Ulteriori fondi potranno essere erogati dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, in base ad eventuali nuove esigenze che potranno emergere. La struttura occuperà, a Careggi, ambienti già utilizzati in passato per indagini radiologiche e ristrutturati per l’occasione. L'attività si colloca nella secolare tradizione, tutta toscana
, della cultura del culto dei morti come dimostrato dagli studi di Leonardo e Michelangelo, dalle cere anatomiche della Specola e dall’ istituzione della prima cattedra in Italia di anatomia patologica da parte del insigne anatomico Giulio Chiarugi.    Molteplici e assai preziosi per tutta la comunità scientifica i vantaggi di questa tecnica che si inserisce in un processo che vede, negli anni, fortemente diminuire indagini autoptiche. Negli anni Sessanta questi riscontri autoptici erano eseguiti nel 50 per cento dei decessi ospedalieri; oggi sono a poco più del 5 per cento. Tra i vantaggi che la tecnica consente figurano la velocità di esecuzione e di lettura dei dati; il superamento di legittimi divieti religiosi o affettivi; l'acquisizione di dati digitali facilmente conservabili e dalla loro immediata fruibilità; la disponibilità permanente di questi esami con la possibilità di successive consultazioni; la creazione di un ampio data base di immagini che si rileva indispensabile per ulteriori consultazioni, attività didattica, e studi scientifici di vario genere. Essa permette inoltre di garantire in tempo reale una maggiore sicurezza dei prelievi di tessuti destinati ad una finalità trapiantologica.   Lo studio radiologico permette infine un indagine molto ampia ed a basso costo, con progressiva riduzione dell’autopsia tradizionale e quindi anche con un contenimento dei costi sanitari. Negli Stati Uniti, ad esempio, i pacchetti assicurativi non coprono il costo delle autopsie e, in assenza di ragioni medico legali, è difficile che i congiunti decidano di accettare ciò che pure appare fondamentale sul piano clinico, sociale, demoscopico, antropologico. Inoltre, sul versante investigativo, l’autopsia virtuale risulta integrativa di quella tradizionale. Infatti nella Comunità europea le autopsie non sono ritenute appropriate, come nei casi di morte violenta da arma da fuoco, se non integrate da uno studio radiologico. Da non sottovalutare, infine, i divieti religiosi che impediscono gli accertamenti anche in casi in cui potrebbero essere utili.    L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze è orgogliosa di avere sostenuto questo intervento nel campo medico e della ricerca, in quanto valorizza le alte competenze del personale sanitario toscano con nuove metodologie in grado di portare notevoli vantaggi e impulso ulteriore all’ alto valore della nostra area sanitaria.    

LA SCIENZA ANATOMICA FIORENTINA, UN PO’ DI STORIA  Hanno tradizione antiche e prestigiose le scienze anatomiche fiorentine. Sono noti gli studi sui cadaveri compiuti da Leonardo da Vinci all’ ospedale di Santa Maria Nuova e quelli analoghi di Michelangelo Buonarroti nel monastero di Santo Spirito. Il Museo della Specola è tra i primi al mondo per l’ importanza delle sue 1.400 cere anatomiche provenienti dall’ officina cero plastica fiorentina. Sempre a Firenze è nata la prima cattedra universitaria di anatomia patologica in Italia e si deve dell’anatomico Giulio Chiarugi, rettore dell’ ateneo fiorentino dal 1891 al 1924 e autore, il poderoso ‘Istituzioni di anatomia umana’ (1905) sul quale si sono formati e continuano ancora a formarsi schiere di medici. 

Fabrizio Del Bimbo

sabato 12 dicembre 2015

A MONTICIANO ENEL inaugura ' Centro Satellite''

MONTICIANO: LUNEDÌ ENEL DISTRIBUZIONE INAUGURA “CENTRO SATELLITE”, ENERGIA NUOVA PER LA VAL DI MERSE

 Lunedì prossimo 14 dicembre, alle ore 16:30, in via XXV Aprile a Monticiano, Enel Distribuzione inaugurerà il nuovo “centro satellite”, un impianto elettrico di grande livello tecnologico che costituisce uno snodo fondamentale del sistema elettrico territoriale.
Al taglio del nastro saranno presenti il sindaco di Monticiano Sandra Becucci, sindaci e rappresentanti dei Comuni della Val di Merse, il responsabile Enel Distribuzione centro Italia Eugenio Di Marino e la responsabile Enel Distribuzione Toscana e Umbria Debora Stefani.
La nuova struttura, che costituisce un’eccellenza a livello regionale, conferma l’azione di Enel per realizzare una rete elettrica sempre più intelligente e flessibile con l’obiettivo di garantire un servizio elettrico eccellente.

Del Bimbo Fabrizio

sabato 5 dicembre 2015

BTO2015 chiude con grande successo



Oltre 10.000 presenze in due giorni, +10% ticket venduti, +23% espositori, + 18% di fatturato
“Mi ha colpito il clima di questa iniziativa” ha dichiarato il ministro Franceschini in visita ieri

I numeri dell’ottava edizione di BTO, manifestazione leader del travel online, superano i risultati già molto positivi del 2014. Oltre 10.000 presenze registrate nei due giorni, +10% di ticket venduti e 18% di fatturato in più sul 2014. La manifestazione, che aveva in programma 149 eventi, ha portato a Firenze 250 speaker e 400 tra giornalisti e blogger accreditati. 58 gli espositori (+23% rispetto al 2014) provenienti anche dall’estero (Germania, Svizzera, Spagna, Gran Bretagna, Irlanda); presenti in Fortezza anche 8 Regioni italiane: oltre alla Toscana, Lazio, Liguria, Basilicata, Sicilia, Puglia, Abruzzo e Sardegna. Tra gli stand per la prima volta hanno debuttato anche un istituto bancario – Unicredit- e un'azienda di telecomunicazioni: Telecom Italia. Inoltre, l’area espositiva di Firenze Fiera dedicata a BTO, passata da 11.000 a 17.000 mq, ha accolto con efficacia le esigenze della manifestazione e il suo ulteriore potenziale di crescita. 



Oltre 4.000 gli utenti unici che hanno seguito la diretta video streaming curata da intoscana.it mentre sui social network continuava lo storytelling. Blogmeter ha monitorato il parlato Twitter relativo all’evento. Dalle 00.00 del 27 novembre alle 07.00 del 4 dicembre si sono registrati 24.800 tweet a opera di 3000 autori unici.
In occasione di BTO2015 ha debuttato anche la piattaforma di networking della manifestazione “MYBTO”, attraverso la quale tutti i partecipanti hanno potuto conoscersi, interagire, costruirsi la propria agenda, prendere appuntamenti e soprattutto scambiarsi materiali (sono stati oltre 1100 i documenti scaricati).

In Fortezza si sono incontrati albergatori, agenzie, esperti di marketing, start upper, amministratori regionali e nazionali. Tra questi anche il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, il presidente Enit, Eveline Christillin e il direttore generale del settore Turismo del ministero, Francesco Palumbo. Franceschini, accompagnato dal’assessore regionale al Turismo, Stefano Ciuoffo, si è trattenuto a lungo passeggiando tra gli stand e fermandosi nelle varie sale conferenze."Mi ha colpito l’energia positiva che trasmette BTO”, ha dichiarato il ministro. “L’Italia gode un anno di crescita forte; all’aumento costante del turismo internazionale si è aggiunto l’incremento del turismo intero. Lavorare in un clima di ottimismo e fiducia apre una prospettiva radicalmente diversa", ha concluso Franceschini.


Durante BTO sono state presentate in anteprima numerose ricerche su scenari italiani e internazionali. PhoCusWright®, uno degli enti di ricerca sul turismo più autorevoli al mondo, ha svelato che il travel online ha raggiunto nel 2015 il valore record di 500 miliardi di dollari, con una crescita annuale del 11%. Non potevano mancare, poi, i laboratori di formazione di Facebook, i report di Google sull'online booking. E poi i giovanissimi, che vivono in rete ma “vogliono viaggiare e vedere il mondo” - secondo la ricerca di Episteme - e per i quali “viaggiare è una priorità della vita”. In BTO è emerso anche che i connazionali prenotano tramite web, di solito il lunedì (ricerca Trivago); amano i piccoli centri ed entro il 2030 quasi 2 miliardi di persone oltrepasseranno i rispettivi confini (analisi Amadeus). Presentata anche la ricerca sulle regioni più attive sul web: secondo Blogmeter la Toscana è prima su Facebook e Instragram, le Marche sono leader su Twitter.

7 i temi chiave: Mobile, Distribution, Sharing, Social, Destination, Market Leader, Innovation. Tra gli eventi più seguiti: l’incontro tra Marcello Masi, direttore tg2 e Carlo Petrini fondatore di Slow Food sul binomio turismo-felicità; le interviste sul palco della Hospitality Oracle Hall che hanno visto molti big del travel mondiale tra cui: Lorraine Sileo di PhoCusWright®, Walter Lo Faro di Expedia, Andrea D’Amico di Booking.com, Tomaso Rodriguez di Uber, Matteo Stifanelli di Airbnb, Carroll Rheem di Brand USA, Joanna Darwin di VisitLondon, Dorianne Richelle di Facebook e Fabio Cannavale di LastminuteGroup. Grande successo di  pubblico anche per la convention autunnale di Best Western, per la prima volta organizzata dentro BTO.

Fabio Zaffagnini, ha ricevuto dal direttore di BTO 2015, Giancarlo Carniani, il premio per aver organizzato il miglior evento web dell’anno. Un altro riconoscimento è stato consegnato a Italian Stories, migliore startup in ambito turistico secondo la giuria di esperti di BTO 2015. Si tratta della prima piattaforma web che offre ai viaggiatori esperienze da vivere al fianco degli artigiani. Hanno ritirato il premio i due ideatori: Andrea Miserocchi e Eleonora Odorizzi. Grande partecipazione anche all’hackaton Shift Hack Travel BTO2015 Edition, organizzato da Travel Appeal e Fondazione Sistema Toscana con il supporto di 4 aziende leader: Alpitour, ECVacanze, SEA-aeroporti e Poste Italiane. Hanno partecipato all’hackaton ben 250 ragazzi provenienti da tutta Italia.

Fabrizio Del Bimbo



Carnevali nel mondo a confronto



Sono in corso i preparativi  per il Simposio internazionale dedicato al Carnevale nel mondo. L'evento si prospetta ricco di appuntamenti e contributi multiculturali, grazie alla partecipazione di relatori da ogni parte del globo. "Dialogo Tra culture. Carnevali nel mondo" si svolgerà a Firenze (Auditorium al Duomo, 3-4 febbraio 2016) e Viareggio (Centro Congressi del Palace Hotel, 5-7 febbraio 2016) ed è promosso dalla Fondazione Romualdo Del Bianco con il suo Istituto Internazionale Life Beyond Tourism (Firenze, Italia), con l’Università di Nariño (Pasto, Colombia) e in collaborazione con Fondazione Carnevale di Viareggio (Viareggio, Italia). In questi giorni, al Palazzo Coppini di Firenze, è stato sottoscritto il Memorandum di collaborazione tra la Fondazione Romualdo Del Bianco, presieduta da Paolo Del Bianco, e la Fondazione Carnevale di Viareggio rappresentata dal Commissario straordinario Stefano Pozzoli, proprio in riferimento all’organizzazione del 1° Simposio Internazionale “Dialogo tra culture. Carnevali nel mondo” coordinato dalla professoressa Olimpia Niglio (Universidad de Bogotá Jorge Tadeo Lozano) e dalla professoressa Claudia Afanador (Universidad de Nariño, Colombia). L’iniziativa internazionale vede per la prima volta collaborare due grandi Università colombiane con due importanti Fondazioni toscane che operano da anni nel settore culturale e per la promozione del dialogo tra culture. Parteciperanno 21 paesi da 3 continenti (America, Australia, Europa), fra i quali: México, Argentina, Perù, Colombia, Brasile, Repubblica Dominicana, Italia, Francia, Repubblica Ceca, Ungheria, Ucraina, Svizzera e Spagna.
L’evento vede anche la partecipazione della compagnia aerea di bandiera colombiana Avianca, quale partner dell’evento e membro di Star Alliance nonché della Fundación Organización Carnaval Nacionales de Carnavales División Colombia e dal Dr. Eliyahu Eduardo Munoz. Questa partnership consentirà ai relatori del Continente Americano (Avianca effettua voli da tantissime città e capitali americane) di usufruire di sconti particolari per raggiungere l’
Europa e partecipare così al Simposio di febbraio, ampliando la portata del dialogo. L’accordo è stato stretto da Olimpia Niglio, esperta della Fondazione Romualdo Del Bianco oltre che docente dell’Università di Bogotá Jorge Tadeo Lozano (Colombia). Obiettivo del Simposio è strutturare una riflessione internazionale sul Valore del Patrimonio Intangibile così come definito dall'UNESCO, ossia su pratiche, rappresentazioni, conoscenze e tecniche che favoriscono tra le comunità, i gruppi e gli individui un forte sentimento di identità culturale (UNESCO, Convenzione del 2003). Sulla base di questa premessa scopo principale del Simposio è di dare avvio a un appuntamento biennale a Firenze con il fine di analizzare tematiche connesse alle tradizioni culturali urbane che si realizzano con diverse modalità e in differenti paesi del mondo. Pertanto saranno studiate ed approfondite nuove tematiche relative a queste manifestazioni culturali nonché dato così ampio spazio a nuove proposte e opportunità di dialogo interculturale.
Del Bimbo Fabrizio 

venerdì 4 dicembre 2015

Dentro il restauro, Ambrogio Lorenzetti protagonista a Siena



A Siena nel 2017 sara' allestita una grande mostra, la prima in assoluto,  tutta dedicata ad Ambrogio Lorenzetti. In attesa dell'evento inizia una campagna di restauri delle opere che potrà essere vissuta in presa diretta da tutti gli amanti dell’arte e del pittore senese. I restauri, infatti, saranno eseguiti all’interno del complesso museale Santa Maria della Scala di Siena che si trasforma nell’occasione in laboratorio di restauro permanente accessibile ai visitatori che avranno la possibilità di “entrare” dentro il restauro.
Ambrogio Lorenzetti. Dentro il restauro è appunto il primo passo verso la grande mostra con cui Siena celebrerà il pittore trecentesco nel 2017, alla cui realizzazione insieme al Comune stanno lavorando altre istituzioni culturali: Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Arezzo e Grosseto, Polo museale toscano,  Università degli Studi di Siena, Università per Stranieri di Siena, Arcidiocesi di Siena - Colle di Val d’Elsa e Montalcino e Museo dell'Opera Metropolitana di Siena il Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut, Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
La progettazione della mostra e delle iniziative collegate è stata affidata ad un comitato di curatori scientifici. Tre esperti storici dell’arte del tardo Medioevo: Alessandro Bagnoli, direttore storico dell’arte della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Arezzo e Grosseto, Roberto Bartalini, professore di Storia dell’arte medievale all’Università di Siena e Max Seidel, già professore di Storia dell’arte medievale alle Università di Gottinga e Heidelberg e direttore emerito del Kunsthistorisches Institut in Florenz/Max-Planck-Gesellschaft.

Una tale iniziativa è possibile soltanto nella città di Siena che conserva circa il  70 % delle opere oggi conosciute di Ambrogio Lorenzetti. Ma la mostra fara'  convergere a Siena  opere che  furono prodotte proprio per cittadini senesi e per chiese della città.
 La mostra costituirà il culmine di una serie di iniziative, scandite in diverse tappe, mirate a una più profonda conoscenza dell’attività del grande artista, alla migliore conservazione delle sue opere e a favorirne l’avvicinamento da, parte del grande pubblico.

Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 2 dicembre 2015

'BLUES BARBER REOPENING' a Firenze

Si è inaugurato il 28 novembre il nuovo Blues Barber di Firenze, che spinto dal successo riscontrato nell’ultimo anno, si è trasferito da Via Gordigiani in una nuova più ampia location in Via Cimabue 36. Un ambiente d’altri tempi, unico e sofisticato che vede come partner d’eccezione Proraso. Lo storico brand toscano ha infatti aiutato i ragazzi di Blues Barber a trovare l’arredamento adatto per la nuova location, si tratta di arredi originali di una barberia anni ’20 di Manhattan che in origine si trovava in Inghilterra. Proraso sarà inoltre l’unico fornitore di prodotti per la rasatura e la cura di barba e baffi,una collaborazione la cui filosofia rispecchia pienamente l’italianità, la qualità e un’importante eredità da tramandare. Del Bimbo Fabrizio

GIUBILEO 2016 un momento da ricordare


IL FASHION STYLE ISPIRATO ALL’AMORE, ALLA PREGHIERA, ALLA FRATELLANZA Con T-shirt, tele fotografiche, tazze in porcellana, USB card, ombrelli questi e altri prodotti che Movantia - storica agenzia di brand licensing specializzata nello sviluppo di brand globali – ha realizzato dopo aver ottenuto dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione la licenza dell’utilizzo del logo ufficiale del Giubileo straordinario della Misericordia in tutti i Paesi. La vera novità è nel design di una collezione coordinata di prodotti ispirati all’Amore, alla Speranza e alla Preghiera destinata a un pubblico più esigente. Per l’occasione Movantia ha creato il nuovo brand S33N per trovare uno spazio preciso con prodotti di qualità che sappiano essere in perfetta sintonia con l’appello di Papa Francesco alla morigeratezza. La collezione, in vendita presso alcune catene specializzate, è proposta al pubblico nazionale e internazionale dei pellegrini, e anche da chi parteciperà da casa, per vivere con maggior comprensione e partecipazione l’evento giubilare. Su ogni prodotto accanto al logo ufficiale del Giubileo risaltano le parole “HOPE”, “LOVE” e “PRAY” realizzate graficamente da immagini inerenti al tema selezionate dall’Archivio Storico Fotografico di U. Cicconi, che annovera oltre sette milioni di immagini originali del ‘900 italiano, dando alla collezione un look di tendenza. Il messaggio che accompagnerà la collezione S33N per il Giubileo non poteva non essere: “Amore, Speranza e Preghiera sono il Dono più bello”. Del Bimbo Fabrizio

martedì 1 dicembre 2015

Al via il 15° River to River Florence Indian Film Festival










Dalle novità del circuito indipendente, alle ultime produzioni di Bollywood, passando per gli omaggi ai grandi della cinematografia indiana, fino ad approdare alla scena contemporanea della video arte: dal 5 al 10 dicembre al cinema Odeon di Firenze si accendono i riflettori sul 15° River to River Florence Indian Film Festival, unico festival italiano dedicato alla cinematografia indiana (Piazza Strozzi n’2).
Inserito nell’ambito della 50 Giorni di cinema internazionale a Firenze, il festival ripercorrerà la storia dell’India dal 1800 fino ad oggi, proponendo 30 film, tra prime nazionali, europee e mondiali, 15 ospiti, 4 eventi collaterali e 2 eventi speciali. Completano il programma la retrospettiva alla regista indiana Deepa Mehta, che sarà presente al festival per presentare la prima italiana del suo ultimo film Beeba Boys (domenica 6 dicembre, ore 20.30). Sabato 5 dicembre (ore 20.30, Cinema Odeon), in occasione della serata inaugurale del 15° River to River Florence Indian Film Festival, la regista riceverà l’onorificenza “Le chiavi della città” dalla Vicesindaca di Firenze Cristina Giachi.
Il River to River Florence Indian Film Festival è ideato e diretto da Selvaggia Velo, sotto l’egida di Fondazione Sistema Toscana e con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India, e realizzato con il contributo di Regione Toscana, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Ufficio Nazionale del Turismo Indiano di Milano.
Una selezione dei “best of” e i film vincitori dell’edizione 2015 saranno proiettati a febbraio 2016 allo Spazio Oberdan di Milano (Viale Vittorio Veneto n.2) e, grazie alla collaborazione con la Cineteca di Bologna, per la prima volta all’interno della programmazione della cineteca, a gennaio 2016 al Cinema Lumiere.
Tutti i film saranno proiettati al Cinema Odeon e sono in lingua originale sottotitolati in italiano e in inglese.
INAUGURAZIONE E CHIUSURA
In occasione del suo 15° compleanno, il festival affida la sua apertura e la sua chiusura a due commedie romantiche campioni di incassi in patria. Ad inaugurare il festival (sabato 5 dicembre, ore 20.30) sarà la prima italiana della commedia agrodolce Dum Laga Ke Haisha - My big fat bride del regista Sharat Katariya sui matrimoni combinati. Ambientato all’inizio degli anni Novanta in un piccolo villaggio nel nord dell’India, il film, musicato dal compositore italiano Andrea Guerra (figlio dello scrittore e sceneggiatore Tonino Guerra e autore delle colonne sonore dei film di Ferzan Ozpetek, Roberto Faenza e Giuseppe Bertolucci), racconta la complicata relazione tra Prem, proprietario di un negozio di musicassette, e Sandhya, futura insegnante dalla cultura superiore al marito. I due sono obbligati a sposarsi per volere delle due famiglie, nonostante i dubbi di lui a causa della “taglia” della futura sposa. A seguire, il regista Sharat Katariya e Andrea Guerra incontreranno il pubblico. Chiude il festival l’esilarante Dil Dhadakne Do della regista Zoya Akhtar (giovedì 10 dicembre ore 20.30), dove i coniugi Mehra, per festeggiare i loro trent’anni di matrimonio, decidono di invitare parenti e amici in una crociera per i mari europei, cambiando per sempre gli equilibri di tutti. Il film, campione di incassi in patria, è interpretato da un cast stellare e vede tra gli interpreti l’ex regina di bellezza Priyanka Chopra (Miss Mondo 2000 e protagonista di Quantico, la serie Abc in onda su Sky) e l’attore Anil Kapoor (famoso al pubblico europeo per il suo ruolo in The Millionaire di Danny Boyle).
OMAGGIO A DEEPA MEHTA
Deepa Mehta sarà omaggiata dal festival con una retrospettiva dei suoi film, con la proiezione di capolavori quali Water (2005), candidato dal Canada agli Oscar nel 2007 e terzo titolo della Trilogia degli elementi di Mehta, sulla vita di Chuyia, giovane sposa bambina di 8 anni rimasta vedova e costretta a vivere in eterna penitenza in una casa che ospita le vedove Indù e Midnight’s Children (2012), tratto dall’omonimo romanzo di Salman Rushdie - che del film ha curato la sceneggiatura - sul destino di due bambini, scambiati alla nascita da una infermiera per permettere all’uno di vivere la vita dell’altro, legati in maniera inestricabile al turbolento cammino di trionfi e di tragedie dell’India.
Produttrice, sceneggiatrice e regista, con oltre 21 premi all’attivo e quasi altrettante candidature, Deepa Mehta è rapidamente diventata la voce della nuova India, guadagnandosi l’attenzione della critica  internazionale anche grazie alle tematiche di attualità affrontate nei suoi film. La regista presenterà la prima italiana del suo Beeba Boys (domenica 6 dicembre, ore 20.30), crime thriller sul violento scontro di culture tra bande indo-canadesi in guerra per il controllo e il traffico di droga e armi a Vancouver. Il film è liberamente ispirato alla figura del criminale indo-canadese “Bindy" Singh Johal, interpretato dal divo Randeep Hoda, e alla sua banda di immigrati indiani di seconda e terza generazione (i Beeba Boys, letteralmente "i bravi ragazzi") che, nel 1990, scossero la costa occidentale del Canada con le loro guerre per il controllo del territorio.
Sabato 5 dicembre (ore 20.30, cinema Odeon), la regista riceverà ‘Le chiavi della città’ dalla Vicesindaca della città di Firenze Cristina Giachi.
LUNGOMETRAGGI IN CONCORSO 
Il festival presenta cinque lungometraggi in concorso. Si parte domenica 6 dicembre (ore 17.30) con la prima europea di Zubaan di Mozez Singh, primo film indiano ad avere inaugurato il prestigioso Busan International Film Festival in Corea del Sud, che racconta il percorso di formazione dell’ambizioso Dilsher, giovane orfano la cui forza di volontà lo porterà a scalare il successo fino ad arrivare a dirigere una multinazionale a Delhi. Lunedì 7 (ore 20.30) sarà presentata la prima italiana di Umrika di Prashant Nair, film vincitore del Premio del pubblico  all’ultimo Sundance Film Festival e reduce da numerosi successi nel circuito dei festival internazionali. Interpretato dal protagonista di Vita di Pi Suraj Sharma e dall’attrice e modella Smita Tambe, ospite del festival, Umrika - letteralmente America - racconta i sogni e le speranze riposte nel “sogno americano” dai giovani abitanti di un piccolo villaggio indiano. Martedì 8 dicembre l’India dei primi del secolo sarà protagonista con la prima europea del film Kadambari di Suman Ghosh, raffinato ritratto del premio Nobel per la letteratura Rabindranath Tagore e del suo rapporto con la cognata Kadambari Devi (ore 18.00, sarà presente il regista). A seguire (ore 20.30) il festival accompagnerà il pubblico negli anni ’70 con il biopic Main Aur Charles, opera prima di Prawaal Raman, ispirato all’affascinante figura del serial killer francese di origini indo-vietnamite Charles Sobhraj, interpretato dal divo Randeep Hoda (protagonista di Beeba Boys). Il film è un’immersione nella mente pericolosa dell’eclettico Sobhraj, nel suo mondo oscuro in cui giusto e sbagliato si fondono in un’esistenza cadenzata da lusso sfrenato e ammantata di mistero.
In occasione della ricorrenza dei 31 anni dal disastro ambientale di Bhopal, mercoledì 9 (ore 20.30), sarà proiettato Bhopal: a prayer for rain di Ravi Kumar, sulla fuga di gas letale della fabbrica di pesticidi della Union Carbide di Bhopal, avvenuta nella notte del 3 dicembre 1984. L’incidente causò la morte di migliaia di persone, provocando il più grande disastro chimico del mondo fino ad oggi. Il film, interpretato da un cast internazionale, tra cui Misha Barton, Martin Shen e Kal Penn, sarà presentato dal regista e da Colin Toogood, rappresentante del Bhopal Medical Appeal, organizzazione che si occupa delle vittime della tragedia.
DOCUMENTARI IN CONCORSO
Nella sezione Doc India, che propone un’India inedita attraverso l’occhio attento di documentaristi indiani e internazionali, si parte lunedì 7 dicembre (ore 17.00) con il documentario Wallas on velos, esordio alla regia di Alton Valadares, sulla vita di quattro uomini le cui esistenze sono legate tra loro da un elemento comune: passano la loro vita sulla bicicletta facendosi strada attraverso le caotiche strade della brulicante Mumbai. Si parla di immigrazione e frontiere martedì 8 dicembre (ore 17.00), nella prima europea di Liquid Borders   della regista Barnali Ray Shukla (presente in sala), che esplora i confini geografici e politici che delimitano l’India e li contrappone ai ponti umani, emotivi e spirituali che coesistono con essi. Mercoledì 9 dicembre (ore 18.00) ancora attualità con la prima italiana di Letters for the city yet to come di Gorav e Rohan Kalyan, girato nelle settimane successive allo stupro mortale di una donna avvenuto il 16 dicembre 2012, un documentario che riflette sul passato, il presente e il futuro della città di Nuova Delhi. A seguire, sarà proiettata la prima europea di The hope doctors di Diya Banerjee (ore 19.00), in cui le mancanze del settore sanitario indiano vengono sanate e raccontate dai medici e operatori che praticano la clownterapia.
CORTOMETRAGGI IN CONCORSO
Le proiezioni dei cortometraggi in concorso al festival, tra prime europee e italiane, si concentreranno in due giornate. Il 6 dicembre, alle ore 14.30, in programma la selezione di cortometraggi che affronta il tema della coppia e delle relazioni: Tehzeeb di Myriam Raja, sulle problematiche dei matrimoni combinati; Teaspoon di Aban Deohans, sulla vita di una coppia insieme al prepotente suocero paralitico e Two Dosas di Sarmad Masud, tragicomica commedia romantica. Saranno in sala la regista Myriam Raja e l’attore Javed Khan. Il 9 dicembre, a partire dalle ore 18.30, la seconda selezione di corti traccerà un percorso che va dalla tradizione indiana a possibili scenari futuri. Si parte con Iftar di Giri Mohan Coneti, in cui una donna sofisticata ed un operaio, entrambi immigrati musulmani a New York, sono confusi e attanagliati dal dilemma del digiuno durante il mese sacro del Ramadan; a seguire Plan 9 di Ritvick Sharad, che immagina un futuro non troppo lontano, in cui enormi progressi tecnologici avranno aiutato l'uomo a raggiungere il sogno di colonizzare lo spazio; conclusione con What have I become di Arshad Khan, uno spaccato della realtà dei coltissimi tassisti di Toronto e Montreal, città dove migranti istruiti e di belle speranze giungono solo per finire a fare un lavoro ben al di sotto delle loro capacità. Sarà presente in sala il regista Ritvick Sharad.
EVENTI SPECIALI
Tra gli eventi speciali grazie alla collaborazione del festival con la Cineteca di Bologna, lunedì 7 dicembre (ore 17.30), nell’anniversario dei 90 anni dalla nascita del suo regista e nella versione restaurata dalla Cineteca, il River to River Florence Indian Film Festival presenta Meghe Dhaka Tara, capolavoro in bianco e nero del 1960 del maestro bengalese Ritwik Ghatak sulle terribili conseguenze socioeconomiche della divisione dell'impero indiano del 1947. 
In programma anche l’omaggio a Pasolini a 40 anni dalla sua scomparsa, con la proiezione di Appunti per un film sull’India (martedì 8, ore 11.00). Il documentario, girato da Pier Paolo Pasolini nel 1967 per le strade di Bombay, Nuova Delhi e negli stati dell’Uttar Pradesh e Rajastan, riprende la leggenda secondo cui un antico marajà avrebbe offerto il proprio corpo alle tigri per sfamarle. A seguire, l’attore e scrittore Giuseppe Cederna e lo scrittore e documentarista Folco Terzani incontreranno il pubblico per una conversazione dal titolo Viaggi e racconti intorno al pianeta India (Sala degli Specchi, Cinema Odeon).
Tra le novità dell’edizione 2015, la sezione Indian Video Art, in collaborazione quest’anno con la Biennale d’Arte di Kochi-Muziris, prestigiosa rassegna d’arte contemporanea nella città dello stato indiano meridionale del Kerala. Indian Video Art proporrà, il 6 dicembre alle ore 16.00, 9 opere dei più importanti video artisti indiani protagonisti della scena internazionale, selezionate dai curatori della Biennale. Tra queste, i lavori di Sudarshan Shetty con Waiting for Others to Arrive, una storia spettrale su forme di vita in via di estinzione; Amar Kanwar con The Face, Thet Win AungeA Love Story, film che criticano la giunta birmana e la sua relazione con il governo indiano; Gigi Scaria con The Ark, Political Realism e No Parallel, una satira politica che denuncia l’indifferenza della società nei confronti della politica urbana; Riyas Komu con My Grave, un progetto in collaborazione con l’attore Naseeruddin Shah, e The Last Wall, documentario su un folle artista di graffiti.
EVENTI COLLATERALI
Mostre
Sabato 5 dicembre, alle ore 18.00, presso lo spazio espositivo della Fondazione Studio Marangoni di Firenze (via San Zanobi 19r), si inaugurerà la mostra fotografica Bollywood Talkies, della fotografa torinese Vanessa Vettorello. Luci e ombre di Bollywood saranno protagoniste di 30 opere che raccontano,   in una serie di ritratti, le sale cinematografiche indiane di Bombay e Pune e i personaggi che le popolano. L’esposizione sarà visitabile gratuitamente fino al 31 gennaio (dal lunedì al sabato con orario 15-19, o su appuntamento allo 055 481106; info@studiomarangoni.it. La galleria resterà chiusa per vacanze natalizie dal 20 dicembre al 10 gennaio compresi). Il progetto è un work in progress, iniziato nel 2011 durante un viaggio della fotografa in India, con cui si intende non solo raccontare le complesse dinamiche che portano alla nascita e alla chiusura di molti cinema, ma anche rappresentare il variegato universo degli spettatori e dei lavoratori del cinema di Bollywood, la più estesa industria cinematografica al mondo.Il lavoro fotografico è supportato da interviste video e audio realizzate da Pierfilippo Mancini. “Bollywood Talkies” è la prima parte di un più ampio progetto che continuerà in altre città indiane, e che vedrà in Calcutta la prossima tappa.
Incontri
Domenica 6 dicembre, alle ore 11.30, si terrà l’incontro Matrimonio combinato o d’amore…? a cui interverranno Sabrina Ciolfi (dottore di ricerca in Indologia e Docente di Cultura e Cinema indiano presso l’Università degli Studi di Milano) e Sharat Kathariya (regista di Dum Laga Ke Haisha). 
Martedì 8 dicembre, alle ore 11.30, dopo la proiezione del film Appunti per un viaggio sull’India di Pier Paolo Pasolini, l’attore e scrittore Giuseppe Cederna e lo scrittore e documentarista Folco Terzani incontreranno il pubblico per una conversazione dal titolo Viaggi e racconti intorno al pianeta India. Entrambi gli appuntamenti sono ad ingresso libero e si terranno nella Sala degli Specchi del cinema Odeon.
Corso di cucina e degustazione
Mercoledì 9 dicembre il festival presenta A taste of india, il corso di cucina indiana tenuto dalla chef Angela Alessi presso la scuola di cucina di Cescot Firenze (Piazza Pier Vettori 8/10). Dalle 18.00 alle 22.00, i partecipanti impareranno a preparare piatti tipici quali riso basmati al curry di limone, kofta di verdure, chutney di pomodoro, pasticcini di ceci al cardamomo e nocciola lassì. Alla fine della lezione le pietanze potranno essere degustate. La quota di partecipazione è di 20.00€. Per informazioni e iscrizioni scrivere a  g.beni@cescot.fi.it, oppure chiamare il numero 055 2705306.
PREMI
Il pubblico decreterà poi il miglior film, tra le varie sezioni del festival (lungometraggi, documentari e cortometraggi) che si aggiudicherà il River to River Audience Award. Saranno annunciati in occasione della cerimonia di chiusura del festival,  martedì 10 dicembre alle ore 20.30 (Cinema Odeon).
Il festival si avvale della collaborazione degli sponsor Salvatore Ferragamo, JK Place Firenze, Latte Maremma, Instyle, Air India, Hotel Roma, Pensione Canada e dei partner Four Seasons Hotel Firenze, Biennale d’Arte di Kochi-Muziris, Cineteca di Bologna, Fondazione Studio Marangoni, The Florentine, Ied Firenze, Vini Mazzei, Villa Marcello, Amblè, Cescot Firenze. 
La 15/a edizione del River to River Florence Indian Film Festival è stata resa possibile anche grazie alla campagna di crowdfunding lanciata sulla piattaforma web www.indiegogo.com, che ha permesso di raggiungere il 100% del budget richiesto (pari a 15.000 dollari).
Durante l’intera durata del festival sarà possibile degustare il cibo del ristorante Royal India all’Odeon Bistro.
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Biglietti: Biglietto unico intero 6 euro, ridotto 5 euro; Biglietto giornaliero intero 10 euro, Biglietto giornaliero ridotto 8 euro (studenti, soci Coop, soci Arci, possessori biglietto Museo Palazzo Strozzi e Museo Salvatore Ferragamo). Abbonamenti: Abbonamento intero 40 euro, Abbonamento ridotto studenti 30 euro. Sono previste convenzioni con Trenitalia e pacchetti viaggio, per info consultare il sito della 50 Giorni http://www.50giornidicinema.it/908-2/ o sul sito Box Office Toscana attraverso il link http://eventi.boxofficetoscana.it/50giorni/

Fabrizio Del Bimbo