martedì 20 ottobre 2015

Silicon Biosystems, a Menarini Group company




La storia di Silicon Biosystems inizia nel 1999 quando Gianni Medoro, venticinquenne pugliese, neolaureato a Bologna in ingegneria elettronica, ha l’idea di fondere tecnologie diverse (microelettronica, micro-fluidica, dielettroforesi e biologia cellulare) per individuare e gestire le cellule. Gianni condivise la sua idea con l’amico Nicolò Manaresi che aveva da poco completato il dottorato di ricerca. I due mettono insieme i loro talenti, le loro esperienze, nonché i risparmi e depositano il primo brevetto da cui nasce il progetto d’impresa.
La neonata “Silicon Biosystems” partecipa alla prima edizione della Business Plan Competition organizzata dall'Università di Bologna e denominata Start Cup.  I due giovani vincono il primo premio, di circa 50.000 Euro, che ricevono dalle mani del presidente della Commissione Europea Professor Romano Prodi. Queste risorse saranno essenziali per avviare il primo progetto Europeo e, con esso, la realizzazione del primo prototipo.
Il primo finanziamento viene ottenuto aggiudicandosi il bando "Future Emerging Technologies" del Quinto Programma Quadro con il ruolo di centro coordinatore del progetto.
Viene realizzato il prototipo che conferma la validità della tecnologia e viene dimostrataSilicon Biosy la possibilità di gestire in modo digitale le cellule umane, con una risoluzione sulla singola cellula. Nasce il sistema DEPArray™.
Pertanto, il concetto è provato, l'idea funziona e cominciano ad aggiungere alle loro competenze di ingegneri elettronici anche quelle biologiche.
A questo punto si trovano di fronte all'opportunità di disporre di una tecnologia trasversale, in grado cioè di rispondere a molteplici esigenze biologiche, ma anche di fronte al problema di dover individuare quelle applicazioni essenziali, attraverso le quali trasformare i loro sforzi di ricerca in un progetto industriale vero e proprio.
In quel periodo avviene l’incontro determinante di Medoro e Manaresi con Giorgini. Giuseppe Giorgini dopo aver fatto lo start-up di due consociate italiane di due gruppi farmaceutici internazionali era alla ricerca di "emozioni forti". Era infatti intenzionato a realizzare una Start-up vera e Italiana, ossia di una piccola società indipendente di alta tecnologia Italiana, nel campo delle scienze della vita.
I tre entrarono immediatamente in sintonia. Silicon aveva infatti tutti i requisiti che Giorgini riteneva necessari per la sua Start-up Italiana: competenze specialistiche profonde, persone di prim'ordine, una tecnologia unica e prospettive applicative in grado di contribuire significativamente alla crescita delle conoscenze nelle scienze della vita. Giuseppe Giorgini avrebbe portato in Silicon il suo bagaglio di esperienza di gestione d’impresa e di fund raising.
Il team attrae capitale di rischio, prima da parte di imprenditori italiani e poi anche da fondi di venture capital, acquisisce nuove competenze e, in soli 5 anni, viene completata la prima generazione di strumenti ed eseguite le prime installazione di apparecchiature DEPArray™ in grado di favorire la disponibilità di cellule rare e la loro caratterizzazione genetica.
Una altra importante milestone di Silicon è la presentazione nel 2011 al congresso ASCO (American Society of Clinical Oncology) di un importante lavoro, eseguito in collaborazione con Johnson and Johnson, che dimostra la validità della tecnologia di Silicon Biosystems nell'isolamento delle cellule tumorali circolanti (CTC), che il DEPArray™ riesce ad isolare pure al 100%, vive ed in grado di riprodursi.
La tecnologia di Silicon Biosystems è ormai conosciuta dai ricercatori in tutto il mondo ed Il DEPArray™ è installato in primari centri di ricerca in Europa, USA e Giappone.
Il Prof. Christoph Klein dell’Università di Regensburg si avvale della tecnologia di Silicon Biosystems per studiare il processo metastatico nel cancro della mammella e determinare nuove strategie terapeutiche.
La sua piu’ recente e importante pubblicazione ha evidenziato come sia possibile attribuire potere diagnostico all’ isolamento delle CTC grazie alla tecnologia DEPArray™.
(Polzer B et al, EMBO 2014 Molecular Medicine, “Molecular profiling of single circulating tumor cells with diagnostic intention”)
La Prof. ssa Caroline Dive, vincitrice del premio Pasteur-Weizmann 2012, del Paterson Institute of Cancer Reseach in Gran Bretagna, usa il DEPArray™ per isolare le cellule tumorali circolanti nei pazienti affetti da cancro del polmone, con la finalità di studiare terapie specifiche e personalizzate.
Il suo prezioso lavoro è stato recentemente pubblicato su Nature Medicine.
(Hodgkinson C.L.et al, Nature Medicine 2014, “Tumorigenicity and genetic profiling of Circulating Tumor Cells in Small Cell Lung Cancer”).
 Al Children Hospital di Philadelphia il DEPArray™ viene usato per isolare cellule tumorali disseminanti nel midollo osseo in pazienti pediatrici affetti da neuroblastoma; in questo modo è possibile avere informazioni genetiche cruciali su un tumore del sistema nervoso di difficile accesso. L’obiettivo dei ricercatori è quello di usare tali informazioni per indirizzare la terapia. Nel Febbraio 2013 l’impegno e l’inventiva del team di Silicon Biosystems riceve un ulteriore significativo riconoscimento quando il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, conferisce alla società il premio Leonardo Start Up. Nell’estate del 2013, i contatti tra Silicon Biosystems ed il Gruppo Menarini, iniziati da tempo, si concretizzano in un accordo che sosterrà lo sviluppo della tecnologia di Silicon Biosystems per contribuire a cambiare radicalmente la vita delle persone malate.
Grazie al supporto del Gruppo Menarini, Silicon Biosystems intraprende un ulteriore processo di sviluppo ed accelerazione.
Nel 2014 viene lanciata la nuova Applicazione FFPE che mette a disposizione dei patologi la tecnologia DEPArray™ per risolvere l’eterogeneità dei tumori consentendo una migliore comprensione dei meccanismi molecolari alla base della loro insorgenza. Da ora infatti è possibile separare, con estrema purezza, le distinte popolazioni tumorali e normali ed ottenere informazioni genetiche precise da ciascuna popolazione, aprendo la strada per le terapie personalizzate.
Nel corso del biennio 2014 / 2015 Silicon Biosystems partecipa a circa 70 congressi internazionali in prevalenza in ambito oncologico. In ogni evento la presenza di Silicon Biosystems è amplificata dalla contemporanea produzione di poster scientifici, che mettono in evidenza la tecnologia e le sue applicazioni nei vari mercati.
La applicazione della tecnologia DEPArray™ nei settori più avanzati della ricerca e della medicina contribuisce a migliorare la comprensione dei meccanismi genetici che fanno insorgere il tumore, e rappresenta un’arma vincente per la lotta contro le neoplasie.
Del Bimbo Fabrizio





SHOWCOOKING D’ARTISTA ALLA BIENNALE D’ARTE CONTEMPORANEA DI FIRENZE




 

Uno Showcooking  in cui tutti saranno coinvolti tutti e cinque i sensi. Bio Music Village è il titolo della performance multisensoriale elaborata per la X edizione di Florence Biennale da Fulgor Art, centro culturale sperimentale nato a Capolona, alle porte di Arezzo. Protagonisti della performance, che andrà in scena in Fortezza da Basso il 21 ottobre prossimo alle ore 12, il buon cibo e la musica sperimentale del Maestro Roberto Fabbriciani, anima del progetto insieme al regista e scultore Giacobbe Giusti.
Sull’onda del tema della Biennale, Arte e Polis, e del fil rouge di Expo 2015, Nutrire il Pianeta sorge il “villaggio” composto da alberelli di bambù, quinte dello spettacolo vero e proprio e tela da comporre per un gioco di luci danzanti che seguiranno il ritmo della musica composta dal Maestro Fabbriciani. Al centro della scena lo Showcooking dello Chef Enrico Massacesi della Cooperativa Betadue, recentemente premiato proprio nell’ambito di Expo 2015 per le tecniche utilizzate nella preparazione del cibo. Ad accompagnare le operazioni di cucina le note olfattive diffuse nell’ambiente, per coinvolgere l’olfatto, oltre a vista, udito e tatto.
A solleticare il gusto i piatti cucinati dallo chef: solo prodotti bio, a filiera corta, preparati in modo assolutamente naturale dallo Chef. Pronto per essere degustato dal pubblico al termine della performance.

DBIO MUSIC VILLAGE @ FLORENCE BIENNALE
A cura di Fulgor Art Capolona
Performance musicale del Maestro Roberto Fabbriciani
Showcooking dello Chef Enrico Massacesi
Luci e regia di Giacobbe Giusti
Mercoledì 21 ottobre 2015
ore 12
Fortezza da Basso, Firenze
Del Bimbo Fabrizio


venerdì 16 ottobre 2015

Fra Italia e Giappone, nuovo patto di collaborazione

 Firenze rafforza i legami con il Giappone. Un nuovo “Memorandum di Collaborazione” è stato stretto tra la Fondazione Romualdo Del Bianco e la Prefettura di Yamagata, firmato dal presidente della Fondazione fiorentina Paolo Del Bianco e dal governatore della regione nipponica Mieko Yoshimura.
Il documento firmato è avvenuto in occasione dell'evento di presentazione di Yamagata al Padiglione Giapponese di Expo 2015, dove la regione nel nord-est del Giappone ha presentato la propria cultura alimentare e i propri prodotti tipici come sake, riso, frutta, oltre che l’artigianato (principalmente stoffe e bambole di legno) e la danza territoriale.
Un nuovo passo della Fondazione Romualdo Del Bianco, nel promuovere strategie di sviluppo per i territori non tramite il turismo dei servizi e dei consumi, ma tramite il viaggio alla ricerca dei valori del luogo, quindi viaggio secondo l’orientamento Life Beyond Tourism, ormai apprezzato e presentato su molti testi scientifici.
«Si tratta di un rapporto importante e prezioso – ha detto Corinna Del Bianco, consigliere responsabile per le relazioni internazionali della Fondazione Romualdo Del Bianco -. La nostra attività, avviata 25 anni fa, iniziò, per l’estero, proprio dal Giappone, con Kyoto. E larga parte delle radici dei nostri contatti del nostro network, che conta oltre 500 istituzioni in 81 Paesi nei 5 continenti, ha trovato una significativa origine nella cultura e nelle persone giapponesi; anche l’orientamento Life Beyond Tourism ha attinto dal patrimonio culturale immateriale giapponese. È quindi evidente la nostra soddisfazione nel poter avviare questo rapporto con la Prefettura di Yamagata. Stiamo già preparando le possibili attività formative e i corsi da svolgere a Firenze, in Palazzo Coppini, sede della Fondazione Romualdo Del Bianco, e in loco, presso la Prefettura, per formare gli addetti del settore turismo che porteranno avanti il nostro modello che per la sua natura è oltre il turismo sostenibile. La Prefettura di Yamagata ha delle splendide risorse da presentare e tutelare. La Fondazione le sarà a fianco per l’applicazione dell’orientamento Life Beyond Tourism nell’intento di contribuire ad accrescere la sensibilità, la consapevolezza e la cultura nelle relazioni internazionali dei propri cittadini e nell’intento di accrescere le esperienze dei visitatori di questa splendida regione, formando gli uni e gli altri con appositi programmi, all’esercizio al dialogo tra culture, proprio grazie ai principi del viaggio Life Beyond Tourism per l’accoglienza e per l’ospitalità del luogo per la conoscenza del patrimonio naturale e culturale, con le sue tradizioni».
«La Fondazione Romualdo Del Bianco si occupa di tutelare il patrimonio culturale territoriale per favorire il dialogo tra culture per auspicare una migliore conoscenza reciproca– ha detto il governatore delle Prefettura di Yamagata, Mieko Yoshimura e con essa porta avanti l’orientamento Life Beyond Tourism nell’intento di valorizzare il proprio territorio e farne una strategica opportunità per lo scambio di culture, di conoscenza e di esercizio al rispetto della diversità culturale: quasi fosse una scuola per il dialogo. Lo fa anche presentando i territori tramite il portale LBT e con l’applicazione pratica del Modello LBT. In questa occasione ci impegniamo a condividere quest’idea di dialogo interculturale, per conservare e presentare il nostro patrimonio culturale e naturale. Condividiamo e lo sviluppo dello scambio internazionale attraverso il viaggio secondo l’orientamento Life Beyond Tourism, presentando internazionalmente la cultura tradizionale, la natura magnifica e le culture alimentari di Yamagata tramite il portale LBT della Fondazione e con l’applicazione pratica del Modello LBT».
I rapporti con la Prefettura sono stati promossi da Hoshino Tsuji, membro del Consiglio della Fondazione e delegato alle relazioni con il Giappone. Il governatore di Yamagata ha infine nominato Corinna Del Bianco e altre quattro persone “ambasciatori straordinari per il turismo di Yamagata” (Tsuyahime) per la diffusione e promozione del turismo e del riso di Yamagata a livello internazionale.
Del Bimbo Fabrizio

martedì 13 ottobre 2015

Andrea Simoncini a Ganzo

GANZO, il laboratorio didattico creativo di Florence University of the Arts, continua il suo programma di mostre ed ospita le opere di Andrea Simoncini, un artista che riesce perfettamente a collegare personaggi mitologici in ambienti contemporanei: miti ed eventi passati collocati in contesti attuali.
Attraverso una vasta conoscenza della storia dell'arte, l'artista ha sviluppato il suo approccio personale verso l'interpretazione del mito.
I suoi lavori sembrano trarre ispirazione dal mondo metafisico, ma sono la fusione della sua personale conoscenza della storia antica con la realtà odierna.La mostra a Ganzo offre una piccola antologia delle opere di Simoncini percorrendo la sua pittura negli anni.
Ha iniziato il suo percorso professionale nel settore della moda che gli ha consentito di viaggiare : Stati Uniti, Giappone e Londra. Questi viaggi hanno favorito l'interesse anche per le culture e le storie diverse in tutto il mondo.
Il suo amore per l'arte alla fine degli anni 70 è diventato passione e desiderio di crear opere d'arte personali, dopo aver lavorato anche a stretto contatto con il pittore surrealista Mario D'Elia.
Nelle sue opere si avverte la sua profonda cultura cattolica e la sua conoscenza
della ricca storia di Firenze insieme anche al suo amore per la letteratura classica  mitologica
Utilizza colori primari perché come lui è solito dire “sono più efficaci". Pittore molto pratico, diretto e sempre attento all'equilibrio tra complessità e semplicità, un linguaggio personal con echi di approccio metafisico al classicismo, sia nella forma che nel contenuto.
Si serve spesso del triangolo per indicare la violenza e il movimento traendo ispirazion dalla fusione del surrealismo e dell'astrattismo.
Tutte le sue opere sono ricche di riferimenti a temi di attualità un continuo movimento fra passato e futuro, in una complessità che riesce a stupire.
Per informazioni
Mostra: Il Filo di Arianna
Autore: Andrea Simoncini
Genere: Pittura
Cura: Giovanna Franciosa, Meagan White, Sydnie Kronenberger, Brianna Tepper
Sede: Ganzo, Via dei Macci 85/r, 50122 Firenze. Tel.055-241076, email
info@ganzoflorence.com
Periodo: 14 ottobre -10 novembre 2015
Inaugurazione: mercoledì 14 ottobre ore 18, in occasione di AperiART
Con ingresso libero


Del Bimbo Fabrizio

sabato 10 ottobre 2015

Si fece carne, arte contemporanea e sacro in mostra a Firenze


Da non perdere la mostra "Si fece carne. L’arte contemporanea e il sacro" organizzata da Turishav in occasione del Convegno Ecclesiale Nazionale, promossa dall’Arcidiocesi di Firenze in collaborazione con la Parrocchia di San Lorenzo, l’Opera Medicea Laurenziana e la Community of Jesus.
Divisa in tre sezioni la mostra presenterà le opere di alcuni tra i più grandi nomi del panorama internazionale: dalla serie Ex Voto di Nan Goldin alla Via Crucis di Adrian Paci, dalle videoinstallazioni Via dolorosa di Mark Wallinger e Xfiction di Raul Gabriel alle installazioni di Mimmo Paladino, fino alla serie squillante dedicata alle chiese post concilio del francese Fabrice Fouillet e ai ‘neri’ severi delle cattedrali gotiche di Gianni Ferrero Merlino.
Saranno presenti nella seconda sezione anche alcuni dei nomi più noti tra gli artisti presenti in Toscana o che della regione hanno fatto la loro patria d’elezione, a partire da un maestro riconosciuto come Giuliano Vangi, mentre la terza sezione sarà dedicata invece alle opere realizzate dai nomi più noti del panorama italiano per accompagnare i testi sacri del Nuovo Lezionario CEI, con nomi quali Mario Ceroli, Sandro Chia, Emilio Isgrò, Giulio Paolini, Ettore Spalletti, solo per citarne alcuni.
Curatori: Federica Chezzi e Timothy Verdon


Basilica di San Lorenzo
Firenze
Orari:
Dal 9 ottobre 2015 al 9 gennaio 2016
Lunedì – sabato 10.00-17.30 (domenica chiuso)
Durante la settimana del Convegno Ecclesiale Nazionale la mostra rimarrà aperta fino alle 22.

Fabrizio DEl Bimbo

venerdì 9 ottobre 2015

IMPATTO 2.0 a Este


Un importante evento internazionale di arte contemporanea
A Este dal 10 ottobre al 01 novembre 2015
L'inaugurazione  e prevista per il 10 ottobre ore 17:30 presso  Sala delle Colonne, Museo Nazionale Atestino, via Guido Negri 9/c
Il progetto interessa più sedi all’interno della storica Città di Este: il Museo Nazionale Atestino con “Poetiche dell’oggetto nel Novecento”, la Ex Chiesa di San Rocco con L’oggetto inutile”, la Sala Ex Pescheria Vecchia con “L’uomo e l’ambiente”, e il Piazzale Ex Deposito Corriere Sita, scenario urbano che accoglierà una scultura monumentale dello street artist portoghese Bordalo II, realizzata con materiali di recupero.
L’evento, nato da un progetto di Lisa Celeghin, Consigliere S.E.S.A., a cura di Lisa Celeghin e Ilaria Magni, sarà inaugurato il 10 ottobre 2015 alle ore 17:30 presso il Museo Nazionale Atestino, dove inizierà la presentazione itinerante attraverso le varie sedi, alla presenza delle autorità cittadine, dei vertici dell’azienda, degli artisti, del direttore del Museo e delle curatrici. La partecipazione all’inaugurazione è libera ed aperta a tutti.
Per celebrare il ventennale della propria attività S.E.S.A. S.p.A. si rende promotrice di un evento internazionale di arte contemporanea di ampio respiro, al fine di veicolare e condividere con la collettività i valori di innovazione, sostenibilità e attenzione verso l'ambiente, coniugando etica ed estetica. I temi proposti, messi in evidenza attraverso il linguaggio artistico, sono in linea con l’idea, che coincide con la mission dell’azienda, di contribuire alla salute dell'ambiente promuovendo una cultura ecologica, e riguardano il delicato rapporto uomo-ambiente, la condizione critica del quotidiano, l’eccessivo prelievo di beni primari, l’accumulo dei beni di consumo, la possibilità di reinterpretazione e riuso dei materiali a fine vita.
MUSEO NAZIONALE ATESTINO: Poetiche dell’oggetto nel Novecento
Negli spazi senza tempo del Museo Nazionale Atestino l’arte del Novecento è posta in suggestivo dialogo con i reperti archeologici: Arman, Lapo Binazzi, César, Gérard Deschamps, Giuseppe Chiari, Mario Schifano, Daniel Spoerri, Yoko Ono e Wolf Vostell, artisti che a partire dal secolo scorso hanno segnato la storia dell’arte in Europa attraverso il reimpiego di materiali poveri, di scarto o di uso quotidiano, sono qui posti in relazione con gli oggetti d’uso dell’Età Paleoveneta, testimonianze della civiltà su cui si fondano le radici, la storia e la cultura della Città di Este.
EX CHIESA DI SAN ROCCO: L’oggetto inutile
Nel suggestivo spazio, graffiato dal tempo, della Ex Chiesa di San Rocco è allestita una raccolta di opere di arte e di design sul tema dell’uso e del riuso dell’oggetto quotidiano, realizzate da dieci artisti nazionali ed internazionali, interpreti di un ironico linguaggio trash: Riccardo Casagrande, Eleonora Cumer, Amelia Lamberto, Vittoria Lapolla, Stefano Moras, Stefano Pilato, Dario Tironi, Amos Torresin, Thomas Scalco, Studio Verissimo.
SALA EX PESCHERIA VECCHIA: L’ambiente e l’uomo
Nell’ampia sala dal sapore liberty di quella che era la vecchia pescheria di Este dodici artisti del panorama artistico nazionale ed internazionale testimoniano, ciascuno secondo la propria sensibilità, la relazione uomo-natura, la sostenibilità ambientale anche attraverso le nuove tecnologie, e il rapporto con il rifiuto attraverso opere contemporanee dal linguaggio concettuale. Incontriamo qui Maria Rebecca Ballestra, Giovanni Canova, Gianluca Capozzi, Manuel Frara, Federico Gori, Tomaso Marcolla, Margherita Morgantin, Giovanni Ozzola, Donato Piccolo, Roberto Pugliese, Andrea Rimondo, Nicola Toffolini.
PIAZZALE EX DEPOSITO CORRIERE SITA: L’arte del riciclo valorizza il contesto urbano
Ad Este va in scena la valorizzazione e la riqualificazione attraverso l’arte all’interno della città: infatti presso lo stabile dell’Ex Deposito delle Corriere Sita lo street artist Bordalo II è stato invitato a realizzare una scultura monumentale, che rimarrà in permanenza a beneficio della collettività, come testimonianza dell’attenzione verso il riutilizzo consapevole dei rifiuti e la sensibilizzazione riguardo alle tematiche ambientali.
S.E.S.A. S.p.A.
La Società, a prevalente capitale pubblico, compie vent’anni: infatti è stata costituita nel 1995. Nel tempo ha intrapreso un percorso di evoluzione il quale la vede attualmente impegnata nello sviluppo delle tecnologie ambientali di recupero dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, ben oltre l’attività di semplice smaltimento. Restituire la salute all’ambiente costituisce il principio base su cui si fonda la mission dell’azienda, attraverso un sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in grado di creare valore per l’ambiente mediante la riduzione della quantità degli stessi, il riutilizzo dei prodotti, il riciclaggio dei materiali, il recupero dei rifiuti con la produzione di energia da fonti rinnovabili.
INAUGURAZIONE A PARTECIPAZIONE GRATUITA IN TUTTE LE SEDI
L’inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità, con partecipazione libera, gratuita ed aperta a tutti, si terrà sabato 10 ottobre alle ore 17:30 nella Sala delle Colonne presso il Museo Nazionale Atestino in via Guido Negri 9/c ad Este (PD). Da qui partirà un veloce giro di presentazione attraverso le varie sedi. La visita alla Sala Ex Pescheria Vecchia e alla ex Chiesa di San Rocco è ugualmente gratuita in qualsiasi giorno ed orario di apertura.
ORARI VISITE
Sala Ex Pescheria Vecchia, ex Chiesa di San Rocco
Lun-ven ore 17:00 – 20:00
Sab-dom ore 10:00 – 19:00
Museo Nazionale Atestino
Tutti i giorni 8:30 – 19:30
IMPATTO 2.0
Este (PD), 10 ottobre -1 novembre 2015
Promosso da S.E.S.A. S.p.A.
www.sesaeste.it
A cura di Lisa Celeghin e Ilaria Magni
Info: 3484013707
Del Bimbo Fabrizio

giovedì 8 ottobre 2015

“Un mondo di colori”: Karel Vysušil in mostra a Firenze presso il Palazzo Medici Riccardi



Dal 7 al 27 ottobre la Sala Fabiani ospita 47 opere del pittore e grafico

in un’esposizione promossa dal Consolato Onorario della Repubblica Ceca per la Toscana

 
 Tutti i colori di Karel Vysusil in mostra a Firenze. E' stata inaugurata nella Sala Fabiani di Palazzo Medici Riccardi a Firenze (via Cavour 3), la mostra “Il mondo dei colori” dedicata all’artista Karel Vysusil (1926-2014).
L’esposizione, che resterà aperta fino al 27 ottobre, raccoglie 47 opere del pittore e grafico ceco provenienti dalla collezione privata di Martin Vysusil, figlio del pittore. Durante l’inaugurazione sarà offerto un buffet italo-ceco, grazie alla partecipazione straordinaria della Scuola Alberghiera Radlicka di Praga e del'Istituto Enriques di Castefiorentino (Fi).
La mostra è stata promossa dal Consolato Onorario della Repubblica Ceca per la Toscana insieme con l’associazione ARCA – Amici della Repubblica Ceca Associati. Ha inoltre ricevuto il patrocinio dal Comune di Firenze, dalla Città Metropolitana di Firenze e dalla Regione Toscana. Orari: 9-19, mercoledì chiuso.
 Karel Vysušil
Karel Vysusil, pittore e grafico della Repubblica Ceca, rappresenta uno dei più affermati artisti cechi del dopo guerra. Il suo percorso artistico inizia con gli studi all’Accademia di Belle Arti di Praga dai professori Otakar Nejedly e Karel Minar. Dal 1952 diventa un membro di Hollar (Associazione della grafica libera) e negli anni '60 diventa uno dei fondatori del gruppo artistico G7 (insieme con John, Šimotová, Balcar, Karasek, Hadlač, Sovák), LG 5 (Týfa, Coniglio, J. Novak, Sklenar, Vysušil) e Maj.
Fra le tecniche incisorie da lui maggiormente utilizzate ci sono la punta secca, l’acquaforte e la litografia colorata, ma nella sua produzione sono presenti tecniche come la pittura ad olio e il collage. Vysusil, lavora con litografia colorata come trasposizione di pittura libera. Negli anni '70 arricchisce le pratiche artistiche creative nella tecnologia "auto collage”, mentre gli anni '60 sono dedicati soprattutto all’incisione astratta in punta secca e l’incisione all’acqua forte.  Famosi sono anche i suoi manifesti, illustrazioni di libri, copertine di libri e riviste.
L’artista ha esposto in oltre 60 mostre personali e ha partecipato a oltre 250 mostre collettive in Austria, Germania, Giappone, Svizzera, Francia, Paesi Bassi, Slovenia, Italia, Polonia, Stati Uniti e la Repubblica Ceca. Ha vinto numerosi premi anche a livello internazionale, fra i quali la placca d'argento a Tokyo nel 1969.
Info: www.vysusil.eu
Del Bimbo Fabrizio

martedì 6 ottobre 2015

Grand Tour nel Ternano, tra acque, terra e storia

Tante le bellezze racchiuse nel Ternano, già note ai fortunati viaggiatori del Grand Tour nei secoli passati.Andiamo a scoprirle in un itinerario che si snoda tra terra e acque.

Si dice che la Valnerina sia una terra intorno all’acqua. In fondo è solo una valle con un fiume al centro. E così, se uno dei borghi più affascinanti dell’area ternana si chiama Casteldilago, ci si dovrebbe aspettare di vedere le sue torri riflesse in un ampio specchio d’acqua. Invece no. Perché Casteldilago, a 8 chilometri da Terni, oggi è situato sopra uno sperone di roccia che domina il fiume, ma il lago non esiste più. Ne è rimasto solo il ricordo nel toponimo e negli attracchi delle barche poco sopra la strada che conduce al paese. Dove c’era il lago ci sono ora campi e prati e a poche centinaia di metri il borgo gemello di Arrone. Non a caso proprio qui il grande regista Mario Monicelli girò una delle scene più celebri de 'L’Armata Brancaleone', quella del torneo, all’inizio del film. Ma tra Arrone, che da poco è entrato nel club dei Borghi più belli d’Italia, e Casteldilago oggi risuonano solo le campane delle bellissime chiese di San Giovanni Battista, della collegiata cinquecentesca di Santa Maria Assunta, della Chiesa di San Nicola. Paesi-presepi di pietra come Ferentillo che, caso più unico che raro per un paese così piccolo, è formato da due borghi: Precetto e Matterella. Degno di nota il Museo delle Mummie nella Chiesa di Santo Stefano. Il comprensorio ternano è ricco di piccoli borghi medievali che mantengono intatto il loro fascino ed è ricco di rocche, castelli e fortezze, luoghi di grande interesse paesaggistico e storico. Per comodità percorriamo la strada che da Carsulae conduce a San Gemini per poi giungere prima a Narni e infine ad Amelia.



Veduta di San Gemini

Nonostante il Comune di San Gemini sia da sempre associato alle sue sorgenti d’acqua minerali, salutari e benefiche, la cittadina è ricca di testimonianze architettoniche di grande interesse. I numerosi vicoli, torrioni, chiostri e palazzi di San Gemini e le tante scalinate, piazze e abbazie sono testimonianza della ricchezza medievale, a partire dalla cinta muraria, in parte ancora visibile, che abbraccia lo splendido centro storico. Di grande interesse storico e artistico sono il Battistero dell’VIII sec., la chiesa romanica di San Giovanni Battista, l’Abbazia di San Nicolò, l’Abbazia di San Gemine (il duomo) e infine il Palazzo del Capitano del Popolo, noto anche come Palazzo Vecchio.


Veduta di Narni
 
Appena 14 km dividono San Gemini da Narni, una piccola cittadina colma di storia e di arte che mostra ancora oggi le stratificazioni che, dai tempi più remoti, si sono sovrapposte fino ai nostri giorni. Va ricordata l’imponente Rocca che domina il centro della città, eretta dal cardinal Egidio Albornoz nel 1370 allo scopo di consolidare il controllo da parte dello Stato Pontificio sui propri territori. All’interno del Duomo dedicato a San Giovenale (XI-XII sec.) si trova l’antico sacello del vescovo Cassio, che ha rappresentato il fulcro della vita religiosa di Narni dall’età paleocristiana in poi. Interessante è anche visitare quella parte della Narni sotterranea nella quale si possono ammirare resti di cisterne romane, un’antica chiesa ipogea con affreschi del XII sec. e i curiosi quanto toccanti graffiti realizzati dai reclusi nei locali del tribunale dell’Inquisizione. A valle dell’abitato troviamo il ponte di Augusto, in gran parte in rovina, al di sopra del fiume Nera. Esso risale a quella fase di ripristino della Via Flaminia promossa dall’imperatore Augusto intorno agli anni Venti del I sec. a. C.: venne tante volte immortalato nelle stampe del Settecento e dell’Ottocento e ha poi trovato la massima celebrazione artistica nel quadro del francese Jean Baptiste Camille Corot, conservato al Louvre. Percorriamo gli ultimi km per arrivare ad Amelia. Passeggiare per le vie di questo borgo significa fare un vero e proprio viaggio nel tempo, dai primi insediamenti del Paleolitico alle testimonianze di civiltà umbre ed etrusche, romane e cristiane, tanto che viene considerato il centro più antico della regione. La cittadina ebbe nel Rinascimento il suo momento di splendore grazie anche all’opera di due illustri cittadini, il pittore Piermatteo d’Amelia e Agapito Geraldini, al servizio di Cesare Borgia. Ancora oggi la città può contare su un intricato dedalo di vicoli e piazze ricche di chiostri e chiese, fregi e monumenti carichi di storia. Poche città in Italia possono vantare un numero tanto alto di palazzi e residenze nobiliari di notevole interesse architettonico. Amelia conserva anche la superba statua del Germanico, nelle sale dell' interessante museo archeologico.bSituato lungo la via del classico Grand Tour in Italia, il belvedere superiore della Cascata delle Marmore si raggiunge dal Lago di Piediluco in 5 km: un tempo si offriva come sosta ideale nel viaggio verso Roma e la sua magnifica “terribilità” stupiva, incantava e frastornava. «L’impareggiabile cateratta, orribilmente bella» citata dal poeta romantico George Byron a cui è intitolato il piazzale principale di fronte alla cascata. La cascata fu creata dal console romano Marco Curio Dentato, che “forò” il ciglione delle Marmore facendo defluire le acque del Velino nel fiume Nera, con lo scopo di rendere salubre la paludosa piana reatina.
Per alloggiare; www.hotelvalentinoterni.com, Per gustare cibo e vini locali; www.tenutamarchesifezia.com www.saporipiermarini.it Info turistiche; www.galternano.it

 Fabrizio Del Bimbo


Veduta di Amelia

lunedì 5 ottobre 2015

Al Museo Marcello Tommasi una mostra di Sandro Cabrini


 MUSEO MARCELLO TOMMASI
Firenze, Via della Pergola 57

Sandro Cabrini
Archetipi del sogno: la danza

8 ottobre - 8 novembre 2015
inaugurazione giovedì 8 ottobre, ore 18


Un percorso tra reale e onirico, raccontato da sagome umanizzate - figure emblematiche dell’espressione artistica di Sandro Cabrini - è la mostra antologica “Archetipi del sogno: la danza”, aperta al pubblico dall’8 ottobre all’8 novembre al Museo Marcello Tommasi.
L’esposizione - realizzata in collaborazione con ETRA Studio Tommasi e fund4art, con il patrocinio del Comune di Firenze - si snoda nelle sale interne e nel giardino antistante il Museo e presenta un corpus di 40 opere, realizzate dal 1970 ad oggi, fra cui sculture, installazioni, opere su carta, su tela, video e numerosi inediti.

Il file rouge che lega questi lavori è la rappresentazione stilizzata dell’uomo, dai tratti semplici e lineari, una presenza costante resa con l’utilizzo di diverse tecniche e materiali: da sculture in ferro o legno, a opere in carta o su tela.
Le sculture Dance e Dance in the ballroom del 2013 realizzate in ferro arrugginito, sottolineano il tema della mostra legato alla danza, attraverso figure che evocano un movimento armonico in uno spazio indefinito. Scenari analoghi vengono riproposti nei collage su carta di cotone indiana Moon e Garden del 2012, dove le numerose sagome ondeggianti e dalle tinte primarie, si stagliano sul foglio, creando un forte impatto visivo e riconducendo ad una dimensione ovattata, legata al sogno.
Di estrema delicatezza e forza sono le opere realizzate nel 2015, bassorilievi in carta, Masquerade, Chorus, Backstage, che nuovamente vedono protagonisti soggetti stilizzati che danno vita a dinamiche coreografie.

L’originalità del lavoro di Sandro Cabrini emerge nel trasmettere una molteplicità di significati e di riflessioni, partendo dalla ripetizione di una forma - sola o in gruppo, statica o danzante -, che assume un aspetto poetico, misterioso, rassicurante e ironico.
Un’espressione di estrema semplicità, che racchiude al contempo, riflessioni sull’uomo, sul rapporto con il mondo circostante, sulla società umana e sugli stati d’animo.
La poetica dell’artista è chiaramente sintetizzata nel testo critico di Maurizio Vanni che afferma: “Cabrini non si preoccupa di interpretare le proprie lucide visioni surreali, ma cerca nella totale libertà espressiva quei flussi di energia cerebrale che, unite alla fantasia e a un personale humour, coinvolgono lo spettatore in un processo consapevole di conoscenza e auto-conoscenza. Di fronte alle sue strutture in bassorilievo e alle sue istallazioni, è possibile perdere il senso del quotidiano ritrovandosi a fantasticare in mondi assurdamente possibili”. 

Accompagna la mostra un catalogo con testi critici e opere che ripercorrono la carriera artistica di Sandro Cabrini.

Cenni Biografici
Sandro Cabrini nasce a Milano nel 1948, si diploma al Liceo Artistico di Brera e nel 1975 si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Dal 1968 si dedica alla pittura e alla creazione di una particolare forma di espressione simbolica. Tra il 1995 e il 2000 compie diversi viaggi di studio negli Stati Uniti e in Inghilterra, e nello stesso periodo è invitato a svolgere un’attività didattica presso l’Università IULM di Milano, in cui approfondisce i temi della scrittura alfabetica e dei simboli. Nel 2009 viene invitato a San Pietroburgo a svolgere un Master Class sulla sua attività pittorica. Nel corso della sua carriera artistica espone con mostre personali e collettive in Italia (Milano, Torino, Orvieto, Lucca, Genova, Grosseto, Pordenone) e all’estero (Chicago, Houston, San Pietroburgo, Ginevra, New York, Miami, Seoul, Hong Kong, Shanghai).
Alcune sue opere sono esposte in permanenza presso: la Civica Raccolta del disegno di Salò, Ospedale di Circolo Macchi di Varese, il Parco delle Sculture dell’Idroscalo di Milano con una scultura realizzata per Expo, il Yeoung Museum of Contemporary Art - Gwang-Ju di Seoul - Sud Corea e il Chang Lian a Shanghai - Cina. www.sandrocabrini.com

Museo Marcello Tommasi
Il Museo Marcello Tommasi è uno spazio che affonda le proprie radici nelle vicende artistiche di Firenze di cinque secoli fa. Era infatti il luogo dove Benvenuto Cellini (1500-1571) fuse l’aitante Perseo che mostrava orgoglioso la testa di Medusa dalla Loggia dei Lanzi, in Piazza della Signoria. Nei primi anni settanta il laboratorio, che durante il corso dei secoli vide l’alternarsi di artisti e artigiani, fu acquistato dallo scultore e pittore Marcello Tommasi, che ne fece il suo studio per quasi quarant’anni, lasciando una ricca collezione di marmi, gessi, bronzi, disegni, bozzetti, dipinti e incisioni.
Lo studio è stato di recente recuperato, grazie a un lavoro di restauro conservativo e di archiviazione delle opere custodite al suo interno, lasciando il più possibile integri architetture, suddivisione degli ambienti, disposizione degli arredi. 
Oggi lo spazio, gestito dalla nipote di Marcello Tommasi, Francesca Sacchi Tommasi, offre una ricca programmazione mostre ed eventi culturali. www.etraeventsfirenze.it

Sandro Cabrini. Archetipi del sogno: la danza
Museo Marcello Tommasi
Via della Pergola 57 - 50151 Firenze
8 ottobre - 8 novembre 2015
Inaugurazione giovedì 8 ottobre, ore 18
Orari martedì - sabato dalle 15 alle 19
Info pubblico tel. 055 3860357 - info@etraeventsfirenze.it

Fabrizio Del Bimbo




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