mercoledì 30 settembre 2015

Gli appuntamenti 2015 di ‘CONTAMINAZIONI’ nello Spazio A di Firenze


 
Si conclude la serie di eventi  dedicata a ‘Firenze Capitale’, con gli incontri previsti per la tranche autunno/inverno del programma,  Spazio A  lancia ‘Contaminazioni’, un nuovo ciclo che intende continuare e approfondire la riflessione su Firenze, sulla sua tradizione, sul suo futuro, sulla sua peculiare natura, all’interno di un mondo sempre più ‘connesso’ e globale.






Il tema 'Firenze capitale’ ci ha permesso di osservare, da angolature molteplici e per certi versi inaspettate, la trasformazione di una città d’arte ferma, pigra, ‘piccola’, chiusa nel cerchio stretto delle sue mura medioevali, in una capitale europea, come Vienna o Parigi. Trasformazione ambiziosa, presto troncata, ma che ha inoculato nella vecchia Firenze il virus ineliminabile dell’innovazione e della contemporaneità,  trasformandola in un luogo peculiare, sempre sospeso fra il suo passato da tutelare e il suo futuro da immaginare.
Proprio in questi anni e decenni, Firenze sta andando e andrà incontro a nuove, cruciali trasformazioni edilizie, urbanistiche, demografiche, funzionali. Nel bene o nel male, Firenze tra dieci, quindici, vent’anni, non sarà più la stessa città che conosciamo oggi. Spazio A ha pensato di sollecitare una riflessione ulteriore e collettiva su questo momento decisivo, interrogando ancora una volta l’antico e suscitando in pari tempo una meditazione non occasionale né improvvisata su un possibile futuro. Per questo la nuova stagione 2015-16 di Spazio A avrà il titolo ‘Contaminazioni’: non solo ‘contaminazioni’ fra le varie arti e tendenze presenti in città, ma fra l’ineludibile retaggio del passato e l’immaginazione di ciò che verrà, o potrebbe, o dovrebbe venire.
Il programma della stagione è stato sarà presentato alla stampa in una data simbolica: il 31 ottobre, data anniversaria della contemporanea inaugurazione, nel 1935, dell’edificio della Biblioteca Nazionale e della nuova Stazione Ferroviaria; coincidenza esemplare di quel corto circuito tra ‘sguardo all’indietro’ e ‘sguardo in avanti’ che sarà il filo conduttore della nuova serie di incontri. In quella data, alle 17.30, la presentazione del programma si accompagnerà all’evento inaugurativo della serie:  1935: Firenze bipolare. La Stazione e la Biblioteca, con interventi  di Marco Casamonti, architetto, studio ‘Archea’, Maria Letizia Sebastiani, direttore della Biblioteca Nazionale Centrale e Ulisse Tramonti, docente alla facoltà di Architettura di Firenze. L’incontro sarà coordinato da Riccardo Bruscagli, ideatore e organizzatore della serie insieme a Laura Andreini.
Il nuovo ciclo prevede anche un’anteprima, già impostata sulla tematica ‘bipolare’ che accompagnerà Spazio A sino alla fine del 2015. Il giorno 2 ottobre, alle ore 18 Mario Botta parlerà dei rapporti fra l’antico e il moderno nella sua opera di architetto nella conferenza ‘Antico e nuovo nella città europea’. Il giorno 16 ottobre, sempre alle ore 18, Adolfo Natalini illustrerà il suo lavoro nel nuovo Museo dell’Opera del Duomo, che restituisce alla nostra contemporaneità la lunga storia della cattedrale fiorentina. Venerdì 20 novembre, sempre alle ore 18, ospite di ‘Contaminazioni’ sarà l’architetto e designer Michele De Lucchi.
Per partecipare a questi tre incontri occorre presentarsi alle 17.30 per registrarsi.


Informazioni
Spazio A
lungarno Benveuto Cellini 13a, 50125 Firenze
Tel. + 39 366 8605159 - e.mail info@spazioafirenze.it
Del Bimbo Fabrizio

martedì 29 settembre 2015

Un angolo di toscanità in Boemia nord-occidentale

Diranno i lettori: cosa c'entra la Boemia con la Toscana, sono terre così lontane e diverse per clima, tradizioni, storia. Eppure c'è stato un momento nel passato, nel XVIII secolo, in cui queste due terre erano legate tra loro da un legame dinastico. Infatti l'ultimo discendente maschio della famiglia Medici, granduchi di Toscana, aveva sposato, per poter garantire discendenza al casato, Anna Maria di Sassonia. Vediamo di chi si tratta. Anna Maria Francesca di Sassonia-Lauenburg, nata a Neuhaus an der Elbe nel 1672 e morta a Reichstadt nel 1741 era figlia del duca Giulio Francesco di Sassonia-Lauenburg e della Principessa palatina Edvige del Palatinato-Sulzbach. Nel 1676 la famiglia si trasferì a Schlackenwerth in Boemia dove lei e la sorella Sibilla Augusta trascorse la giovinezza. Nel 1681 rimasero orfane di madre ma il loro padre non si risposò. Le due principesse rappresentavano l'unica prole legittima del duca, che morì nel 1698. Le leggi della Sassonia-Lauenburg consentivano in teoria la successione per via femminile del ducato, tuttavia l'estinzione del ramo maschile degli Ascanidi accesero violenti scontri militari tra vari principi confinanti riguardo all'eredità del ducato. Sposò in prime nozze, a Raudnitz, il 29 ottobre 1690, l'elettore palatino Filippo Guglielmo Augusto del Palatinato, e con lui ebbe la figlia Maria Anna. Rimasta vedova giovanissima, fu convinta dalla cognata Anna Maria Luisa de' Medici a sposare il fratello Gian Gastone de' Medici, apertamente omosessuale. Le nozze avvennero a Düsseldorf il 2 luglio 1697. Il matrimonio, però, finì prestissimo per l'incompatibilità tra i due sposi: Gian Gastone abbandonò la residenza della moglie, che non aveva voluto trasferirsi a Firenze e che aveva deciso di rimanere a Reichstadt, un piccolo villaggio fra le montagne della Boemia, dove morirà nel 1741. Anna Maria è celebre in Boemia comeDuchessa Anna Maria di Toscana. Visse a lungo nel castello di Ploskovice, odierno comune di Litoměřice, nella regione di Ústí nad Labem nella Repubblica Ceca. Ploskovice si trova a circa 7 chilometri a nord-est di Litoměřice, 16 km a sud est di Usti nad Labem, e 55 km a nord di Praga. La Duchessa Anna Maria Franziska di Sassonia Lauenburg aveva possedimenti nella regione, tra cui il castello di Ploschkowitz, acquistata dal padre nel 1663 Era molto ricca e poteva vantare diritti sul Ducato di Sassonia Lauenburg attraverso suo padre. Nel 1697 la Duchessa sposò Gian Gastone de 'Medici, che in seguito divenne l'ultimo Granduca di Toscana. All'inizio del loro matrimonio la coppia viveva nel castello di Ploscovice. Anna Maria Franziska ha dominato un marito debole e lo ha spinto verso gli eccessi. Ha deplorato il suo comportamento, parlando di "capricciosità, volto scontroso e parole taglienti". Gian Gastone rimase con la moglie per soli dieci mesi, prima di fuggire a Praga e poi far ritorno a Firenze. La granduchessa toscana rifiutò di andare in Toscana, nonostante le proteste continue del marito. Credeva che i Medici avessero l'abitudine di uccidere le loro consorti.

Gia' -alla fine del ‘400 Ploskovice, che ha più un aspetto di villa che di castello fortificato,  divenne celebre in quanto fu teatro di una rivolta dei sudditi di cui protagonista fu il cavaliere Dalibor di Kozojedy, difensore dei diritti della gente oppressa, il quale fu catturato e imprigionato come il primo recluso della nuova torre della fame del Castello di Praga, quindi giustiziato. La sua storia rivisse nell’800, nel periodo del romanticismo, grazie all’opera lirica „Dalibor“ del compositore Bedřich Smetana, diventata il simbolo della musica ceca. L’ambiziosa signora nobile, Anna Maria Francesca, duchessa di Toscana, acquistò la sfarzosa villa barocca paragonabile alle simili strutture della nobiltà estera, spendendo una somma inaudita che superava un milione di fiorini. Ci teneva così tanto alla costruzione della sua „piccola Versailles“ che la teneva d’occhio di persona e ogni settimana pagava tutti gli operai. Per tenere nascosti i costi effettivi al marito, alla fine bruciò tutti i conti cancellando ogni traccia che dimostrava le sue spese. Per questo motivo fino al giorno d’oggi non si sono conservate nemmeno le testimonianze relative all’architetto. Gli interni suscitano l’atmosfera ottocentesca dei soggiorni estivi dell' imperatore austriaco, incoronato l’ultimo re di Boemia, Ferdinando V d’Asburgo. Alle pareti del castello vi sono molti ritratti di regnanti e nobili celebri, come  le imperatrici Maria Teresa d'Austria e Sissi che hanno soggiornato qui. La villa vanta interessanti grotte artificiali diffuse nel periodo barocco. Státní zámek, 411 42 Ploskovice 1 GPS: 50.559857249691206, 14.20071875189642 Telefono +420 416 749 092 zamek.ploskovice@usti.npu.cz www.zamek-ploskovice.cz

Nelle foto una toilette del castello, un dettaglio delle grotte e la facciata attuale

venerdì 25 settembre 2015

Jan Fabre alla Galleria Il Ponte dal 2 ottobre



Jan Fabre
knight of the night
a cura di
Bruno Corà

Galleria Il Ponte - Firenze
2 ottobre – 18 dicembre 2015

inaugurazione
venerdì 2 ottobre, h 18:30


La Galleria Il Ponte ospita la personale Knight of the Night di Jan Fabre, che propone un complesso di opere realizzate in periodi diversi (1997 - 2013), che per la prima volta vengono a comporre un unicum narrativo incentrato sul romanzo cavalleresco, uno dei temi cardine dell'intera produzione dell'artista. 
Il film Lancelot (2004) interpretato dallo stesso Jan Fabre, evocando la battaglia dell'eroe contro se stesso, costituisce la trama narrativa di questa saga fiamminga. Nelle sue scene è come se prendessero vita le meravigliose sculture della panoplia creata da Fabre attraverso il magico intersecarsi di scarabei che riverberano e frangono la luce. Nel Salvator Mundi, in cui si concretizza l'ideale cavalleresco, l'armatura umana e le corazze degli scarabei sono accomunate. I teschi umani - i cui tratti somatici sono costruiti e delineati anch'essi da una superficie di scarabei, afferrano la preda, la frusta, o sono penetrati dalle chiavi dell'inferno - sono la materializzazione dei sogni e degli incubi che aleggiano all'interno di questa fiaba notturna. 
In questa mostra si rivela pienamente l'immaginario dell'artista, che fa entrare il proprio corpo nell’opera e lo pone a confronto con quello di altri individui, nel tentativo di metabolizzarli: “Voglio diventare quello di cui vivo – afferma l’artista – diventando quello che voglio modificandomi, liberandomi di sensazioni ed emozioni ormai note, cercando un nuovo corpo”. 
Le opere intessono un dialogo con l’osservatore, che non si può limitare a contemplare, ma è chiamato a trascendere da sé, a superare i propri limiti mentali e fisici per entrare dentro il corpo dell’opera. In altre parole, lo spettatore è invitato a divenire il soggetto principale di una metamorfosi. Al fine di dimostrare le infinite potenzialità dell’individuo, è sempre la metamorfosi - in questa mostra quella dell'eroe tragico cavalleresco - che Fabre si prefigge di indagare: ovvero la dimensione indefinita di cambiamento permanente vissuto dall'uomo. 

Nota biografica

Jan Fabre (Anversa 1958), dopo oltre trentacique anni di attività, occupa un posto di primo piano sia fra gli artisti plastici sia come uomo di teatro e autore.
Alla fine degli anni Settanta ha studiato all'Accademia Des Beaux-Arts e all'Institut municipal des Arts et Métiers di Anversa. Sue sono opere come Tivoli (1990), il soffitto ricoperto di scarabei nella Salle des Glaces du Palais Royal di Bruxelles - Heaven of Delight (2002) - e sculture come L'Homme qui mesure les nuages (1998), Searching for Utopia (2003), Totem (2004). Fabre ha realizzato alcuni interventi permanenti all'interno di spazi pubblici come il museo de la Chasse et de la Nature di Parigi (La Nuit de Diane, 2007) e lo zoo di Anversa (Hommage à Mieke, La Tortue et Hommage à Janneke, La Tortue, 2012). Si ricorda inoltre la sua installazione Le Regard en dedans (L'Heure Bleue) (2011-2013) realizzata dall'artista per lo scalone reale del Museo Des Beaux-Arts del Belgio, in occasione dell'esposizione dei suoi autoritratti in bronzo e in cera “Chapitres I-XVIII” (2010).
Tutte le opere di Jan Fabre fanno riferimento al corpo, alla sua fragilità e alla sua possibile difesa, nascono dall'osservazione dell'essere umano e da un interrogativo relativo alla conoscenza intesa come possibilità di sopravvivenza nel futuro. Questo fascino per il corpo e per la scienza risale alla sua gioventù, periodo a partire dal quale - influenzato dalle ricerche dell'entomologo Jean-Henry Fabre (1823-1915) - la sua attività prediletta consisteva nell'esaminare gli insetti e altri animali, nel dissezionare i loro piccoli corpi e nel trasformarli in nuove creature. La metamorfosi è un concetto chiave all'interno del percorso artistico di Fabre nel quale l'esistenza umana e quella animale interagiscono continuamente. Da qui la rappresentazione del corpo sensoriale e spirituale, la creazione di corpi di diversa natura colti nelle rispettive trasformazioni dettate dal ciclo naturale della crescita e del deperimento. La sua arte vive nel segno della bellezza: è un'esercizio di ispirazione dove si celebra la vita come preparazione alla morte. Nel corso degli anni l'artista ha creato un universo molto personale con sue proprie regole, personaggi, simboli e motivi ricorrenti. È conosciuto anche grazie ad esposizioni come Homo Faber (KMSKA, Anversa 2006), Hortus / Corpus (Kröller-Müller museum, Otterlo 2011) e Stigmata. Actions & performances 1976-2013 (MAXXI, Roma 2013; M HKA- Musée d'Art Contemporain di Anversa 2015). È stato inoltre il prima artista vivente a esporre le sue opere al Louvre (L' Ange de la Métamorphose, Parigi 2008). La celebre serie L' Heure Bleue (1977-92) è stata presentata al Kunsthistorisches Museum a Vienna (2011), al Museo d' arte moderna di Saint-Ėtienne (2012) così come al Busan Museum of Art (2013). Le sue ricerche relative al cervello (''la parte più sexy del corpo'') hanno trovato luogo nelle esposizioni personali Anthropology of a Planet (Palazzo Benzon, Venezia 2007), From the Cellar to the Attic. From the Feet to the Brain (Kunsthaus Bregenz, 2008; Arsenale Novissimo, Venezia, 2009) e Pietas (Nuova Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia, Venezia 2011). La serie dei mosaici Hommage au Congo Belge (2010-2013) e Hommage à Jérome Bosch au Congo (2011-2013) è stato esposto al Palais des Beaux Arts a Lille (2013) e al Pinchuk Art Centre a Kiev. 
Jan Fabre è stato ufficialmente invitato a Saint Petersbourg per creare un’importante esposizione al museo dell'Ermitage nel 2016, prima mostra del museo russo dedicata a un artista contemporaneo.
Prossimo spettacolo di Jan Fabre
Mount Olympus - Rome
17.10 Romaeuropa, Teatro Argentina, Roma, Italia
http://romaeuropa.net/festival-2015/mount-olympus-to-glorify-the-cult-of-tragedy-a-24h-performance

Nicoletta Curradi

giovedì 24 settembre 2015

Il regista Franco Maresco inaugura la 1° edizione di “Presente Italiano”



E' il regista Franco Maresco a  inaugurare la prima edizione di “Presente Italiano”, il festival di cinema, ideato e diretto da Michele Galardini, giornalista e critico cinematografico, dedicato alla cinematografia italiana, che si terrà a Pistoia dal 4 all’11 ottobre in varie location della città. La manifestazione cinematografica è promossa da PromoCinemaassociazione culturale senza scopo di lucro, attiva nel campo della promozione del cinema; con la collaborazione di Gabriele Rizza, critico cinematografico; il sostegno del Comune di Pistoia; della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia; dell’associazione Teatrale  Pistoiese; del Centro Mauro Bolognini e la collaborazione di Quelli della Compagnia di Fondazione Sistema Toscana.
L'Inaugurazione è il 4 ottobre
Il regista Maresco presenterà al cinema Globo (ore 21.45) il documentario Gli uomini di questa città io non li conosco. Vita e teatro di Franco Scaldati”, presentato all’ultima Mostra del cinema di Venezia e per la prima volta proiettato al pubblico. Il doc è dedicato alla vita e l’opera di Franco Scaldati, scomparso nel 2013, una delle figure nel mondo del teatro e del cinema, più significative della seconda metà del novecento europeo. La prima giornata, organizzata in collaborazione con l’associazione Teatrale Pistoiese sarà preceduta alle 18.30, presso il Piccolo Teatro Mauro Bolognini, dall’incontro con Franco Maresco e Rodolfo Sacchettini su Franco Scaldati (a cura di Gabriele Rizza).
Programma
Il festival è diviso in varie sezioni: il “Concorso” riservato a 6 lungometraggi italiani, usciti da settembre 2014 a giugno 2015, selezionati dai membri della giuria (Giulio Sangiorgio di FilmTv, Marzia Gandolfi di Mymovies e Francesco Grieco di Mediacritica): sarà il pubblico a decidere il film vincitore attraverso una scheda che verrà consegnata all’ingresso di ogni proiezione. I film selezionati per il concorso sono: Torneranno i prati di Ermanno Olmi; N-Capace di Eleonora Danco (presente al festival); Lousiana (The Other Side) di Roberto Minervini; Perfidia di Bonifacio Angius (presente al festival); Belluscone di Franco Maresco e Hungry Hearts di Saverio Costanzo (presente al festival).
L’altra sezione dal titolo “Passato-Presente: omaggio al cinema nascosto” curata dal critico Roy Menarini in collaborazione con Simone Venturini sarà dedicata a un approfondimento sulla produzione nazionale, in particolare di titoli che hanno affrontato nodi del presente, sociali, politici, culturali, identitari, partendo da premesse meno esplicite e da produzioni più atipiche. Tra i film in programma Fuoco di Gian Vittorio Baldi (del 1968); Nel più alto dei cieli di Silvano Agosti (del 1976); L’occhio Selvaggio di Paolo Cavara (del 1967); Hanno cambiato faccia di Corrado Farina presente al festival (del 1971); Terzo Canale, avventura a Montecarlo di Giulio Paradisi (del 1970); Arcana di Giulio Questi (del 1972) e Ecco noi per esempio di Sergio Corbucci (del 1977), “Metti una sera a cena” di Giuseppe Patroni Griffi (1969).  
Conclude l’Omaggio una serata d’onore con, la proiezione di “ La giornata balorda” di Mauro Bolognini (1960), in collaborazione con il Fondo Moravia, l’Archivio P.P.Pasolini e il Centro Mauro Bolognini,
In programma, negli spazio del centro Culturale Il Funaro, anche la proiezione del film “L’educazione affettiva” di Federico Bondi (presente al festival) nell’ambito del progetto “L’infanzia in città”
Nel ricco cartellone anche molti incontri con i registi in concorso che si terranno tutti i giorni del festival presso lo Spazio di via dell’Ospizio tutti i giorni alle ore 18.00 (a ingresso libero). Da segnalare sabato 10 ottobre, alle ore 11.30, una serie di presentazioni di libri: Simone Venturini presenta “Horror italiano” (Donzelli, 2014); Alberto Pezzotta presenta “L’occhio selvaggio. Paolo Cavara, Tonino Guerra, Alberto Moravia” (Bompiani, 2014); Claudio Bisoni presenta “Gli anni affollati. La cultura cinematografica italiana (1970-79)“ (Carocci, 2009).
Una sezione è dedicata al Festival dei Popoli con la proiezione del film vincitore del 2015 dal titolo Smokings di Michele Fornasero (serata organizzata in una location particolare ancora da definire in collaborazione con Associazione Spichisi alla presenza del regista).
Tra le sezioni collaterali anche quella dedicata ai cortometraggi sperimentali con una selezione di 11 film. Tra gli eventi speciali due workshop uno dal titolo “Sul cinema d’oggi (non ci scatarro su): critica e analisi” con Giulio Sangiorgio (critico cinematografico di FilmTv) e l’altro sulla scrittura per il cinema tenuto da Marianna Cappi con gli studenti degli istituti superiori di Pistoia.
Il programma presenta la proiezione di 18 film, 11 cortometraggi, 10 ospiti tra registi e autori, 2 workshop e 6 incontri divisi in 6 location della città di Pistoia.
I luoghi del festival:
Cinema Globo Via di Buti, 7 - 0573 365 722
Cinema Roma Via Laudesi, 6 - 0573 1873 086
Piccolo Teatro Mauro Bolognini Via del Presto, 5 - 0573 976 283 
Centro Culturale Il Funaro Via del Funaro, 16 - 0573 977 225
Libreria Lo Spazio di via dell’Ospizio Via dell’Ospizio, 26/28 - 0573 21744
Biblioteca San Giorgio Via Sandro Pertini - 0573 371 600
 Del Bimbo Fabrizio

mercoledì 23 settembre 2015

Cartelloni e copertine in mostra alla Galleria Pio Fedi

 La Galleria del Laocoonte di Roma si è trasferito a Firenze ed è orgogliosa di presentarsi e grazie alla collaborazione con la casa editrice Polistampa, nella Galleria Pio Fedi di Via de’ Serragli 99, la mostra Cartelloni e Copertine, Artisti Illustratori in Italia per la Pubblicità e l’Editoria (dal 24 settembre all’11 ottobre, tutti i giorni con orario 10.00 – 18.00).


La mostre è composta con opere di 16 artisti, una quarantina di bozzetti e studi autografi originali per manifesti pubblicitari e copertine di libri o riviste dal 1910 al 1950. A questi si aggiunge una collezione di ritratti degli artisti stessi, autoritratti oppure ritrattati da altri loro colleghi – Come Giacomo Balla per Duilio Cambellotti, o Lorenzo Viani e Aldo Carpi nel caso di Anselmo Bucci – che vuol fornire una galleria quasi completa delle ispirate fisionomie dei pittori illustratori presenti, quasi a voler trovare nei volti il carattere stesso delle loro opere. La mostra si concentra sul lavoro preparatorio ed originale, sull’opera unica che dà luogo al manifesto pubblicitario, poi riprodotto e diffuso in migliaia di copie. Si presenta la cartellonistica come un’arte a sé, ma che ha accolto rapidamente i contributi delle avanguardie artistiche trasformandole in stile alla moda, educando le masse al gusto artistico, ma anche gli artisti alle necessità del gusto delle masse, sforzandoli ad essere compresi e a catturare l’attenzione del pubblico senza nessun filtro culturale.
Tra gli artisti più noti è Mario Sironi (1885-1961). In quanto caposcuola a lui spetta la parte del leone, con ben otto sue creazioni, tra tempere, disegni ed un olio su cartone di potente efficacia sintetica. Si va da uno studio per il manifesto della “Mostra della Rivoluzione Fascista” del 1932 alla locandina del film “Scipione l’Africano” di Carmine Gallone del 1937, dal bozzetto di una copertina per la rivista mussoliniana “Gerarchia” al bozzetto per un manifesto della “Medea” di Euripide, interpretata ad Ostia antica nel 1949 da Sarah Ferrati.
Di grande suggestione è il dipinto a olio, memore delle composizioni del periodo futurista. È un bozzetto per un manifesto, forse per i Motori d’Aereo Fiat, in cui la sagoma essenziale di un velivolo dalle ali affilate taglia precisa una scia nel cielo notturno.
Secondo per numero di opere presenti è Umberto Brunelleschi (1879-1949), elegante illustratore, scenografo e costumista attivo a Parigi negli ultimi anni della Belle Epoque e tra le due guerre. Di lui si presentano una trionfale pubblicità per la Fiat 508 Balilla del 1932, due studi per il Cacao Van Houten, altri due per un aperitivo, ed infine uno per un ballo in maschera ispirato al ’700 veneziano per un esclusivo circolo parigino.
Artista poliedrico, illustratore, incisore, pittore, ceramista e disegnatore di mobili, Aleardo Terzi (1870-1943) è noto soprattutto come cartellonista. I suoi bozzetti pubblicitari dai colori squillanti, perfetti collage rifiniti a tempera, celebrano i Grandi Magazzini Mele di Napoli (1910), le famose pastiglie Formitrol (1930) e la popolare Ovomaltina (1930), a tutt’oggi nella condivisa memoria infantile di ognuno.
Rivoluzionario agente di modernità fu Fortunato Depero (1892-1960), che riuscì a trasfondere la capacità di autopromozione e l’impatto delle immagini sintetiche che furono del movimento futurista in funzione del mezzo pubblicitari. Depero stemperò il carattere aggressivo e provocatorio del futurismo originale in senso ironico e giocoso, mutando così lo stile stesso della pubblicità, non solo italiana, del primo dopoguerra. Della seconda metà degli anni venti sono le prime idee, velocemente schizzate a matita rossa e blu, per il Bitter Campari a cui Depero dedicò innumerevoli spiritosissime invenzioni, e per le Matite Presbitero per le quali l’artista escogitò la futuristica trovata di un uomo-lapis, robot e giocattolo, d’indimenticabile suggestione.
Futurista fu anche il pavese Gino Giuseppe Soggetti (1898-1958) di cui è un bozzetto, sempre per il Bitter Campari, grafica sintesi in bianco e nero ispirata dalla tastiera di un pianoforte. “Futursimultanisti” si proclamarono invece Augusto Favalli (1912-1969) e Domenico Belli (1903-1983) che qui collaborano in due tempere per manifesti (1935), una dedicata alla 9a Fiera di Tripoli – “Mostra del Cavallo Arabo, del mehara (dromedario), dello Zebù” – e l’altra per la Seconda Quadriennale di Roma, entrambe influenzate da Sironi, ma leggere e piacevoli nel loro carattere essenziale.
Di ispirazione cubo-futurista, è la solare natura morta con bottiglia, pipa, e bicchiere, dipinto a tempera nel 1934 dal giovane Bruno Munari (1907-1998), il famoso artista designer e poligrafo. È uno studio per pubblicità per il Cordial Campari, non caratterizzato da nessuna scritta che lo identifichi, se non dall’enfasi surreale data al motivo della greca stampata entro una fascia a rilievo che gira attorno alla bottiglia, una linea che Munari astrae dal solido dell’oggetto, facendola scorrer via come un’onda grafica, un messaggio di identificazione del prodotto che anche un analfabeta potrebbe leggere.
Di Marcello Dudovich (1878-1962), due tavole, quasi figurini per mode, celebrano la donna audace, più che emancipata, che fu l’ideale costante dell’artista triestino.
Del poliedrico Duilio Cambellotti (1876-1960) è il cartone preparatorio, per un’affissione turistica, dedicato alle Terme di Chianciano accanto al quale si espone il manifesto effettivamente stampato. Di Vittorio Grassi (1878-1958), emulo del precedente, è esposto invece il grande prototipo, ad olio su tela, alto due metri, presentato al concorso per il manifesto ufficiale per l’Esposizione Internazionale di Roma del 1911. Raffigura uno dei Dioscuri del Quirinale sotto un cielo stellato, e si aggiudicò il secondo posto, dopo il vincitore, che fu proprio Duilio Cambellotti.
Ancora una pubblicità, del Campari Soda, mostra una sirena sdraiata sulla sabbia a prendere il sole con la caratteristica bottiglietta a tronco di cono. È opera del caustico e brillante disegnatore Enrico Sacchetti (1877-1967), e mostra la sirena a seno nudo, sicuramente una prima versione, un po’ più audace, della pubblicità che fu stampata, in cui la sirena è sdraiata a pancia in giù.
Stessa ambientazione estiva per il prodotto allora concorrente, il Cinzano Soda, con ben altro bagnante, un buffo omino blu che si confonde con il colore del marchio per metà rosso come la bevanda, in un bozzetto di grande dimensioni per un poster inventato e dipinto a tempera (1950) da Raymond Savignac (1907-2002), inconfondibile e divertente affichiste parigino che ha molto lavorato in Italia nel dopoguerra.
Tra le tavole per copertine spicca la serie per la rivista “Le Carte Parlanti” della casa editrice Vallecchi, un tripudio di vulcaniche invenzioni di Mino Maccari, il più spiritoso dei disegnatori italiani del Novecento.
Illustratore bizzarro e inconfondibile fu Raoul Chareun (1889-1949), in arte Primo Sinopico, di cui qui sono tre rare tavole, un elefante che porge un fiore a una farfalla, un trio di buffi scoiattoli su un albero che sta per essere abbattuto e una palestra ginnica animata da omini filiformi che sono l’invenzione più tipica delle sue illustrazioni.
Anselmo Bucci (1887-1955), pittore e scrittore, sviluppò la sua carriera al contrario, dall’avanguardia alla tradizione, ma mantenendo sempre una magistrale eccellenza nel disegno, come mostrano le mani femminili che illustrarono un libro di poesie di Diego Valeri nel 1915, oppure il ritratto delle sue stesse mani di pittore al lavoro, disegnate forse per ornare il catalogo della mostra dell’Autoritratto italiano tenutasi alla Famiglia Artistica di Milano nel 1916.
Completa la mostra una tavola della pittrice trevigiana Tina Tommasini (1902-1985), un’allegra carta d’Italia con l’indicazione dei vini più famosi delle sue regioni.
Rintracciate sul mercato nel corso degli anni, queste opere, con la loro stessa capacità di richiamo rimasta intatta dagli anni in cui furono create, ma arricchite anche dal fascino del secolo trascorso e della storia passata d’Italia che esse aiutano a raccontare, si propongono al pubblico in generale, e ai collezionisti in particolare, come oggetti di ammirazione e di possesso proprio in coincidenza con la Biennale d’antiquariato di Firenze, quando la città, almeno per l’arte, torna ad essere un po’ capitale d’Italia.

Del Bimbo Fabrizio

lunedì 14 settembre 2015

Il Signore di Campagna si è presentato a Firenze in occasione di Pitti Fragranze 13


La figura del farmacista speziale, fin dalle origini ha sempre mantenuto un ruolo di grande spessore culturale di fronte all’arte e alla scienza. Per non perdere i fili di questa memoria storica ho colto l’idea di realizzare dei cosmetici naturali, con il mio marchio, che fossero ben integrati con l’ambiente dove si colloca la mia farmacia e che fossero figli delle nostre tradizioni.”  Dott. Corrado Salvini. 


In un bellissimo palazzo del 17° secolo, nel borgo di Mercatale Valdarno, nel cuore del Chianti, Toscana, dove per decenni abili artigiane hanno ricamato su nobili tessuti, la Farmacia Soldani Salvini produce cosmetica e profumeria naturale.
Una bottega, una particolare farmacia della campagna toscana dove rivivono atmosfere di una volta, odori che rievocano antiche spezierie, dove il tranquillo scorrere del tempo e la necessità di ricordare costumi e tradizioni antiche sono sempre vivi. Un vero e proprio laboratorio di cosmetica e profumeria speziale. Le caratteristiche tecniche sono quelle del laboratorio della scuola di specializzazione dell’università di Siena dove i fondatori dell’azienda hanno appreso l’arte cosmetica e mosso i primi passi in questo suggestivo ed affascinante mondo…
La Farmacia Soldani Salvini non è solo un laboratorio ma anche un salotto. Proprio di fianco alla Farmacia è stata aperta una piccola lounge. All’interno oltre le creme e i profumi anche libri, vecchie racchette da tennis, vini del territorio…e tante piccole chicche.


Sabato 12 Settembre, in occasione di PITTI FRAGRANZE, il salone-evento internazionale sulla  profumeria artistica, svoltosi  dal’11 al 13 settembre a Firenze, la suggestiva location lo Spumantino al Ponte Vecchio, la lounge del Castello di Verrazzano, sul Lungarno di Firenze, si è tenuto un evento esclusivo dedicato alla cosmetica artigianale con la Farmacia Soldani Salvini.
In questa occasione è stato presentata la Collezione Cosmetica Artigianale “Il Signore di Campagna”. Un viaggio nella farmacia speziale tra fragranze ed essenze. Durante l’evento è stato anche presentato il libro “LA COSMETICA. Appunti di viaggio”.

Fabrizio Del Bimbo

giovedì 10 settembre 2015

Ci sono oltre un milione gli italiani colpiti da disabilità intellettiva

 A Firenze dal 9 all’11 settembre 2015 presso il Palazzo dei Congressi, 
in piazza Adua 1, si terrà il 10° Congresso della European Association 
for Mental Health in Intellectual Disabilities (EAMH-ID). 

L’evento è organizzato dalla stessa EAMH-ID in collaborazione con la 
Fondazione San Sebastiano della Misericordia di Firenze e la Fondazione 
Opera Diocesana Assistenza Onlus (ODA) di Firenze, sotto il 
coordinamento del dr. Marco Bertelli, direttore scientifico CREA e 
presidente EAMH-ID, e del dr. Stefano Lassi, responsabile dei servizi 
psichiatrici ODA e vicepresidente EAMH-ID. L'evento sarà sostenuto anche
 dalla National Association for Dual Diagnosis, l'equivalente americano 
della EAMH-ID.  
La mission dell'EAMH-ID è la cooperazione internazionale e lo scambio di conoscenze ed esperienze nel campo della salute mentale delle persone con Disabilità Intellettiva (DI). In particolare l’associazione svolge attività di coordinamento e promozione di attività scientifiche e di miglioramento degli standard di sostegno per le persone con DI in tutta Europa. Il perseguimento di tali obiettivi avviene attraverso: 1) l’organizzazione di congressi internazionali e regionali, conferenze, simposi, workshop e corsi, 2) l’istituzione di programmi di scambio internazionale per ricercatori, caregivers, educatori e rappresentanti di politica pubblica, 3) la promozione di progetti di ricerca con collaborazioni internazionali, 4) l’influenza sulla politica a livello locale, regionale, nazionale e internazionale. Dal 1997, ogni due anni l’Associazione organizza un congresso in una città europea per lo scambio di conoscenze e d'esperienze fra i professionisti del settore provenienti dai diversi Paesi membri dell’UE e da quelli di altri continenti in cui esistono realtà d'eccellenza. Attualmente il consiglio esecutivo EAMHID è costituito da: Marco Bertelli - Presidente (Italia), Godelieve Baetens (Belgio), Nigel Beail (Regno Unito), Martin van den Berg (Paesi Bassi), Raymond Ceccotto (Lussemburgo), Johan De Groef (Belgio), Anton Dosen (Paesi Bassi), Knut Hoffmann (Germania), Milivoj Kramaric (Croazia), Stefano Lassi (Italia), Jane McCarthy (Regno Unito), Rosa Neto (Portogallo), Carlo Schuengel (Paesi Bassi), Germain Weber (Austria), Herman Wouters (Belgio). L’evento che si terrà a Firenze nel 2015 vedrà la partecipazione di esperti di rilevanza internazionale nel campo della DI e sarà un'occasione per scambiare idee, esperienze di ricerca e di pratica clinica, condividere prospettive future e sviluppare nuove reti di supporto. Durante tutte le sessioni plenarie e in molti workshop e simposi sarà disponibile una traduzione simultanea dall’inglese al francese e all'italiano.
 
Fabrizio Del Bimbo 
 
 
 
 
 

martedì 8 settembre 2015

Al via la XV edizione di Settembre in piazza della Passera

Al via stasera, 8 settembre, la XV edizione di Settembre in piazza della Passera con il suo usuale cartellone di eventi, che rende vivo quest’angolo di Oltrarno tanto amato dai fiorentini.
L’edizione 2015, in programma fino a venerdì 11 settembre, è ideata come sempre da Stefano Di Puccio e organizzata dalla Trattoria 4 Leoni e dall’Associazione culturale In Piazza.
 

La rassegna, che si inserisce nel programma dell’Estate Fiorentina 2015, confermando la sua attenzione per le proposte originali, i progetti inediti e le collaborazioni, per il secondo anno consecutivo apre all’insegna della poesia con PPPP_LaPasseraPoesia\/PerformanceInPiazza, primo festival di poesia&performance - anno secondo. Due serate di poetry slam e poesia performativa a cura di Rosaria Lo Russo, quindi la musica, da sempre fiore all’occhiello del festival. Con la consulenza artistica di Alessandro Di Puccio, anche quest’anno si svolge nel nome del grande jazz con un particolare tributo al pianista e compositore scomparso Luca Flores. Un concerto con straordinari interpreti del panorama jazz nazionale che furono suoi amici e collaboratori. Spazio ai giovani talenti, quindi, nella serata di chiusura con CAMCON.

Martedì 8 settembre, alle ore 21, si comincia con un’accesa gara di Poetry Slam. "La poesia è un atto solitario? I poeti stanno chiusi in una torre d’avorio? Non tutti. Lo slam poetry – spiega Rosaria Lo Russo - il gioco a premi che sta coinvolgendo molte piazze d’Italia e del mondo, ci fa guardare alla poesia come un’azione collettiva e sociale, divertente e arrabbiata, attraverso la messa in scena dei corpi e delle voci di poeti e poete diversissimi fra loro“. Il maestro di cerimonia, conduttore della gara della serata di martedì sarà Paolo Gentiluomo da Milano, mentre sul palco si sfideranno, a suon di versi, i poeti: Antonella Bukovaz (Udine), Caterina Davinio (Roma), Ulisse Fiolo (Venezia), Sergio Garau (Sassari), Bernardo Pacini (Firenze), Jonida Prifti (Roma), Alessandro Raveggi (Firenze) e Lidia Riviello (Roma). Sarà una severissima giuria popolare, estratta dal pubblico, a decretare il vincitore. Forma d’espressione individuale già diffusa in Europa e in America, e che si sta diffondendo sempre di più anche nel nostro paese, lo Slam come dice il poeta Lello Voce è “…arte della performance, è poesia sonora, vocale; lungi dall’essere un salto oltre la ‘critica’, lo Slam è un invito pressante al pubblico a farsi esso stesso critica viva e dinamica”.

La fierezza della femmina è il titolo della serata di mercoledì 9 alle ore 21. Rosaria Lo Russo, poetessa, performer e attrice fiorentina, ci presenterà una serata di poesia e musica in omaggio a Anne Sexton – poetessa e scrittrice americana - accompagnata da Alessandro Querci di Mondo Candido al contrabbasso. A seguire, dalle 22, guest artist di questo mercoledì Dre Love & The Band, un’esperienza autentica di Funk, Soul e Hip Hop. Andre Halyard nasce nel Queens, a New York, e fin da giovanissimo è affascinato dalla hip hop culture in tutte le sue forme: dal rap al beatmaking, dalla breakdance al turntablism. Da quindici anni vive e lavora in Italia, dove ha partecipato a numerosi progetti con Radical Stuff, Neffa e i Messaggeri della Dopa, DJ Enzo, Gopher D, Reggae National Tickets, Irene Grandi, Almamegretta e Alex Britti. Nella sua musica l’improvvisazione acid-rap si fonde con groove funky e una voce intima e soul, in un tributo alla tradizione afroamericana che si mescola alle sperimentazioni elettroniche europee. La band, espressione della sua visione musicale, è composta da Drumz aka Diego Leporatti alla batteria, Gianni Pantaleo alle tastiere, Lorenzo Forti al basso e Guido Masi alla chitarra. Il loro repertorio si muove tra brani originali e omaggi ai grandi artisti afroamericani.
 

Giovedì 10 settembre è la volta di For Those I Never Knew. Tributo a Luca Flores (1956-1995). Sono trascorsi venti anni dalla scomparsa di Luca Flores, importante musicista jazz fiorentino alla cui vita e opera Walter Veltroni ha dedicato nel 2003 un bellissimo libro, Il Disco del Mondo, e da cui è stato tratto il film di Riccardo Milani Piano Solo (2007), interpretato da Kim Rossi Stuart. Nonostante la prematura scomparsa all’età di trentotto anni, avvenuta il 29 marzo 1995, Luca Flores è considerato uno dei più importanti pianisti e compositori jazz italiani e nella sua carriera ha intrecciato collaborazioni con grandissimi artisti fra cui Chet Baker, Dave Holland, Lee Konitz, Dave Murray. Le ragioni di questo tributo sono legate alla figura di riferimento che Luca Flores, con il suo talento e la sua straordinaria espressività, ha rappresentato per la vita musicale di Firenze nel corso degli anni ‘80 e ’90. Fu guida per tutti i giovani musicisti che si apprestavano a diventare professionisti e anche per tanti appassionati. Flores svolgeva anche un’intensa attività didattica presso il CAM_Centro Attività Musicali di Firenze e Siena Jazz. Fra i suoi allievi, ricordiamo Stefano Bollani e Alessandro Galati. La sua musica è stata definita dal critico Thom Jurek “il meglio del jazz creativo nella musica italiana”. For Those I Never Knew si apre, alle ore 21, con una presentazione della vita artistica di Luca Flores, a cura di Alessandro Di Puccio. A seguire il concerto-tributo con Pietro Tonolo al sax tenore, Bruno Marini al sax baritono e clarinetto basso, Mauro Avanzini al sax contralto e flauto, Fabio Morgera alla tromba, Alessandro Di Puccio al vibrafono, Antonio Zambrini e Francesco Maccianti al pianoforte, Guido Zorn e Raffaello Pareti al contrabbasso, Piero Borri e Alessandro Fabbri alla batteria. Sul palco musicisti che con Flores hanno suonato e che lo hanno conosciuto.

Settembre in piazza della Passera si conclude venerdì 11 settembre con CAMCON, serata-concerto con i migliori giovani allievi del corso di jazz del Conservatorio L. Cherubini e del CAM Centro Attività Musicali di Firenze. Frutto di un’importante collaborazione tra le due prestigiose scuole fiorentine, il progetto, giunto al suo terzo anno, è una nuova produzione musicale che vede un gruppo di giovani musicisti toscani, affiancati da alcuni insegnanti e alcuni ex allievi confrontarsi con un repertorio di classici del jazz, dando allo stesso tempo significative prove in ambito compositivo e di arrangiamento.  Il repertorio del concerto prevede anche un doveroso omaggio a uno dei più grandi geni della storia del jazz, di cui quest'anno ricorre il sessantesimo dalla scomparsa: Charlie Parker.


Tutte le serate sono ad ingresso gratuito e hanno inizio alle ore 21.00.

Per informazioni: info@settembreinpiazzadellapassera.com - tel. 329 0058885

Fabrizio Del Bimbo

lunedì 7 settembre 2015

Doria 1905 veste di colori Pitti Fragranze 13

11/13 settembre 2015

Stazione Leopolda

Doria 1905 veste di colori e profumi staff e ospiti della Fiera
 

Il Viaggio a Levante di Doria 1905, tema della Primavera Estate 2016 presentato in occasione di Pitti Immagine Uomo 88, approda in una nuova dimensione a tutto colore.

Un caleidoscopio di colori, il tema della nuova edizione di Pitti Fragranze  dedicata alla Profumeria Artistica, investe i gioiosi Cappelli indossati dal personale di accoglienza di Pitti Fragranze.
Colore, tendenza di punta della Primavera Estate 2016, per splendidi Drop Hat artigianali dell'azienda salentina: pregiati materiali naturali come Papier intrecciato e Parasisol, con cinte a contrasto, declinati nelle tinte più sgargianti rubate alla natura, dal rosa intenso delle bouganvilee al verde kiwi, e poi ancora mandarino, lavanda, limone e azzurro anice.

Sarà inoltre presentata l'anteprima della capsule collection, che verrà poi proposta ufficialmente in occasione della prossima Fashion Week milanese.

Doria 1905 for Pitti Fragranze 13, una collezione di coppole, il fiore all'occhiello di Doria 1905, realizzate in cotone fantasia,
 rigato come camicie fresche di bucato o ravvivato da motivi floreali stampati, profumate con una fragranza marina e agrumata che ricorda la terra salentina.
Una sinestesia di colori e profumi.

Nicoletta Curradi

mercoledì 2 settembre 2015

Dal 1° al 7 settembre un seminario di canto lirico al Teatro Politeama Pratese

VOCE IN TEATRO 2015
Seminario internazionale di canto lirico
1 – 7 settembre 2015
 
 
 
Il Teatro Politeama Pratese, dall’1 al 7 Settembre 2015, ospita la International Opera Summer Academy “Voce in Teatro 2015”, il primo corso internazionale per cantanti lirici organizzato dal Centro Studi Estill JAPAN e dal Teatro Politeama Pratese.
 
Durante il corso verranno insegnate le seguenti discipline:
 
Repertorio e prassi esecutiva del repertorio lirico italiano - docente Anna Vandi (docente di Tecnica Vocale all’Opera Studio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e di Canto presso il Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli)
 
Training e Recitazione - docente Serenella Isidori (regista, cantante e docente presso il Conservatorio di Musica "F. Morlacchi" di Perugia)
 
Introduzione EVT – docente Alejandro Saorin Martinez (presidente associazione Centro Studi Estill, EVT Certified Course Instructor – CCI)
 
Tecnica vocale EVT - docente Gino Nappo (docente presso il Conservatorio di musica “Santa Cecilia” di Roma)
 
Dizione Italiana per cantanti lirici stranieri - docente Emiliana Perina (attrice, docente presso il Teatro Politeama Pratese per “Arteinscena”, il Centro Teatro Attivo e l’Actor’s Academy di Milano)
 
Riscaldamento Muscolare - docente Ranko Yokoyama (allerina, docente presso il Teatro Politeama Pratese per “Arteinscena” e presso il Centro Studi Musical di Franco Miseria di Roma)
 
Interprete traduttore: Yukie Ina (Cantante, Insegnante certificato EVT)
 
E' prevista la presenza del pianista maestro collaboratore.
Il 6 Settembre, al Teatro Politeama Pratese, si terrà il concerto di fine corso.
Il 7 Settembre si terrà una presentazione sulla cultura internazionale. Verranno eseguiti brani in lingua giapponese (Lieder) e in altre lingue.
 
I Costi
Corso principale (Corso EVT, Tecnica Vocale, Interpretazione, Recitazione): 500 euro
Corsi facoltativi (Dizione italiana per i cantanti stranieri, Riscaldamento muscolare): 80 euro l’uno o 150 per entrambi
Uditore: 150 euro

 
Docenti “Voce in Teatro 2015”
 
Repertorio e prassi esecutiva del repertorio lirico italiano
Anna Vandi
Figlia d'arte, giovanissima intraprende la carriera artistica teatrale e musicale. Vincitrice del Concorso “AS.LI.CO.”, ha avuto come maestri Pederzini, Gencer, Favaretto, Zunica, Berberian. Si è esibita in grandi teatri, tra i quali l’Opera di Roma, La Scala, il San Carlo e il Carlo Felice,  e festival italiani ed esteri. Si dedica alla carriera didattica ancora molto giovane, insegnando in vari Conservatori italiani. Abbandonate le scene, oggi tiene abitualmente masterclasses in Europa e Giappone sull’interpretazione operistica, seguendo alcune giovani stelle della lirica mediante un training vocale tecnico-interpretativo che applica i metodi di controllo ideati da Jo Estill. Dal 2006 è docente di Tecnica Vocale all’Opera Studio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Attualmente è docente di Canto presso il Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli.
 
Training/Recitazione
Serenella Isidori
Serenella Isidori, regista e cantante, è nata a Roma, dove ha compiuto gli studi artistici e musicali, diplomandosi in scenografia e regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, in Canto lirico e in Canto da camera. Ha conseguito il Master europeo in Regia lirica. Ha al suo attivo molte collaborazioni con gruppi di teatro e teatro-danza come attrice e cantante, oltre all’attività concertistica, soprattutto per la musica da camera. Ha realizzato regie per concerti-spettacolo, teatro di prosa, pastiches e opere liriche, partecipando con i propri allestimenti a diversi festival nazionali (Torri di Avvistamento, Cantieri dell’Arte, InStrada, RavennaFestival).
Ha collaborato con l’associazione Tito Gobbi e il Teatro dell’Opera di Roma per la realizzazione del progetto didattico La Magia dell’Opera sia per la parte registica (Il Turco in Italia, La Fille du Régiment, Don Giovanni) sia per la parte di training e preparazione tecnica e scenica per i cantanti. E’ titolare della cattedra di Arte Scenica presso il Conservatorio di Perugia.
 
Introduzione EVT
Alejandro Saorin Martinez
Musicista argentino diplomato in didattica della musica e direzione corale, ha inoltre studiato tromba, chitarra, canto, armonia e composizione. Compositore e autore, ha lavorato in Argentina e in Europa come cantnate, insegnante e direttore di coro. Certified Course Instructor With Testing Privileges nell’ambito della metodologia Estill VoiceCraft EVT, da anni il maestro organizza corsi di Tecnica Vocale Estill VoiceCraft EVT avvalendosi della collaborazione di affermati insegnanti, nell’intento di diffondere il metodo creato dalla scienziata americana Jo Estill. Dal 2006 al 2009 ha tenuto il Corso Straordinario di Tecnica Vocale – Metodo VoiceCraft EVTS presso il Conservatorio C. Pollini di Padova.Nel 2007 e 2008 ha organizzato presso il Conservatorio C. Pollini di Padova il Masterclass “La Tecnica Vocale e La Scienza Moderna”. Dal 2009 al 2010 ha collaborato come docente di canto sostituto con la Scuola di Musical Arteinscena (Teatro Politeama Pratese) di Prato.Tiene regolarmente corsi di Canto e Tecnica Vocale avvalendosi della sua approfondita conoscenza della fisiologia della voce. E’ specializzato nella Tecnica del Canto Moderno, Pop Rock ecc., compresi la produzione degli effetti vocali (Growl, Rattle, Scream, Registro di Fischio). Ha numerosi anni di esperienza come Vocal Coach in Studio di Registrazione.E’ docente di musica presso la scuola Primaria Santa Dorotea di Padova. Ha partecipato come relatore-illustratore di Estill VoiceCraft EVT a numerosi incontri e conferenze tra cui il seminario propedeutico di coralità e vocalità “La Musica della Voce” (Ministero Della Pubblica Istruzione – Ispettorato per l’Istruzione Artistica, Follonica, 13-14 marzo 2000), ai corsi dell’Accademia della Canzone di San Remo (2001), alla conferenza nazionale interdisciplinare “La Voce Artistica” (a cura del Dott. F. Fussi, Ravenna 2003; 2009; 2010; 2011, 2013), a seminari presso la Facoltà di Musicologia dell’Università La Sapienza di Roma (2004 , 2005, 2006), come relatore e insegnate al Primo e Secondo Simposio Italiano VoiceCraft EVTS (Salsomaggiore Ottobre 2008; Roma Luglio 2011).Dal 2008 è Coordinatore del “Gruppo di Studio Multidisciplinare sulla Voce Artistica”; Supervisore Dott. Franco Fussi, foniatra; Dott.ssa Fiorenza Derosas, Otorinolaringoiatra; Dott.sa Antonella Calabrese, Logopedista.L’articolo “Una Tecnica Moderna per un Canto Moderno” è pubblicato nel Capitolo 33 del libro “La Voce del Cantante” vol. 3, a cura di Franco Fussi. Nel 2008 collabora come dimostratore col Dott. Franco Fussi alle ricerche per la preparazione del Libro “Il Trattamento delle Disfonie: una prospettiva per il metodo VoiceCraft” edizioni Omega Torino 2008.E’ cantante del gruppo salsa Mezcla Latina, produttore e cantante del musical “Letras de Tango” di Ruta 6. E’ direttore dei seguenti cori padovani: Coro Gospel True Voice, Coro Multietnico di Voci Bianche Città di Padova, gruppo Coristi Per Caso, coro giovanile Teen Voices. E’ socio onorario dell’Associazione Team for Children Onlus, per la quale si occupa come Direttore Artistico del Concerto Evento “True Voice for Children”, finalizzato alla raccolta di fondi per il reparto di Onocoematologia Pediatrica dell’Ospedale di Padova (30 Nov 2013 Palafabris; 12 Dic 2012 e 15 Dic 2011 PalaGeox; 08 Febb 2010 Auditorium Pollini ) Ha al suo attivo una nutrita discografia legata alle etichette Landscape_BMG Ricordi Italia, Margarita Discos_Ala Bianca Group, BDS Fly Records, Sicut Sol, NewSounds Multimedia, Arts Productions, Good Mood, Alosibla, ecc. Nel 2009 è stato insignito del Premio Nord Est Aperto Ruggero Menato offerto dal Rotary Club della Provincia di Padova. E’ presidente dell’Associazione Centro Studi Estill, Certification Advisory Board di Estill Voice International.
 
Tecnica vocale EVT
Gino Nappo
diplomato in pianoforte, canto, composizione e clavicembalo, ha tenuto concerti come clavicembalista e come cantante per importanti Istituzioni in molte città italiane e all'estero, spaziando dalla musica antica alla musica contemporanea, e prendendo parte a diverse prime esecuzioni (Teatro dell’Opera di Roma, Festival di Villa Medici). Come compositore, dopo aver vinto nel 1982 il primo concorso nazionale “Vexilla Regis Prodeunt”, ha pubblicato per le case editrici Ricordi e Peters. Ha fatto parte dal 1998 al 2001 dell'ensemble vocale “Camerata Nova” di Roma, con il quale ha partecipato ha trasmissioni radiofoniche e televisive, concerti, spettacoli e prime esecuzioni. Ha lavorato per molti anni con l’associazione “Tito Gobbi” di Roma, come esecutore e docente, nel progetto La Magia dell’Opera, volto all’avviamento dei bambini delle scuole primarie al teatro musicale (patrocinio del Teatro dell’Opera di Roma). Ha collaborato a lungo con Elisa Turlà, come docente presso l’Accademia di Musical “Tasso” di Sorrento e presso il Laboratorio di Musical del Teatro Politeama di Prato.  Ha tenuto trasmissioni radiofoniche per la RAI. Per l'I.R.TE.M. (Istituto di Ricerca per il Teatro Musicale) ha pubblicato la discografia completa dei Madrigali di Claudio Monteverdi. Ha curato per l'Associazione Clavicembalistica Bolognese, con Paola Bernardi, la ripubblicazione dei quattro volumi della Select Collection of the Most Admired Songs, Duetts, &c. [...] di Domenico Corri. Ha tenuto numerosi seminari di studio sulla vocalità nel Settecento e sul basso continuo. Da vari anni è Direttore artistico del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Musicale (G.R.S.M.), per il quale ha avviato nel 1993, in collaborazione con l'Amministrazione Provinciale di Viterbo, un programma di studi su “La Musica dei Farnese” con un convegno realizzato nel febbraio 1994, concerti, conferenze e pubblicazioni. È docente di “Lettura della Partitura” presso il conservatorio S. Cecilia di Roma.
 
Dizione italiana per i cantanti stranieri
Emiliana Perina
Nel 1970 ha debuttato come cantante di musica leggera, partecipando al Festival di Sanremo, e, in séguito, ad altre manifestazioni musicali in Italia ed all’estero, ed incidendo diversi dischi - singoli ed album - sia come solista che come vocalista. Nel 1976 si diploma attrice presso la Scuola d’Arte Drammatica “Piccolo Teatro” di Milano. Da allora ha cantato e recitato con le più importanti compagnie di prosa e commedia musicale, ricoprendo quasi esclusivamente ruoli protagonistici. Fra i tanti nomi e circostanze, si annoverano: Garinei e Giovannini; i Teatri Stabili di Genova, Catania, Palermo e l’Aquila; le rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa; Dario Fo, Maurizio Scaparro, Glauco Mauri, Marco Sciaccaluga, Lamberto Puggelli, Carlo Quartucci e Filippo Crivelli. Come cantante e come attrice ha inoltre partecipato a numerose produzioni cinematografiche e televisive. Da circa trent'anni insegna recitazione, dizione e canto presso prestigiose scuole di teatro, tra cui il Teatro Carcano, il Centro Teatro Attivo e l’Actor’s Academy di Milano. Nel 2013 ha conseguito il titolo di insegnante certificato del Metodo Estill Voicecraft (Certificate Master Teacher - CMT).
 
Riscaldamento muscolare
Ranko Yokoyama
Ranko Yokoyama nasce a Nishinomiya in Giappone, ma inizia lo studio della danza classica in un ambiente di prim’ordine la Senta Dabelstein Tanz Schule in Amburgo, Germania. Ritornata nel nativo Giappone, frequenta la Kaitani Artistic School of Dance a Tokyo e in seguito a Osaka. La fondatrice della scuola si era formata all'accademia di San Pietroburgo. Nel 1974 Ranko si trasferisce a New York, dove frequenta i corsi di livello avanzato dell’American Ballet Theatre School sotto la guida di Leon Danielian e Patricia Wilde. A novembre dello stesso anno incontra Louis Falco ed è scelta tra 250 aspiranti danzatori e danzatrice a far parte di Louis Falco Dance Company, e presto diventa la prima ballerina della compagnia. Ha ballato come principal dancer nel conosciutissimo film “ Fame “-Saranno Famosi- di Alan Parker della M.G.M. Production. Ranko si trasferisce in Italia nel 1983, e continua la sua carriera lavorando a Venezia al Teatro della Fenice nell’opera “ Aida “ con la regia di Mauro Bolognini e coreografie di Geoffrey Cauley, e con Silvano Bussotti per la stagione estiva del 1984. Nel 1985 debutta al Teatro dell’Arte di Milano con la sua compagnia “ Rompicapo “, con le sue coreografie. Il successo del debutto le insegue a Roma e altri pubblici italiani. Dal 1986 al 1989 fa parte della Compagnia Italiana di Danza Contemporanea con la direzione Renato Greco come prima ballerina e assistente alla coreografia. Dal 1989 Ranko diventa assistente alla coreografia di Franco Miseria partecipando alle più importanti trasmissioni come Fantastico, Serata d’Onore, David di Donatello, Festival di San Remo e Stasera Lino con Lino Banfi.  Dall’estate del 1995 è assistente alla coreografia e maitre de ballet della compagnia di Balletto di Roma sotto la direzione di Franca Bartolomei, Walter Zappolini e Luciano Cannito. Ora fa parte dello staff insegnante del Centro Studi Musical di Franco Miseria e il Laboratorio Musical di Arteinscena presso il Teatro Politeama Pratese con la direzione artistica di Simona Marchini. Inoltre collabora con varie scuole di danza in tutta l’Italia e fa degli stage di danza moderna, classica e contemporanea.
 
 
Per informazioni:
Yukie Ina Cell 347 6659657

Teatro Politeama Pratese – Tel. 0574 603758
dal martedi al sabato ore 10,30 -12,30; 17,00-19,30.
 
Nicoletta Curradi